La voce circolava da un po', ma operazioni di queste proporzioni necessitano di tempo, anche se nell'ultimo periodo le cose sembrano aver avuto una importante accelerazione. Liberty Media, detentrice dei diritti relativi alla Formula 1, avrebbe acquistato da DORNA quelli della MotoGP per una cifra dell'ordine dei 4.2 miliardi di dollari (circa 3.9 miliardi di Euro).
L'annuncio dovrebbe essere ufficializzato in occasione del prossimo GP del Texas, sfruttando la presenza del circus del Motomondiale negli USA, nazione in cui si trova sede della stessa Liberty Media. In questo modo vengono trovarsi sotto lo stesso cappello i due più importanti campionati motoristici del pianeta. A darne notizia per primo è stato il Financial Times ieri.
L'offerta della società fondata da John Malone nel 1991 avrebbe così superato quelle del QSI (Qatar Sports Investments, il fondo sovrano di investimenti del Qatar), di TKO (la holding media&entertainment che fa parte di Endeavour ed è proprietaria dei diritti di Wrestling ed UFC) e della General Entertainment Authority che, guidata di Turki Alalshikh sta organizzando, in Arabia Saudita, alcuni dei più importanti eventi sportivi del momento.
Nel complicato gioco di fondi, società di private equity e finanziarie non è però ancora stata detta la parole fine, che spetterà alle autorità di vigilanza, alias l'AntiTrust, sia europeo che statunitense, che potrebbero mandare in fumo di sogni di gloria di Liberty Media, nel caso in cui si dovesse stabilire, come già avvenuto in passato in svariati settori, un abuso di posizione predominante.
Nonostante prima dell'avvio di operazioni di qureste dimensioni, gli attori in campo compiano tutti gli accertamenti del caso per evitare problemi, spetta comunque agli organi preposti il dare l'avallo. Se tutto dovesse andare secondo i piani, la MotoGP verrebbe ceduta, ad otto anni di stanza, all'incirca per la stessa cifra con la quale fu acquisita la Formula 1, a testimonianza della grande differenza di valore tra il comparto due e quattro ruote.
Oltre all'interrogativo dell'AntiTrust, c'è anche il nodo sul futuro del Motomondiale, da sciogliere. Liberty Media ha, neol corso del tempo, modificato in modo decisamente radicale, il format della top class dell'automobilismo e delle sue categorie satellite. Il colosso a stelle e strisce ha infatti puntato sulla spettacolarizzazione del tutto, cercando, con i cambiamenti introdotti, di andare a catturare un pubblico più generalista.
Questo ha fatto storcere più volte il naso ai puristi del motorsport, ma "business is business" e, quello che per alcuni è stato uno snaturare uno sport, per chi muove i fili (ed i cordoni della borsa) rappresenta solo il modo per fare il proprio lavoro, che è generare introiti. Con la partenza della MotoGP verso l'altra sponsa dell'Atlantico si sollevano anche interrogativi sul futuro di DORNA e di altri campionati come la Superbike.
Se è vero che Carmelo Ezpeleta, numero 1 indiscusso della società spagnola, è ormai alla soglia degli 80 manni ed è lecito possa volersi fare da parte, lo è altrettanto che, nel corso del tempo ha lavorato per piazzare suoi uomini (quando anche non suoi familiari) nelle posizioni che contano dell'azienda ed è strano che tutto possa finire con la cessione di DORNA stessa da Bridgepoint a Liberty Media.
Nell'accordo potrebbe infatti esserci una clausola che consente a "don Carmelo" di rimanere al timone del tutto fino a compimento della transizione, riservando a qualcuno dei suoi fedelissimi un posto in prima fila nel futuro della tgestione della MotoGP. Punto interrogativo anche, come si diceva, sulla Superbike, mai citata nelle voci di cessione, così come lo è anche il futuro che Liberty Media ha pensato per la top class dei prototipi.
L'impressione è comunque che i prossimi anni, in caso di finalizzazione dell'acquisizione, potrebbero essere forieri di grandi cambiamenti nel motorsport delle due ruote e, di questi cambiamenti la storia recente insegna che non necessariamentepotrebbero essere recepiti come positivi dagli appassionati.