Dopo due stagioni, Marco Melandri fa il suo ritorno in Superbike con un team e una moto con cui può davvero dimostrare il suo valore: “Vincere con Ducati sarebbe stupendo”
E’ un Marco Melandri rinato, quello che sorride ai fotografi presenti alla presentazione del team Aruba.it Ducati WSBK: sono stati troppi gli imprevisti nella sua carriera, per nascondere l’entusiasmo di un ritorno in un Top Team del Mondiale delle derivate di serie. Dopo quattro anni ai massimi livelli nel Campionato del Mondo Superbike, Macho era stato ricacciato a forza in MotoGP, su una sella che lui non voleva, quella dell’esordiene Aprilia RS-GP: un matrimonio nato male, destinato a finire tra le polemiche come troppe volte è successo durante la carriera di Marco.
La firma con Ducati Corse è arrivata come una boccata d’aria fresca per il ravennate, che agli occhi di molti, a 33 anni suonati, sembrava ormai destinato ad un ritiro forzato: “Sono tornato dopo anni difficili. Finalmente sento di essere al posto giusto nel momento giusto. E’ la prima volta che mi capita di provare questa sensazione”. E ci crediamo, perchè gli ultimi anni sono stati tutt’altro che facili per il Campione del Mondo 2002 Classe 250: c’è anche una curiosa coincidenza che lega il presente a quel lontano titolo mondiale, che fa pensare che questo potrebbe essere davvero l’anno giusto per la resurrezione sportiva di Melandri:
“Sento intorno molta fiducia, sto lavorando con persone competenti, che mi vogliono bene. Per me l’aspetto umano è importantissimo. Ho ritrovato Gigi Dall’Igna, un grande direttore tecnico, con cui ho già vinto un Mondiale in Aprilia… sarebbe fantastico rivivere quei momenti. Le caratteristiche di questa moto mi sono piaciute fin da subito, io mi sento in forma e non vdo l’ora!”.
Inutile nascondersi dietro a un dito, però: l’arrivo di Melandri in Ducati ha fomentato molte polemiche anche all’interno della cerchia dei cosiddeti Ducatisti, memori della difficilissima stagione MotoGP 2008 che vide Marco confrontarsi con una Desmosedici veramente indigesta. Fu un fallimento, inutile negarlo: per questo il ritorno di fiamma dell’italiano con il marchio di Borgo Panigale ha, fin subito, fatto molto discutere. Il ritorno di Macho nel Mondiale SBK ha il sapore di un “Ora o mai più”, vista anche la sua non più giovanissima età (34 anni ad agosto):
“Ho vinto tante gare in carriera con tutte le moto che ho guidato e in tutte le categorie. Ma ho anche perso tanti campionati, per cui è ora di maturare e portare a casa qualcosa di importante. Non corro da giugno 2015, è passato tanto tempo dall’ultima gara: si comincia su una delle mie piste preferite, quindi non dovrò sprecare l’occasione. Una partenza con il piede giusto sarebbe l’ideale!”
E poi, c’è sempre il fascino di quel binomio, pilota italiano/moto italiana, che fa da sempre sognare gli appassionati: “Vincere con un marchio italiano del prestigio di Ducati sarebbe il massimo. Ci penso ogni giorno” ammette Marco, che è tornato per prendersi quello che troppe volte gli è sfuggito per un soffio.