Da un po' di tempo si vocifera dell'imminente uscita della nuova supersportiva di Hamamatsu ed un indizio dell'ultima ora farebbe presupporre che la Suzuki GSX-R 1000 my2022 possa essere una moto diversa ed evoluta rispetto al modello oggi in vendita. Sul sito ufficiale italiano del costruttore il modello non è più in elenco. Questo cosa significa? Tutto o niente, in funzione del punto di vista da cui si osserva la cosa.
Facciamo però un passo indietro. Nell'autunno 2016 venne presentata ad EICMA l'attuale generazione della Suzuki GSX-R 1000, arrivata poi nelle concessionarie nel 2017 ed indicata come L7. Da allora sono trascorse 5 stagioni, una durata adeguata per la vita commerciale di un progetto nel mondo delle due ruote, visto che oggi solo la Yamaha YZF R1 è più "datata", tra le maxisportive. Un ottimo motivo insomma, per attendersi l'arrivo di una nuova moto.
A questo si deve aggiungere il fatto che, nonostante la Gixxer 1000 odierna sia stata la prima supersportiva ad essere dotata del variatore di fase, il modello in vendita inizia a pagare un po' di dazio, almeno sulla carta, nei confronti della più agguerrita e recente concorrenza (Aprilia, BMW, Ducati ed Honda). Fa specie una affermazione del genere di una moto che ha 202 cavalli, ma l'evoluzione di questo segmento di mercato ha visto ulteriormente accelerare la corsa alle superpotenze e questo ne è il risultato.
Il discorso è diverso nelle competizioni, dove la Suzuki GSX-R 1000 ha recentemente vinto il mondiale EWC con il team SERT Yoshimura. Inoltre ha conquistato, con Gino Rea, un paio di manche nel finale del BSB, il campionato Superbike inglese ma, si sa, le corse sono un'altra storia. In ballo qui infatti c'è il modello stradale, la cui sparizione dal sito di Suzuki Italia potrebbe, il condizionale è d'obbligo, significare che a breve (leggi EICMA) farà la sua apparizione una moto nuova.
La regola non è né scritta, né certa ma, in passato, situazioni del genere hanno a volte portato a questo ed a volte no. Inoltre la moto non viene indicata come Euro 5 e, dal momento che la normativa comunitaria consente di vendere moto Euro 4 in ragione soltanto del 10% del volume commercializzato nei due ultimi anni, si comprende come la quota di Suzuki GSX-R 1000 vendibili nel 2022 sia davvero risicata, al punto quasi da imporlo, un aggiornamento, almeno di motore.
Il detto recita che "due indizi fanno una prova" e qui ce ne sono già tre, ma in questo caso non bastano, perché è tempo di passare dall'altra parte della barricata. In primis la supersportiva di Hamamatsu è ad esempio presente sui siti ufficiali di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. La discrepanza farebbe pensare ad una semplice mancanza del modello dal sito italiano per una comune operazione di manutenzione/aggiornamento dello stesso.
In più, sul sito USA di Suzuki, la GSX-R 1000 fa bella mostra di sé con la dicitura my 2022 e dalle immagini si nota come, esteticamente, la moto sia identica alla attuale. La non rispondenza alla normative Euro 5 poi (e che ovviamente non riguarda il mercato statunitense), non presuppone la necessità di una moto completamente nuova. E' stato già scritto e riscritto su queste pagine, ma vale sempre la pena ricordare che, oggi, progettare ed industrializzare una supersportiva top di gamma costa, alle aziende, non meno di 30 milioni di Euro.
Altro concetto trito e ritrito è che i volumi di vendita del segmento supersportive sono bassi e la delibera di un investimento delle proporzioni di cui sopra può non essere così scontata. La soluzione potrebbe quindi essere un aggiornamento estetico, in stile Kawasaki ZX-10 R/RR 2021, dove la casa di Akashi ha rinnovato l'aspetto della sua moto, aggiornato il motore all'ultima revisione delle norme anti inquinamento, ma confermando ciclistica ed elettronica del modello precedente.
Semplificando volutamente all'eccesso, il principio è quello della massima resa con la minima spesa, cosa che non significa andare al risparmio, ma semplicemente ponderare gli investimenti in un periodo che proprio roseo non è. Esiste poi una terza via, a cui peraltro Suzuki ci ha abituato e lo ha fatto proprio con la GSX-R 1000 oggi a listino, la presentazione prima di un concept.
La L7 fu mostrata con un anno di anticipo, per divenire poi realtà in un secondo tempo ed arrivare nelle concessionarie non meno di quindici mesi dopo essere apparsa in forma statica. Il my2022 seguirà la stessa strada? Come sempre, quando il condizionale è d'obbligo, le ipotesi sono destinate ad essere confermate o a cadere in presenza di prove certe, cosa che avverrà tra tre settimane, quando la kermesse milanese delle due ruote prenderà il via. Non resta che attendere.
Rendering by Be Moto, Kar Design