Romano, 30 anni, due volte campione Italiano Supersport 600 (nel 2017 e nel 2021), dodici partecipazioni al mondiale della stessa categoria ed alcune gare anche nel Motomondiale classe 125, oltre che istruttore Federmoto. E' Davide Stirpe, fino all'anno scorso portacolori del team Extreme Racing, l'anno scorso in sella ad una forse troppo acerba MV-Agusta F3-800 (all'esordio nel CIV SSNG) e quest'anno in sella ad una Ducati Panigale V2 del Team Mesaroli Racing.
Ho avuto il piacere di conoscere qualche anno fa ad uno dei corso dello Stirpe Riding Department, la academy di guida in pista che porta il suo nome. Davide, oltre che gran polso destro, è anche una persona della quale non si può non apprezzarne le doti umane. Umiltà e dedizione sono tra le sue tante caratteristiche. Dopo un 2022 non facile, ha da poco annunciato di aver cambiato squadra e moto ed ho così pensato di sentirlo per un saluto e per fare un punto sul suo futuro prossimo.
Come sempre molto disponibile, è bastato un messaggio su Whatsapp per mettersi d'accordo su una chiacchierata telefonica. In quella sede mi ha così spiegato che è curioso nei confronti di questa nuova avventura, così come lo è a riguardo della bicilindrica bolognese con cui tenterà l'assalto al titolo, sempre nell'Italiano Supersport e, ovviamente, non vede l'ora di iniziare.
1: Davide, la tua prima stagione negli "enta" inizia con un cambiamento epocale, da MV-Agusta, di cui sei stato una bandiera per molti anni e con cui hai vinto due titoli Italiani CIV SS 600, a Ducati, con cui inizierai una nuova avventura quest'anno. Raccontaci di questa svolta.
R: "Sicuramente quelli con MV sono stati degli anni belli, con tanti risultati, tanti podi, molte stagioni ad altissimo livello, però l'anno scorso i risultati non sono arrivati, quindi dopo tanti anni, secondo me, era anche giusto cambiare e trovare nuove motivazioni. Dopo sette anni ci sta un cambiamento anche perché nel CIV, forse al di là di Pirro, non mi ricordo nessun altro pilota che sia stato legato così a lungo alla stessa casa."
2 – Hai già provato la moto con cui correrai?
R: "No, non l'ho ancora provata. Spero di riuscire per fine marzo/inizio di aprile di iniziare i test. Il progetto si è definito con un po' di ritardo, pe cui c'è un minimo di spostamento in avanti dei tempi. Mi ha chiamato Alessio (Velini) a fine gennaio e da lì è partito il tutto, ma organizzare tutto da zero non è un qualcosa di banale. Il team sta facendo un gran lavoro e tra poco si inizierà a fare sul serio!"
3 – In cosa credi che il V2 Ducati potrebbe essere superiore al 3 cilindri MV?
R: "Onestamente non lo so. Fino a quando non l'avrò provato, non sarò in grado di dirlo. Quello che posso dire è che ad oggi la Panigale V2 è la moto più completa e più competitva per la categoria ed i risultati lo stanno dimostrando un po' in tutti i campionati. La mia curiosità circa la prossima stagione, come ti dicevo prima, deriva anche da lì."
4 – Con la squadra avete già parlato di eventuali wild card al Mondiale Supersport?
R: "No, non ne abbiamo ancora parlato perché adesso siamo focalizzati sull'essere pronti e competitivi alla prima gara del CIV. Pertanto vedremo cosa succederà durante l'anno. La stagione servirà a me per conoscere il team e viceversa, dove tutto sarà nuovo, moto compresa. Vediamo come sarà la partenza, poi verrà tutto di conseguenza."
5 – Hai portato con te qualcuna delle persone con cui lavoravi in precedenza?
R: "No, la squadra sarà completamente nuova. Mi sarebbe piaciuto portare qualcuno, ma la squadra dove andrò era già completa e non sarebbe stato giusto voler rompere degli equilibri già esistenti."
