10 domande a… Pier Giuseppe Ortalda (CRV Piemonte)

Gianluca Salina

Tutti conoscono MotoGP, Superbike e relative classi satellite, meno i vari CIV, National Trophy, MES ecc e pochi i campionati regionali di velocità. Per capire meglio le dinamiche di questa importante parte del motorismo sportivo (e non), abbiamo intervistato Pier Giuseppe Ortalda, Coordinatore del Comitato Regionale Velocità del Piemonte.

Siamo abituati a sentire parlare di MotoGP e delle sue classi satellite (Moto2, Moto3 e MotoE), di Superbike ma, in modo già decisamente minore, di Supersport e SS300 (che dal prossimo anno verrà sostituita dalla categoria SuperTwin). L'interesse del grande pubblico si ferma a queste categorie, senza scendere nel dettaglio dei trofei nazionali (CIV, National Trophy, Trofeo MotoEstate, RBF Cup ecc) e, ancora meno, se possibile, per quanto riguarda le iniziative a livello regionale.

E' invece proprio da queste che parte il movimento, agonistico ma non solo (è anche contemplato l'ambito turistico), perché è qui che generalmente approdano gli aspiranti piloti per muovere i primi passi verso una possibile carriera o una semplice elevazione di status della propria passione per le due ruote. Per capire meglio come funzionano le dinamiche di questo mondo semisconosciuto ai più, abbiamo raggiunto Pier Giuseppe Ortalda, Coordinatore del Comitato Regionale Velocità del Piemonte, che ha risposto alle nostre domande.

DDG Magazine: Ciao Pier, ci racconti in breve che cos'è il CRV Piemonte? 
Pier Giuseppe Ortalda: "Ciao a tutti, grazie per avermi offerto questa opportunità di raccontare la storia del CRV, che nasce esattamente dieci anni fa, su iniziativa del Comitato Velocità Regionale che lanciò l’idea di creare un campionato regionale formato da una griglia di partenza/gara appositamente dedicata ai piloti tesserati/licenziati presso moto club piemontesi." 

DDG Magazine: Cosa c'è "dietro" all'organizzazione di un campionato come il CRV Piemonte? 
Pier Giuseppe Ortalda: "Dietro all’organizzazione del CRV Piemonte c’è anzitutto un moto club, che si prende completamente carico sia della parte burocratica che di quella operativa; nel nostro caso è il TTN Racing di Casalino (Novara) che, grazie al suo infaticabile presidente Alessandro De Gregori ed al suo staff, ha raccolto con entusiasmo e passione questa sfida di creare un campionato partendo da zero ed ha fatto un lavoro egregio facendolo crescere costantemente." 

DDG Magazine: Quante persone lavorano attivamente per la riuscita del campionato?
Pier Giuseppe Ortalda: "Sono complessivamente sette le persone dello Staff del Moto Club TTN Racing che sono impegnate nelle varie attività operativ e burocratiche per permettere il funzionamento del campionato."

DDG Magazine: Che interazione c'è, tra il Comitato Regionale e la Federazione?
Pier Giuseppe Ortalda: "Il Comitato  Regionale è la struttura territoriale della Federazione Motociclistica ed  è composto dai vari comitati di  specialità, che seguono le attività di loro pertinenza e dalle delegazioni provinciali che seguono i moto club nei loro territori. L’interazione tra la struttura regionale e la sede centrale di Federmoto è di natura prettamente burocratica e amministrativa."

DDG Magazine: Su quale regolamento si basa, il CRV Piemonte?
Pier Giuseppe Ortalda: "Abbiamo preso spunto dal Regolamento del Trofeo Motoestate, all’interno del quale abbiamo le nostre gare, ed abbiamo apportato alcune piccole modifiche sia al Regolamento Sportivo che a quello Tecnico per renderli più semplici, maggiormente comprensibili ed economicamente sostenibili. Tali  variazioni sono poi state sottoposte a Federmoto, che le ha approvate ed ufficializzate."

DDG Magazine: Come si integra l'attività del Comitato Regionale Velocità con il resto delle specialità che riguardano le due ruote?
Pier Giuseppe Ortalda: "Ogni Comitato di Specialità segue la propria disciplina specifica, che può essere di natura agonistica, ad esempio Velocità, Trial, Motocross, Enduro e Supermoto oppure turistica come il Mototurismo. Il Comitato Regionale Velocità è stato "ripristinato" nel 2003 per volontà di Giuseppe Ancona, all'epoca Presidente del Comitato Regionale, che, con un atto di grande fiducia per il quale gliene sarò eternamente grato, mi affidò il coordinamento; da quel momento abbiamo cercato di promuovere l'attività velocistica con tutti i (purtroppo  pochi) mezzi che avevamo a disposizione, inventandoci  il Trofeo Regionale della Velocità in Salita, alcune attività per supportare  i piloti piemontesi nei vari Campionati che disputavano e, nel 2004, un iniziativa per far provare le minimoto ai ragazzini con età da 7 a 14 anni, grazie alla disponibilità del costruttore ZPF e del Minimotodromo Fuorigiri di Alessandria; al primo dei due appuntamenti, il 19 settembre, partecipò anche Pecco Bagnaia e fu quella la "prima volta" che salì in  sella ad una Minimoto da Velocità!!!"

