Il primo week-end di gare del Mondiale Superbike 2019 se n'è andato in archivio con il botto, anzi, il triplo botto (Gara-1, Superpole Race e Gara-2) di Alvaro Bautista e la sua Ducati Panigale V4R numero 19, che hanno monopolizzato il gradino più alto del podio di Phillip Island, relegando gli altri piloti, Jonathan Rea compreso, al ruolo di comprimari.
Quello che è certo è che lo spagnolo è un pilota di sostanza e la moto che guida, pur all'inizio del suo sviluppo è già molto competitiva. E' però meglio non affrettare i giudizi definendo, come ha fatto più di uno, il campionato ormai chiuso a favore dello stesso Bautista e della casa di Borgo Panigale, bollando Rea e la Kawasaki come umiliati. e già sconfitti. Questo più che altro perché ci si trova all'indomani del primo round di un mondiale a cui ne mancano ancora dodici, prima di potersi dichiarare concluso.
Come sempre è utile lasciare che siano i numeri a parlare e non le considerazioni sull'onda delle emozioni/simpatie. Per fare questo sono state messe a confronto Gara-1 dell'anno scorso (quando Marco Melandri, sulla "vecchia" 1199R bicilindrica, vinse entrambe le manche), con le due gare di quest'anno. La scelta di prendere in considerazione la sola prima delle due gare dello scorso anno è derivante dal fatto che nella seconda i piloti furono costretti ad un cambio gomme obbligatorio per prevenire rischi di usura anomala.
La premessa doverosa è che le condizioni meteo, che possono apportare variazioni nelle prestazioni, è ovviamente impossibile che si ricreino nello stesso identico modo ma, se un certo Troy Bayliss, che di Australia e Phillip Island se ne intende, il venerdì prima delle gare ha detto che negli ultimi anni il meteo era stato molto simile e negli ultimi due anni le condizioni sembravano essere una la fotocopia dell'altro, bisogna credergli.
Sulla base di questo, il primo dato preso in considerazione riguarda le qualifiche. Nel 2018 Melandri aveva girato in 1'30.660 contro l'1'31.056 di Rea (con la pole andata a Sykes in 1'30.099). Quest'anno la pole è stata siglata da Rea in 1'29.413, mentre Bautista è risultato secondo con 1'29.729.
Restando in tema di Superpole, andiamo ad analizzare le velocità massime, pur con la variabile del non poter sapere se le punte sono state ottenute con o senza scia. Nel 2018 sia Melandri che Rea arrivarono a 305.9 km/h. Quest'anno invece è stato abbastanza netto il predomionio della Ducati V4R nei confronti della ZX-10RR, con i 317,6 km/h di Bautista contro i 311.2 di Rea.
Fin qui tutto normale o quasi. Le cose si fanno interessanti se si guardano i numeri delle gare. Nel 2018 Melandri vinse Gara-1 in 33'40", rifilando 14" di distacco a Rea (che chiuse in 33'54"). Quest'anno Bautista ha sostanzialmente segnato lo stesso tempo (33'38.9 e 33'38.1) in entrambe le manche, con Rea che ha subito 15" di gap in Gara-1, corsa in 33'53.8 e 12.1" in Gara-2, terminata in 33'50.2.
Alla luce di tutto questo se, idealmente, potessimo inserire il Marco Melandri di Gara-1 del 2018 nell'ordine di arrivo di quest'anno, scopriremmo che il ravennate e la 1199R sarebbero arrivati a 1.1" e 1.9" da Bautista e la sua V4R. L'esiguo delta tra le due prestazioni, con le precauzioni di cui sopra, sta ad indicare che lo spagnolo trionfatore del week-end appena concluso ha realizzato una prestazione sostanzialmente coincidente con quella di Melandri dell'anno scorso.
Tutto questo suggerisce che, a dispetto del fatto di aver vinto cinque volte a Phillip Island, a Rea la pista australiana va meno a genio di altri tracciati del mondiale Superbike e limita in parte la portata del dominio di Bautista e della nuova Panigale V4R, pur senza nulla togliere allo spettacolare week-end di gara dello spagnolo e della quattro cilindri bolognese.
Come sempre, al di là dei numeri, saranno il cronometro e la pista, a fugare ogni dubbio, già a partire dall'appuntamento thailandese di Buriram, tra meno di due settimane, dove la coppia regina d'Australia sarà chiamata a confermarsi, mentre il campione del mondo in carica dovrà legittimare le sei vittorie ottenute sul Chang International Circuit, dove però Chaz Davies e la Ducati vinsero Gara-2 dell'anno scorso.
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Melandri | Rea |
Gap |
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Crono Superpole |
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Vmax in Superpole |
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0 |
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Bautista | Rea |
Gap |
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Crono Superpole |
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Vmax in Superpole |
317,6 | 311,2 |
6,4 |
Gara-1 2018 | Melandri | Rea | Gap | |||
Durata totale gara | 33'40" | 33'54" | 14" | |||
Vel. max in gara | 310,3 | 305,9 | 4,4 | |||
Giro più veloce in gara |
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Gara-1 2019 | Bautista | Rea | Gap | |||
Durata totale gara | 33'38.9 | 33'53.8 | 15" | |||
Vel. max in gara | 313 | 313 | 0 | |||
Giro più veloce in gara |
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Gara-2 2019 | Bautista | Rea | Gap | |||
Durata totale gara | 33'38.1 | 33'50.2 | 12.1" | |||
Vel. max in gara | 314.9 | 314 | 0.9 | |||
Giro più veloce in gara |
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Tabella riassuntiva 2018 vs. 2019 | Bautista 2019 | Rea 2019 | Melandri 2018 | Rea 2018 |
Durata totale gara | 33'38.1 | 33'50.2 | 33'40" | 33'54" |
Vel. max in gara | 314.9 | 314 | 310.3 | 305.9 |
Giro più veloce in gara | 1’30.573 | 1’31,130 | 1’31.182 | 1’31.106 |