Neanche il tempo di riportare la notizia che viene già comunicato un ulteriore rinvio per il cosiddetto documento unico che riunisce il libretto di circolazione e il certificato di proprietà, annunciato da una legge del 2015 e disciplinato da una norma del 2017.
Dopo il primo rinvio del 1° luglio 2018 il DUC non arriverà neanche il prossimo 1° gennaio 2020. Passati mesi di lunghissime ed inutili sperimentazioni sotto la costante pressione delle associazioni di settore (Unrae, Federauto e Aniasa), un emendamento dell’esecutivo alla legge di bilancio annuncia che non vi sono ancora le condizioni per superare la situazione attualmente in vigore.
Questo ulterirore rinvio è dovuto a problemi legati ad alcune difficoltà tecniche nel far dialogare l’Archivio nazionale veicoli (Anv) del Ministero dei Trasporti con il Pubblico registro automobilistico (Pra) gestito dall’Aci. Difficoltà che impediscono l’inserimento immediato dei dati per una nuova nuova carta di circolazione: un’attesa eccessiva ed incompatibile per il mercato italiano dell’auto che, nei giorni di picco, supera le 50.000 registrazioni.
Attualmente la questione è che il documento unico di circolazione e proprietà arriverà nell’arco del prossimo anno. In concreto, se l’emendamento sarà approvato, il ministero delle Infrastrutture fisserà nelle prossime settimane un calendario per l’avvio progressivo della riforma che sarà pienamente realizzata, forse, entro il 1° novembre 2020.