In questi anni è facile vedere come le piccole cilindrate siano sempre più apprezzate, tanto per la mobilità quotidiana quanto per il contesto gare. Se si va a pensare alle competizioni, le 125 a 2 tempi erano il mezzo per eccellenza per iniziare a scremare e selezionare il campione rispetto al semplice pilota. Ora i tempi sono cambiati; le piccole e fumose moto hanno lasciato lo spazio a mezzi più pesanti, di maggiori cilindrata e, a detta di molti, lo stesso spirito di un tempo. La Supersport 300 ha dato modo a molti team di approdare in contesti nazionali ed internazionali a costi tutto sommato accettabili (anche per i privati), ma è davvero formativa? E' sano passare dal mondo Ohvale / MiniGP 12 pollici ad un mezzo da oltre 150 kg con potenze superiori ai 50 cavalli? Ha senso eliminare la 300 a vantaggio delle nuove supersportive bicilindriche qualie RS660 ed R7? Abbiamo ascoltato diverse campane: dal pilota CIV Roberto Sarchi, all'appassionato Alberto Gini (ideatore del progetto Protogini) fino a Domenico Passanisi, ex pilota R3 Cup che ha debuttato nella categoria R7 Cup.
Roberto Sarchi, forte di 2 anni nel CIV Supersport 300 e una wild card nel Mondiale Supersport a Imola, racconta il suo punto di vista
Il livello di competività della Supersport 300 è veramente alto; i distacchi tra i primi e gli inseguitori è veramente poco e, in alcune occasioni, le nostre gare assomigliano molto a quelle della categoria 600. Come in tutte le categorie, i piloti che sono stabilmente nella Top10 hanno veramente una marcia in più, oltre al fatto che hanno la capacità di fare tempi da qualitfica già al primo giro. Chi è fuori da questa lista, impara a mettere il 100% delle proprie capacità per emergere e, tante volte, ci si mette quel "tocco di genio" che fa fare la differenza su alcuni circuiti. Nel Mondiale Supersport 300 il discorso è molto diverso: tutti possono giocarsi la vittoria, proprio perchè nelle competizioni nazionali hanno trovato il modo di spingere al massimo fin dal primo giro. Le moto sono prestazionalmente tutte simili, il che permette di fare una grande selezione.
Tutt'altro avviso Alberto Gini, ideatore della Protogini:
Basta analizzare i tempi che facevano le 125 2t e quelli delle attuali 300, senza considerare che sono moto pesanti e con poca potenza, telai fatti da tubi dritti per avere il massimo del risparmio a livello costruttivo. Le 300 in sostanza sono troppo lente, quindi facili da portare al limite e poco formative per le categorie superiori. La 125 2tempi faceva tempi incredibili, leggere, prestazionali, con telai da vere moto da corsa, arrivare a fare certi tempi era possibile ma molto selettivo perché emergevano le qualità di guida. Basta guardare la foto di una Mito 125 e di una R3, o di una Kawasaki 400 per capire che lo step che è stato fatto è totalmente regressivo. La categoria non crea una selezione, tutti possono arrivare al limite, tutti possono vincere e si creano grupponi da 10-20 moto che si giocano la gara fino all'ultima curva.
La verità sta nel mezzo? Abbiamo voluto chiedere al nostro Domenico Passanisi le sensazioni vissute passando dalla R3 alla R7, moto concettualmente simili ma volumetricamente molto diverse.
Non ho fatto molti test quest'anno, sono sceso dalla R3 e sono salito sulla R7 praticamente subito. Il passaggio è stato meno traumatico del previsto, specialmente per chi non ha un fisico da fantino. Si possono guidare tranquillamente allo stesso modo, si deve adottare una guida molto scorrevole, anche grazie alla potenza non eccessiva; si passa da una 300cc con meno di 50 cavalli ad un 700cc con circa 80 cavalli. Personalmente, guidare la R7 è piuttosto facile fin da subito; ovviamente, per andare forte come i primi, devi essere in grado di portarla al limite.
Quindi, riassumendo, la Supersport 300 è veramente formativa? Concettualmente si, può essere una categoria di passaggio, ottima per crescere ma probabilmente non idonea per consolidare certe abilità di ogni pilota. Passare più stagioni nella 300cc può essere forse svantaggioso perchè veramente fucina di talenti ma non in grado di formare veramente un pilota alla guida di mezzi con potenze superiori. Questo è il personalissimo parere della redazione, così come il favore della creazione della nuova Supersport, con mezzi "più veri" a discapito delle 300cc, ottime per iniziare ma non per crescere.