Anche quest’anno la 8 ore di Suzuka non ha deluso le aspettative. Iniziata alle 4:30 (orario italiano) e terminata verso le 12:30, la gara di Endurance valida come terza delle quattro gare del mondiale FIM EWC Endurance, ha regalato spettacolo già dall'inizio:. Durante la prima ora c’è stata un accesa battaglia per le prime posizioni tra Niccolò Canepa (che partiva in pole), Takumi Takahashi (Team HRC con Japan Post), Ryo Mizuno (Ducati Team Kagayama),Cocoro Atsumii (Team Yoshimura SERT Motul), Markus Reiterberger (BMW MOTORRAD WORLD ENDURANCE TEAM) e Mario Aji (Team SDG Team HARC-PRO. Honda). Dopo una prima fase di assestamento, a partire dalla seconda ora le posizioni hanno iniziato a stabilizzarsi.
Le seguenti fasi di gara hanno visto il Team Yart Yamaha ed il Team Honda HRC battagliare per il vertice, riuscendo a guadagnare margine sulla concorrenza. La lotta per il comando della corsa è stata però a favore della Honda numero 30, che è parsa più veloce e consistente. Determinante è stata inoltre l'efficienza di Honda: mentre Yamaha è stata in grado di completare il primo stint in 24 giri, Honda è riuscita a percorrerne ben 27.
Ciò vuol dire che, nell'arco delle 8 ore di gara, Honda aveva la possibilità di eseguire un pit stop in meno. Grazie a questo notevole vantaggio, la casa dell'ala dorata ha potuto amministrare un margine consistente, anche se, alla fine, la Fireblade vincitrice ha preceduto la R1M giunta seconda di soli 7.86 secondi. Per Yamaha ci sono stati anche dei problemi, che l'hanno costretta a rallentare un passo gara che già di per sè non era eccellente.
La terza posizione è stata invece contesa tra il Team Ducati Kagayama (alla sua prima partecipazione alla 8 (re) ed il team Suzuki SERT. La battaglia, combattuta a suon di pit stop e strategia. Verso la fine della quinta ora di gara la maggiore esperienza della casa nipponica è stata determinante. La Ducati, come detto da Paolo Ciabatti, faticava, almeno per quanto riguarda i pit stop, a competere con le altre case.
La moto bolognese si è comunque dimostrata convincente sul passo gara e sui consumi ed ha comunque dato prova della sua competività, raccogliendo un ottimo quarto posto ed il giro più veloce della gara.
Degna di nota è poi la partecipazione del Team Suzuki CN Challenge. La Suzuki numero 0 correva infatti nel modo più ecologico possibile: utilizzavano infatti carburante proveniente al 40% da fonti rinnovabili, oltre che componenti riciclati (ad esempio le carene erano in carbonio riciclato) o realizzati in maniera ecologica (le pastiglie a basso rilascio di polvere inquinante). Il Team, che partiva con il solo obiettivo di terminare la gara, si è invece mostrato abbastanza veloce e consistente. La squadra nipponica è stata in grado di raggiungere un ottavo posto assoluto, a soli quattro giri dal primo.
La top 10 si presenta quindi in questo ordine: