Dieci anni dopo aver lasciato l'Africa per il Sud America, la Dakar scoprirà un nuovo continente. L'Asia, e più precisamente l'Arabia Saudita, ospiterà il raid più famoso del mondo per ben un lustro.
Per l'edizione 2020, la Dakar offrirà dunque un nuovo territorio da esplorare ai suoi avventurosi piloti. Dopo aver trovato numerose difficoltà negli accordi con i diversi paesi sudamericani, anche a causa della crisi nel continente, la corsa era finita per concentrarsi nel 2019 solo in Perù. In seguito a negoziati falliti con Ecuador, Cile e Bolivia, la Dakar ora si accinge a lasciare il Sud America.
Ma questa non è l’unica novità, ci sarà un cambio anche nella direzione gara, dopo la decisione di lasciare il ruolo da direttore da parte di Etienne Lavigne. Egli rimarrà comunque parte dell’organizzazione dei promotori Dakar, la Maury Sport Organisation.
David Castera sarà il nuovo direttore del rally raid. Ex pilota di moto e navigatore di Cyril Despres nelle ultime Dakar, svolte dal francese da pilota ufficiale Peugeot sport, smette i panni del copilota e indossa quelli da manager. Ricordiamo anche che Castera è stato navigatore di Stéphane Peterhansel nell’ultima edizione Dakar in cui ha corso da pilota ufficiale Mini x-Raid.
Dunque, dieci anni dopo aver trovato rifugio lontano dall’Africa Sahariana in cui era nata, a causa di varie minacce terroristiche sul territorio alla fine del 2010, i partecipanti al leggendario rally-raid, ora gareggeranno tra le affascinanti dune dell'Arabia Saudita.
"La Dakar è un evento nomade", ha detto David Castera, il nuovo capo della manifestazione, a France Télévisions. “L’essenza intrinseca e la prima motivazione per partecipare al rally è la scoperta e l’avventura. Ed è questo che si aspettano tutti”.
Castrera, continua dicendo: “Abbiamo avuto come scenario l'Africa e poi il Sud America. Scriveremo l'atto 3 della Dakar in Medio Oriente. È grande quattro volte la Francia, potremo passare un po’ più di tempo lì. Ci sono paesi vicini che potranno essere aggiunti a poco a poco. Un intero Medio Oriente è aperto a noi per gli anni a venire. Avremo un vero rally: sabbia, navigazione, scoperta, montagna ".
La visita del rally Dakar nel regno saudita non sarà l'affare di una singola edizione, al contrario. Il neo direttore David Castera ha firmato un contratto che consente all'Arabia Saudita di accogliere la Dakar per le prossime cinque edizioni, cioè fino al 2024.
Un accordo (parliamo di 15 milioni di euro per questo nuovo contratto) che porterà stabilità ad un evento che mancava di visibilità se fosse rimasta sulla sua terra d'adozione per lungo tempo. "La verità è che abbiamo la pressione di proporre un progetto per il 2020 ed oltre, il più presto possibile.
Fra tre o quattro mesi, se non sapremo come riacquistare visibilità, dovremo cambiare gara”aveva detto Etienne Lavigne, allora direttore della Dakar, a margine dell'edizione 2019.“Non possiamo permetterci una nuova situazione come gli ultimi mesi”. Il suo successore, ha quindi deciso di fare una scelta forte, per sostenere l'evento.
La presentazione ufficiale del programma è prevista per il 25 aprile a Riyadh, capitale del regno Ashemita, alla presenza di Sua Altezza Reale il Principe Abdulaziz Bin Turki Al Faisal Al Saud, presidente della Saudi Arabia General Sports Authority, e di Sua Altezza Reale il Principe Khalid Bin Sultan Abdullah Al Faisal, Presidente della Saudi Arabian Motor Federation: una presenza quindi ai massimi livelli, a voler confermare l'interesse strategico della Arabia Saudita nella gara più dura del mondo.
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