Si è conclusa oggi una due giorni di test Superbike a Jerez che ha visto per la prima volta nell'anno la quasi totalità dei team impegnati nel mondiale che prenderà il via a partire dal 24 febbraio prossimo da Phillip Island. Diverse le new-entry, non tanto per i mezzi, quanto per piloti e uomini delle varie squadre, con arrivi (Danilo Petrucci, Dominique Aegerter, Lorenzo Baldassarri e Remy Gardner) e ritorni eccellenti (Tom Sykes).
Sul fronte moto, dal momento che nessun modello completamente nuovo è stato presentato nei recenti saloni autunnali, i team hanno continuato lo sviluppo nel solco della continuità, lavorando sulle versioni 2023, evoluzione di quanto schierato nel corso della passata stagione. Il cambiamento forse più importante lo ha fatto BMW, presentandosi sul circuito intitolato ad Angel Nieto con i freni Brembo (e nuove appendici aerodinamiche).
La casa tedesca si uniforma così a Ducati, Kawasaki e Yamaha, mentre la sola Honda resta al di fuori dell'orbita del costruttore italiano, continuando ad affidarsi ad una soluzione della connazionale Nissin. Per il resto, le variazioni di maggiore conto sono un nuovo forcellone per la R1M (solamente in test e non ancora deliberato per il campionato) ed un lavoro di fino per la rossa e la verdona.
La Panigale V4R, che si è presentata in pista con il numero 1 di campione del mondo sulla carena della moto di Bautista, ha visto la versione 2023 disporre di una erogazione riveduta e migliorata nella progressione, frutto di una nuova specifica motore, oltre ad uno scarico inedito e di appendici aerodinamiche riviste. Le novità sono state utilizzate da entrambi i piloti ufficiali che, nel corso della due giorni, hanno effettuato delle prove comparative tra versione 2022 e 2023.
Sulla ZX-10RR invece, a digiuno di titoli dall'iride 2020 e che anche per quest'anno non potrà contare sui 500 giri motore tolti due stagioni fa (Superbike 2021: i 500 giri e la Kawasaki ZX-10 RR, nuova ma non abbastanza), si è lavorato su qualche dettaglio del comparto sospensioni e, nel complesso, per far rendere al massimo il materiale a disposizione, in attesa della nuova moto, che potrebbe arrivare in autunno.
Venendo ai tempi, chi è stato protagonista a Jerez è Toprak Razgatlioglu. Il turco della Yamaha, campione del mondo 2021, ha siglato in entrambe le giornate il miglior tempo, fermando il cronometro sull'1.38.269, a 22 millesimi dal record della pista ottenuto da Jonathan Rea nella Superpole del 2019. Il nordirlandese si è guadagnato il secondo gradino del podio virtuale, portando la sua Ninja a 83 millesimi dalla vetta.
Un apparentemente sornione Alvaro Bautista ha piazzato la sua Panigale V4R in terza posizione, staccato di 180 millesimi da "Razga", ma è il pilota che più di tutti ha messo in mostra il passo migliore. Subito dietro il suo compagno di squadra, il riconfermato Michael Ruben Rinaldi, a 377 millesimi, che ha preceduto Alex Lowes (Kawasaki), il cui distacco (906 millesimi) inizia ad essere importante.
In sesta posizione il più brillante dei rookie, quel Dominique Aegerter (campione del mondo SSP 2022) che con la sua Yamaha GYTR GRT si è fermato a 924 millesimi da Razgatlioglu ed è stato l'ultimo pilota a contenere entro il secondo il distacco dal turco. Ancora una Yamaha, quella di Andrea Locatelli, in 7a posizione. L'italiano ha preceduto Danilo Petrucci, ottavo con la Ducati del Team Barni. Il ternano non ha replicato la sesta piazza del Day-1, ma si è confermato come un candidato ad ambire alla top 5 in campionato.
Nona posizione per la prima delle Honda, quella di Iker Lecuona, seguito da Remy Gardner, in sella all'altra Yamaha GYTR GRT con cui disputerà il mondiale 2023. Rivedibili, per usare un gergo militare, gli altri, rimasti fuori dalla top-10. Progressi zero, almeno rispetto al passato, Redding e vd Mark con le BMW ufficiali, messi dietro dalla M 1000 RR satellite di Baz e, per l'olandese, anche dall'altra moto tedesca del team Bonovo, quella di Gerloff, al suo esordio sulla 4 cilindri dell'elica.
Diciassettesimo posto per Tom Sykes, al rientro in WSBK con la Kawasaki del Team Puccetti, un risultato forse un po' sotto alle attese del campione del mondo 2013. Il BSB, dove il pilota di Huddersfield ha corso (vincendo 2 round a fine campionato) la passata stagione, come anno sabbatico preso dal mondiale delle derivate di serie, non è il mondiale Superbike ed il 38enne inglese se n'è accorto.
Davanti a lui anche Vierge (13°, Honda ufficiale) ed Oettl, (14°, Ducati Go Eleven), mentre hanno chiuso la classifica il rookie Baldassarri (18°, Yamaha GMT94), Marino (19°, KRT test team) e Konig (20°, Kawasaki Orelac). Il prossimo appuntamento sarà con i test a Portimao del 31 gennaio e 1 febbraio. Nota di colore per gli appassionati del confronto Superbike Vs. MotoGP. I tempi ottenuti nella sessione di Jerez sono stati di circa due secondi più alti rispetto al record dei prototipi, detenuto da Francesco Bagnaia e la sua Ducati, con 1.36.170.