DDG Magazine: Spesso si dice o si sente dire che correre in moto è uno sport costoso. E' proprio sempre così?
Pier Giuseppe Ortalda: "Purtroppo è vero, correre in moto è uno sport dispendioso in quanto ci sono di mezzo i costi di moto, gomme, benzina, iscrizioni alle gare, prove ecc, che vanno poi  a sommarsi  ai costi di trasferta per raggiungere gli impianti dove si svolgono  le gare (gli autodromi, nel  nostro  caso). Il CRV Piemonte è nato proprio attorno a questo argomento, quello dei costi, ed il nostro obiettivo è stato fin da subito quello di cercare di ridurli per quanto fosse nelle nostre possibilità. Il fatto che nel nostro campionato si  potesse gareggiare con la licenza Mini Velocità (dal costo decisamente inferiore alle altre tipologie di licenze) e si corra esclusivamente con gomme Michelin, che è il partner principale del campionato, con il prezzo delle gomme “convenzionato” e uguale per tutti ne sono la riprova più evidente."

DDG Magazine: La sicurezza, un argomento sempre di attualità e che certamente anche voi avete in grande considerazione. Cosa si può fare, per aumentare ulteriormente la sicurezza degli atleti, secondo la tua esperienza?
Pier Giuseppe Ortalda: "Altrettanto  vero, la sicurezza assume un aspetto fondamentale in questo sport ed è un dovere di tutti cercare incessantemente il più possibile di  nnalzarne il livello (anche se purtroppo non possiamo nasconderci che trattandosi di sport agonistici a motore la sicurezza assoluta, il cosiddetto "rischio zero" è un obiettivo irraggiungibile). A questo proposito possiamo dire che negli ultimi tempi molto è stato fatto sia dai gestori degli autodromi che, grazie alla consulenza e all’esperienza del Comitato Impianti di Federmoto, hanno posto in atto degli accorgimenti e modifiche per aumentare la sicurezza ed anche le aziende produttrici di abbigliamento hanno lavorato e stanno costantemente lavorando per innalzare i livelli di protezione dei  loro prodotti destinati agli utenti agonisti e poi, di conseguenza, a tutti gli altri. Da parte nostra, con l’organizzazione del Campionato Velocità Regionale Piemonte abbiamo voluto garantire quel livello di sicurezza che solo una gara “vera” (che si svolge con le regole della Federmoto) può assicurare in quanto a predisposizione del personale di pista e della struttura di soccorso, cosa ben diversa da quanto accade nella maggior parte delle giornate di prove libere dove poi si svolgono anche i cosiddetti “pareggiamenti” che, di fatto, sono delle gare non autorizzate, e  questo è innegabile ed incontrovertibile perché quando a fine di una sessione in pista viene stilata una classifica ordinata secondo i tempi dei vari piloti e si assiste poi ad una premiazione con tanto di podio, quella è a tutti gli effetti una competizione. Questo non sono io a dirlo, il termine è ben specificato nel Dizionario della Lingua Italiana e le competizioni motociclistiche possono essere organizzate solo ed esclusivamente da moto club affiliati alla Federmoto."

DDG Magazine: C'è, a tuo modo di vedere, una "crisi di vocazione" che riguarda la velocità da parte dei giovani?
Pier Giuseppe Ortalda: "Secondo me, pur trovandoci in un momento dove l’interesse dei giovani si è spostato verso altre cose ed è il mondo della mobilità individuale in generale, a risentire di questo pesante cambiamento, la velocità come disciplina agonistica ha sempre una certa attrattiva ed il fatto che oggi vi siano molti piloti al vertice della MotoGP e della SBK che parlano italiano ha un positivo ed incoraggiante effetto “volano” nell’incentivare i giovani a provarci."

DDG Magazine: Quanto incide, secondo te, sulla "vivacità" del movimento motoristico locale, la mancanza di un autodromo in Piemonte?
Pier Giuseppe Ortalda: "Sicuramente la mancanza di un autodromo nella nostra regione si sente e sarebbe una cosa importante per incentivare ulteriormente i giovani  a cimentarsi in questa disciplina, tuttavia abbiamo impianti non molto distanti dai nostri confini e un'altra novità importante, sempre per aiutare chi vuole iniziare, è rappresentata dal ritorno nella nostra Regione del CIV Junior nella pista omologata di Borgo Ticino in provincia di Novara."

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