La factory lombarda MV Agusta è ora pronta a ritornare a riprendere la produzione dopo lo stop forzato di fine marzo causa pandemia. Gli attuali vertici aziendali, guardando al futuro, avevano già preso le misure necessarie per garantire la tranquillità necessaria ai dipendenti e instaurare una nuova cultura aziendale improntata sulla sicurezza, riprogettando le procedure interne e le modalità di svolgimento del lavoro.
Al momento il solo magazzino ricambi è in piena attività, per garantire il supporto all'intera rete di concessionari, mentre buona parte dei dipendenti amministrativi e commerciali è in modalità smartworking. Sebbene la pandemia abbia rallentato i piani, i vertici MV Agusta sono pronti ad attuare l’ambizioso piano quinquennale annunciato: portare in pochi anni la produzione dalle attuali 5.000 unità l’anno ad oltre 25.000 grazie ad ingenti investimenti in R&D e al lancio di nuovi modelli rivolti ad un pubblico più vasto e all’espansione della rete di concessionari nel mondo.
Controllo della temperatura all’ingresso per dipendenti, fornitori e visitatori, fornitura di DPI, garanzia del corretto distanziamento sulle linee produttive, regole e procedure chiaramente esposte e comunicate a tutti i lavoratori e nuove modalità per la mensa sono i punti chiave su cui MV ha lavorato per garantire la ripresa produttiva il 4 maggio.
Timur Sardarov, CEO di MV Agusta Motor S.p.A., dichiara:
“Questo non è il momento per essere timidi: dobbiamo abbracciare il cambiamento e concentrare tutte le forze nel costruire un nuovo futuro per il nostro settore e per questo territorio, mantenendo, e addirittura incrementando, i livelli occupazionali. Se è vero che dovremo fare i conti con una realtà completamente mutata in ogni aspetto della nostra società, non dobbiamo avere paura di credere nel nostro potenziale. Siamo pronti a raccogliere la sfida. Noi siamo ancora quelli che costruiscono le moto più belle e più veloci del mondo, e continueremo a farlo, forse in modo diverso, ma con lo stesso orgoglio e con la stessa determinazione. Stiamo già facendo gli investimenti necessari per entrare in nuovi mercati e conquistare nuovi segmenti, come stabilito dal nostro piano strategico. Il posizionamento di altissima gamma della nostra produzione tradizionale probabilmente risentirà meno della crisi rispetto ad altri settori, più ampi, meno stabili e meno flessibili. Le moto rappresentano inoltre per definizione la quintessenza della mobilità individuale. Sono simbolo di libertà ed una naturale, agile alternativa al trasporto di massa. Un aspetto da non sottovalutare in questi tempi difficili.”
Parole molto forti per un uomo che vuole rilanciare un marchio che ha fatto la storia del motociclismo italiano e mondiale, nella speranza che il tutto non si dissolva come una bolla di sapone.