6 – Hai vissuto l'era della Supersport 600 "pura" a livello di cilindrata. Come giudichi l'eliminazione del limite di cubatura?
R: "Il discorso è ampio. Secondo me fino a quando c'è stata la possibilità di correre con i 600, è stato giusto farlo. Ad oggi i 600 non ci sono più perché, almeno in Europa,non sono più omologati e quindi l'apertura ad altre cilindrate è stato un cambio obbligato. Secondo me Supersport e Superbike devono rimanere delle categorie derivate dalla serie e quindi devono essere moto di serie e nel momento in cui certe moto non sono più omologate per essere vendute al pubblico, non possono più essere considerate di serie e quindi si perde un po' il senso della categoria. L'anno scorso, con il discorso limitazioni si è partiti da zero, poi durante l'anno le cose sono andate molto meglio. Sicuramente sarà un processo lungo, quello per equiparare tutte le moto, ma Mectronic, i tecnici e DORNA stanno facendo un buonissimo lavoro, perché non è semplice e secondo me alla fine di quest'anno si arriverà ad avere un regolamento tecnico davvero molto valido."
7 – Come reputi il livello tecnico del CIV?
R: "Lo ha dimostrato Spinelli due settimane fa. Non servono parole o altro. Io lo dico ormai da tantissimi anni… il livello del CIV è molto-molto alto, anche se parecchio sottostimato dai più, ma comunque veramente alto. Questo è stato dimostrato dalle wild card che sono arrivate da altri campionati e che una volta avuto le moto uguali alle nostre non hanno fatto la differenza, lo dimostra Spinelli che è andato in Australia, su una pista mai vista, ed ha fatto podio subito, in Indonesia è partito 8° ed era 4° quando è caduto e così via. Con la squadra giusta, arrivando dal CIV, si fa risultato anche nel mondiale, come Bernardi due anni fa,. La Supersport in Italia è il campionato nazionale di livello più alto che ci sia, anche se, come dicevo prima, purtroppo se ne parla poco. Tante persone non fanno caso a certi aspetti, ma dovrebbero invece notarli. Sono contento per Nicholas (n.d.r. Spinelli) perché se lo merita. L'anno scorso ha vinto il campionato meritatamente ed è riuscito a fare il salto, cosa molto difficile, perché in pochi ci riescono. Lui lo ha fatto con una squadra buona ed i risultati che sta ottenendo sono la quadratura del cerchio."
8 – Riuscirai anche quest'anno a conciliare le stagione di gare con la tua academy di guida in pista, lo Stirpe Riding Department, che comunque rappresenta un supplemento di impegno, per un pilota che deve dividersi tra campionato e corsi?
R: "Non credo… a breve potrò darti una notizia tale per cui per quest'anno non credo di potermi impegnare con la mia academy."
9 – Quanto è importante fare almeno un corso di guida in pista, secondo te?
R: "Secondo me è fondamentale anche per chi non va in pista e magari usa la moto solo in strada. L'importante è farlo con persone qualificate, perché purtroppo vedo molti amatori che vanno anche forte, ma senza sapere quello che fanno. Durante un corso invece si fa prendere, a chi partecipa, consapevolezza di come funziona la moto, di come va usata, di cosa c'è da fare in sella. Il tutto va a favore della sicurezza e del divertimento."
10 – Che consiglio dai, ai giovani che si vogliono avvicinare al motociclismo sportivo a livello professionistico?
R: "Il consiglio più grande è quello di avere sempre "fame", perché vedo tanti ragazzi giovani che hanno forse un po' perso di vista l'obiettivo. Molti tendono a fare il compitino, senza cercare di tirare fuori qualcosa in più, mentre invece serve l'ambizione, ed una voglia fortissima di arrivare più in alto possibile. Per fare questo bisogna sempre dare il 110% da quello che si ha, anche se non si dispone del materiale migliore."
Grazie Davide ed in bocca al lupo per la nuova avventura!