Importanti novità per il calendario Superbike 2020. Le derivate dalla serie scaldano i motori in vista del primo appuntamento di Phillip Island, a fine febbraio, quando il mondiale prenderà il via, non senza importanti novità per quanto riguarda i tracciati che andranno ad ospitare il circus, giunto alla sua stagione numero 33.
Partenza come detto in Australia il 28 del prossimo mese e, saltata la tappa thailandese, squadre e moto resteranno comunque in Asia per la successiva gara, che si svolgerà in Qatar due settimane dopo Phillip Island. Il circuito di Losail, storico appuntamento di chiusura del campionato, è così stato promosso al rango di seconda fermata del mondiale di quest'anno.
La terza tappa, nonchè prima uscita europea, sarà a Jerez (27-29 marzo), seguita da Assen (17-19 aprile), Imola (8-10 maggio), quindi Aragon (22-24 maggio), scambiatasi con l'altra pista spagnola nell'ordine dei round. Il calendario Superbike 2020 proseguirà con Misano (12-14 giugno), Donington (3-5 luglio) e Oschersleben (31 luglio-2 agosto).
L'appuntamento nella Motorsport Arena in Germania rientra così nel calendario, dopo aver già ospitato in passato la Superbike e precede il decimo round del calendario S2020, che si svolgerà a Portimao (4-6 settembre).
Non ci sarà dunque più una chilometrica pausa estiva, ma la frequenza delle gare nella stagione più calda dell'anno rimarrà estremamente bassa, dal momento che da inizio luglio ad inizio settembre la WSBK correrà a distanza di un mese tra un gran premio e l'altro.
Il Portogallo segnerà, come al solito, l'inizio dell'ultimo terzo di campionato, che vedrà il circus spostarsi poi a Barcellona (18-20 settembre), Magny Cours (25-27 settembre), per concludersi in Argentina, a San Juan Villicum (9-11 ottobre), dove il mondiale si chiuderà con due settimane di anticipo rispetto alla passata stagione.
Appuntamento dunque al 28 di febbraio ed attenzione al fuso orario (in Italia sarà mattino molto presto, per vedere se e come gli avversari riusciranno a mettere i bastoni tra le ruote, o almeno un po' di pressione, a Jonathan Rea e la Kawasaki, campioni del mondo da cinque stagioni consecutive.