L'olio motore non è un semplice fluido che serve a lubrificare le parti meccaniche: le sue caratteristiche chimiche possono condizionare le prestazioni e l'affidabilità globale del mezzo (come dimostrato in un nostro test). Perciò, è fondamentale capire quali sono le sue proprietà.
Il marketing e le pubblicità hanno un forte peso sulla scelta dell'olio motore, ma la nostra decisione deve andare oltre alla bellezza del logo o dello slogan legato ad esso. Sebbene il packaging sia il biglietto da visita per ogni prodotto, quello che deve interessare all'utente è la qualità dell'olio al suo interno.
A seconda delle caratteristiche della propria moto, è bene utilizzare olio con una data viscosità; questo parametro non stabilisce la performance pura di un olio, ma indica le caratteristiche di scorrevolezza. Molto importante sapere che la viscosità diminuisce con l’aumentare della temperatura e viceversa. Per aiutare l'utente alla scelta del prodotto più adatto, è stata creata la nomenclatura SAE, composta da un primo numero che indica la viscosità a freddo, la lettera W e un secondo numero che indica la viscosità a caldo. Praticamente più il primo numero è basso più l’olio è fluido a freddo. Il secondo numero più è alto più l’olio resterà viscoso a caldo garantendo così una migliore lubrificazione delle parti del motore.
Le case madri suggeriscono sempre la gradazione migliore per ogni modello; solitamente, concessionari e meccanici seguono i suggerimenti dati dai costruttori al fine di non usurare prematuramente la meccanica o far consumare eccessivamente olio, andando così a compromettere l'affidabilità del mezzo ed incrementare le emissioni inquinanti. La scelta del brand, come già anticipato, è secondario ai fini
Ad oggi le viscosità più utilizzate e maggiormente consigliate nelle condizioni climatiche Italiane sono: 5W30, 5W40 e 10W40; tuttavia, nessuno vieta di utilizzare oli con viscosità diversa.
L'olio motore deve essere scelto anche in virtù del ciclo di funzionamento del propulsore. Il motore 2 tempi necessita di un olio specifico, capace di mescolarsi con la benzina e, dopo la fase di detonazione, non deve lasciare residui carboniosi all'interno della camera di scoppio; nel caso di motore a 4 tempi, invece, l'olio deve essere in grado di lubrificare tutti gli organi del propulsore, inclusa frizione e cambio (eccezione fatta per i motori con frizione a secco, dove vengono impiegati oli specifici).
Mettere un olio per motore 2 tempi dentro un propulsore 4 tempi può avere esiti veramente disastrosi, che possono portare al cedimento meccanico. Viceversa, utilizzare olio motore 4 tempi su un motore a 2 tempi porta alla formazione di depositi in diversi punti della camera di scoppio, con possibilità di grippaggio.
Altra caratteristica da tenere in considerazione è la natura delle materie prime dell'olio. Si possono identificare due grandi famiglie: olio a base minerale ed olio a base sintetica. Il primo, sempre meno utilizzati, è ottenuto dalla raffinazione del petrolio e viene indicativamente utilizzato più spesso su motori a 2 tempi; quelli a base sintetica (base di partenza comune a quello minerale, ma con aggiunta di addittivi che lo rendono chimicamente più stabile) offrono una serie di vantaggi nei motori a 4 tempi, tra cui migliore capacità lubrificante, migliore resistenza agli sbalzi termici, il che si traduce in consumi (quindi emissioni) migliori e di maggior longevità del propulsore.