Non è più un segreto che Suzuki stia lavorando alla nuova Hayabusa, la quale dovrebbe fare il suo esordio nei prossimi saloni autunnali. Quella che è una delle moto più iconiche attualmente in produzione da parte del marchio di Hamamatsu, si prepara ad un rinnovamento importante, dopo l'introduzione sul mercato nel 1999 ed il refresh, principalmente a livello meccanico, del 2008.
In quell'occasione, la cubatura originaria di 1298 cc, salì fino agli attuali 1340 cc, un valore che potrebbe essere superato con la versione attesa per il 2019 (quando cadrà il 20° anniversario dalla prima introduzione del modello) e che quindi dovrebbe essere presentata ai prossimi saloni autunnali, Intermot ed EICMA. Al riguardo, secondo alcuni rumour, il suo motore potrebbe essere turbo, in virtù dell'interesse affermato da Suzuki per questa tecnologia.
Altre voci invece sostengono che, per compensare il calo di prestazioni che l'Euro4 impone (ma il motore dovrebbe essere già Euro5-ready), i tecnici della casa giapponese, aumenteranno semplicemente la cilindrata, avvicinandosi o forse superando i 1441 cc della rivale storica, la Kawasaki ZZR 1400. Quello che invece pare probabile, per non dire quasi certo, è che il nuovo modello disporrà di una trasmissione semi-automatica.
Alcuni brevetti recentemente depositati da Suzuki in Germania, Giappone e Stati Uniti, mostrano l'inconfondibile sagoma di una Hayabusa e sono riferiti, tra le altre cose, ad un sistema di attacco della frizione e di cambiata tramite un attuatore. A differenza però di quanto accade con il DCT di Honda, che si affida a paddle per il passaggio da un rapporto ad un altro, in questo caso viene mantenuto il comando tramite la pedalina sinistra.
I brevetti, a firma di Hideaki Takahashi, già protagonista di molti altri progetti, in Suzuki, relativi al comparto trasmissione, mostrano anche un posizionamento strategico all'interno del corpo moto in grado di ottimizzare sia gli ingombri che il raffreddamento delle componenti. L'attuale versione della Hayabusa, ancora Euro3, potrà essere commercializata, in virtù delle deroghe previste, solo fino a fine anno.
Come sempre, non tutti i brevetti depositati hanno poi sbocco nella produzione commerciale, così come le forme dei mezzi utilizzate nei disegni sono rispondenti al modello sul quale gli stessi brevetti verranno applicati. Per questo motivo, le case tendono generalmente a rappresentare genericamente una moto, senza che la sua linea assomigli a qualche modello reale. Il fatto che, in questo caso la documentazione sia esplicitamente riferita alla Hayabusa è un elemento in più a favore della futura applicazione di questo sistema sulla grossa supersport-tourer di Hamamatsu.