La nostra rubrica, dopo una breve incursione nel mondo delle carenate e nelle enduro stradali, torna ad occuparsi di un modello che, assieme alla KTM 950 Adventure, ha fatto la storia della Dakar. In questo caso parliamo di uno dei modelli più iconici del costruttore Honda: la Africa Twin.
Il primo esemplare di Honda Africa Twin comparve nel 1986. Il nome del progetto era NXR 750 ed era dotata di motore bicilindrico a 8 valvole da 780cc, capace di sviluppare circa 80 cavalli. Il peso a secco era di soli 160 Kg. Il primo anno di Dakar fu già quello buono, nel quale i due alfieri Neveu e Lalay occuparano i primi due gradini del podio. Nei quattro anni successivi Honda vinse tutte le edizioni della competizione, fino all'anno del ritiro ufficiale nel 1990. Nel frattempo, la Honda Africa Twin era già nel pensiero di molti enduristi ed aspiranti viaggiatori.
Negli stessi anni del dominio Honda alla Dakar, il costruttore nipponico presentò al sole di Parigi del 1987 la XRV 650 Africa Twin RD03, una versione stradale e in scala ridotta della NXR 750. Il propulsore era lo stesso della Transalp 600 presentata nel 1986, leggermente rivisto. Dopo 3 anni arrivò la versione RD04, aggiornata per renderla più adatta all'uso stradale, a scapito del fuoristrada: motore 750cc, telaio riprogettato e il debutto del doppio disco freno anteriore. Nel 1993 venne presentata la RD07 e con lei numerose modifiche: nuovo telaio con baricentro abbassato, cassa filtro montata in alto sul nuovo serbatoio, monoarmotizzatore con escursione aumentata di 10 mm e sospensioni anteriori con ricarica a gas.
Per poter rivedere la dicitura Honda Africa Twin sulle carene di una moto è stata necessaria un'attesa di oltre 20 anni. Nel 2015, durante EICMA, viene presenata la CRF1000L. Equipaggiata con un motore bicilindrico frontemarcia da 1000cc, si caratterizza per la possibilità di installare un cambio totalmente automicatico a doppia frizione, con un modalità adatta anche all'uso in fuoristrada. Le versioni presentate erano tre: il modello base (senza aiuti elettronici, uscito da listino nel 2017 per l'introduzione dell'obbligo di ABS su tutte le moto nuove), il modello ABS (dotato di ABS e controllo di trazione) e il modello DCT (dotato di cambio automatico e tutti gli accessori elettronici disponibili). Ciò che ha reso la nuova CRF1000L Africa Twin un mezzo apprezzato dai viaggiatori quanto dagli enduristi più incalliti è stato il poter montare pneumatici stradali di classe velocità H (210 km/h circa) e pneumatici fuoristrada a partire dal codice velocità "Q" (ovvero da 160 km/h). Il successo commerciale fu molto alto, in modo particolare nel nostro paese. Purtroppo, il terremoto avvenuto nei pressi di Kyushu nell'Aprile 2016, ha danneggiato lo stabilimento produttivo Honda, portando a grossi ritardi sulle consegne.
Dopo due anni, Honda propone una nuova versione della sua enduro stradale, sfruttando il successo ottenuto negli anni passati con la NXR 750. Il nuovo allestimento della CRF1000L, denominato Adventure Sport (proprio come la XRV 650), prevede il serbatoio maggiorato a 24 litri, sospensioni ad escursione maggiorata, portapacchi in acciaio, manopole riscaldate e protezioni tubolari in acciaio.
Gli aggiornamenti per il modello 2017 hanno riguardato l'albero motore, nuove prese d'aria, un nuovo sistema di scarico, nuovi attacchi delle pedane, maggiorate per l'uso fuoristradistico. Anche il reparto elettronico è stato aggiornato, con un rinnovato accelleratore elettronico, mappatura e freno motore regolabili su tre livelli, mentre il traction control può vantare ben sette livelli di intervento.
Dopo tre anni, complice la nuova stringente normativa antinquinamento Euro5, la Africa Twin cresce di cubatura, raggiungendo quota 1100cc. In quest'ultima versione, più adatta all'utilizzo su strade sterrate, non mancano gli aggiornamenti estetici che la rendono più spigolosa e incline al fuoristrada. Malgrado il serbatoio abbia raggiunto la capacità di 25 litri, il peso complessivo è sceso di 3 kg. Debuttano per la prima volta su Africa Twin le cornering lights (proiettori luminosi posizionati sotto i fari anteriori, che si attivano durante la percorrenza della curva, illuminando i punti ciechi, aumentando così la sicurezza di guida durante le ore notturne) e il sistema Android Auto.