Mentre fanno discutere le varie ordinanze che, su diverse strade del Trentino, limitano la velocità delle moto a 60 km/h quando le auto possono andare ad 80, cosa che già si verifica da anni su altre strade, ad esempio, sulle Alpi Liguri, in Spagna, come anche in Francia, si sperimenta l'utilizzo dei droni per il rilevamento delle infrazioni al Codice della Strada.
La Dirección General de Tráfico ha infatti avviato, fin dall'anno scorso, un programma per la sicurezza stradale che prevede l'utilizzo di piccoli velivoli guidati a distanza per offrire una maggiore copertura del territorio e, nel contempo, limitare l'impiego di personale. Un operatore che si muove sopra alla pattuglia guida il drone, che ha il compito di sorvolare l'area soggetta al controllo.
Il drone è equipaggiato con una camera ad alta definizione ed invia le immagini in tempo reale all'operatore per la visione. In caso di infrazione, il personale della pattuglia provvede a fermarne l'autore ed a contestare la stessa, oppure le invia alla centrale operativa per azioni successive. Le specifiche dei droni diramate del governo spagnolo prevedono l'utilizzo di apparecchi capaci di un raggio di azione di 500 ed una tangenza operativa massima di 120 metri, con un'autonomia di circa 20 minuti.
E' forse discutibile il fatto che, nel video di presentazione della campagna, il ruolo di trasgressore sia stato affidato ad un motociclista che sorpassa una auto in un tratto di strada dove, pur essendoci visibilità, c'è la striscia continua. Un messaggio subliminale a tutti i biker che stanno per andare in Spagna per le vacanze?