Arrivati a questo punto dell'anno, in cui almeno in alcune zone d'Italia le temperature si fanno "fragranti", sono già stati messi in naftalina anche i meme sull'andare in moto con il freddo, ma si continua a disquisire sul fatto che solo chi sta in sella anche in inverno sia un vero motociclista o meno. Sono queste le classiche situazioni in cui il mondo dei biker si trova sostanzialmente diviso. Da una parte i duri e puri, quelli per i quali, se esistesse un tredicesimo mese e fosse tra dicembre e gennaio, lo passerebbero comunque alla guida della loro due ruote, e dall'altra chi, con le temperature che si abbassano, saluta la compagnia e da appuntamento all'anno successivo.
Chi ha ragione? La risposta è impossibile, ma ci sono una quasi infinita serie di sfaccettature che possono far pendere l'ago della bilancia da una parte piuttosto che dall'altra. Proviamo ad analizzarne qualcuna, partendo da un aspetto importante, la geografia. L'Italia è una nazione lunga oltre 1000 km e stretta a volte meno di 250 km e questo comporta variazioni climatiche decisamente importanti.
Per rendersene conto basta guardare un qualsiasi sito di previsioni meteo e verificare le condizioni del giorno. Oggi ad esempio a Bolzano è sereno, la minima è stata di -8°C e la massima sarà di 9°C, mentre a Civitavecchia è altrettanto sereno, con 11°C di minima e 15°C di massima. A Pachino invece il cielo è coperto, ma questo non impedisce di avere una temperatura che varia dai 18 ai 23°C.
Già da questi pochi numeri si capisce la grande differenza che esiste tra le varie zone d'Italia, E' comunque vero che oggi il freddo non è più, sotto certi aspetti, un problema come lo era anche solo trenta anni fa. I materiali impiegati nell'abbigliamento tecnico hanno fatto passi da gigante e poi, in definitiva, se c'è gente che va all'Elefantentreffen e sopporta -20°C, qualcuno dirà che si può guidare con i 23°C di Pachino così come con i -8°C di Bolzano (ammettendo di viaggiare di notte nella città altoatesina).
Tutto vero, ma c'è un aspetto importante che l'enorme passo in avanti fatto dall'elettronica, dall'abbigliamento (anche riscaldato, come questo: DDG-Mag test: abbigliamento riscaldato Heaton) e dagli pneumatici non può bilanciare: le condizioni delle strade. Da Nord a Sud, passando ovviamente per il Centro, autunno ed inverno non fanno sconti e le foglie cadono comunque. In più ci sono zone che vengono a trovarsi per la maggior parte della giornata in ombra, dove l'asfalto resta sempre umido, per non dire bagnato, facendo ulteriormente lievitare il valore espresso dall'ormai famoso rischiometro.
Nell'Italia settentrionale e, in generale, nelle zone pedemontane e montane si aggiunge poi la carta degli imprevisti sotto forma di sale e/o ghiaia, che rende ulteriormente croccante il tutto. Non bisogna inoltre dimenticare che, oltre ai raduni invernali di poche righe fa, c'è chi nel vero Nord, quello europeo, si spinge anche oltre, andando in moto su strade ghiacciate usando pneumatici da neve (o anche catene), piuttosto che con autentici pattini ai lati delle ruote (un qualcosa che per il CdS italiano sarebbe da fucilazione sul posto!).
Quindi? Quindi è tutto fattibile, ma il nocciolo della questione è quanto ci si diverte, realmente, ad andare in moto in inverno rispetto all'estate? Bisogna prima di tutto essere onesti con sé stessi. La mia personale risposta, che quindi è totalmente soggettiva, è parecchio meno. Non sono uno abituato ad non uscire dalla sua comfort zone, sia ben chiaro, visto che adoro andare in moto sempre, con qualunque condizione e, nella mia poco onorevole carriera ho guidato in un po' di posticini in giro per il mondo con solleone e quasi 50°C così come con ghiaccio e -15°C, ma…
… ma riconosco che in inverno i miei peli sono sempre molto più dritti (e non a causa del freddo). Il cervello è costantemente in overload per elaborare le informazioni dell'ambiente circostante, per scrutare ogni centimetro di asfalto che si ha davanti. Queste "risorse di sistema" vengono sottratte alla ricerca della curva perfetta, della piega (restando sempre con moto, corpo e testa nella propria corsia) in appoggio… rotonda, fluida e terribilmente efficace che ci fa automaticamente accendere un sorriso che fa il giro della testa.
Avete presente quando state viaggiando con la consapevolezza che si innesca qualche movimento repentino della moto è perché state semplicemente esagerando ma, diversamente, non c'è nessuna condizione al contorno che può turbare il vostro gioco preferito? Ecco, quella… ovviamente al netto del fatto che, anche con 25°C, su una strada perfetta, le antenne devono comunque essere attive perché si può trovare brecciolino o altro, ma quello è un altro discorso.
In conclusione, in mancanza di temperature tropicali 365 giorni all'anno, uno si fa andare bene le condizioni che trova nella zona in cui vive (meglio di niente, si potrebbe dire). La mia personale idea è che ovviamente la moto sia bella sempre, ma il piacere di guida che si ricava in condizioni ottimali è irraggiungibile. Nella brutta stagione non voglio dire che l'andare in moto sia soltanto un muoversi usando un mezzo di trasporto a due ruote, perché sarebbe ingiustamente riduttivo.
Il piacere di sentire comunque i profumi della natura e, perché no, anche il freddo più o meno pungente che entra nel casco, aiuta ad essere più in simbiosi con ciò che ci circonda. L'ultimo pensiero va ai fratelli biker che abitano in zone in cui non ci sono problemi di nebbia, gelo, umido ecc, ecc, ecc… sappiate che vi invidio ragazzi, e nemmeno poco, ma adesso è tempo di mettere il casco a farsi un giro. Drive safely, anche e soprattutto in inverno!