Come funziona il Medical Center del circuito di Misano

Luca De Tommaso

Siamo andati a vedere da vicino come funziona il Medical Center di un circuito mondiale come il Marco Simoncelli World Circuit di Misano, dove il Dott. Berardi ricopre la carica di medical director del circuito.

Un legame singolare è quello che lega la velocità e la sicurezza. E’ innegabile: come si può andare a più di trecento chilometri orari ed essere al sicuro? Ovviamente, tramite la prevenzione, sia da parte dei piloti, che da parte dello staff. Iniziamo partendo dalle misure che prendono i piloti, che sono le più evidenti: tute di pelle, protezioni, airbag, slider, casco ecc. Sono volte alla prevenzione di gravi ferite dovute alle cadute, però da sole non bastano. Una parte importante della sicurezza, che troppo spesso noi appassionati ci dimentichiamo, è quella riguardante il circuito.

E’ evidente. Sarebbe impossibile avere l’odierno livello di sicurezza, se si corresse solamente su piste malmesse e senza la minima organizzazione. Immaginate quante cadute ci sarebbero, se l’asfalto fosse troppo scivoloso o il grip non fosse costante. Basterebbe il minimo errore per ritrovarsi a terra con qualcosa di rotto. In questo caso interverrebbe lo staff medico, ma come opera? Il dottor Eraldo Berardi ha saputo darmi una risposta. Egli è direttore sanitario del Medical Center di Misano e Medical Director del Circuito Marco Simoncelli di Misano; in parole povere, il dottor Berardi dirige il servizio medico in tutte le gare motociclistiche ed automobilistiche dell’autodromo da oltre trent’anni.

Nella nostra chiacchierata, che si è svolta durante il weekend di gara della SBK a Misano, mi ha raccontato molte cose riguardo l’organizzazione della sicurezza nel circuito.

Ci sono due diverse figure che si occupano di intervenire in diverse situazioni: i marshall e i medici. Sono a bordo pista, pronti ad intervenire alla prima occasione. I primi vestono delle tute arancioni e si occupano della messa in sicurezza della moto. I secondi, che vestono di bianco, si occupano della messa in sicurezza dei piloti. Altre figure degne di nota sono poi, per esempio, gli autisti delle ambulanze, i piloti che guidano l’elicottero per il trasporto dei feriti in ospedale e gli infermieri. Questi ultimi operano all’interno del centro medico, che è uno dei più all’avanguardia del mondo. Dentro di esso sono presenti dei macchinari per effettuare TAC, risonanze magnetiche e radiografie. In questo modo è possibile intervenire in maniera molto rapida in caso di incidente.

All’interno del poliambulatorio è inoltre presente una sala di pronto soccorso, dentro la quale i piloti vengono curati durante i weekend di gara. Quando invece il circuito non ospita nessun evento, il centro medico opera come un vero e proprio ambulatorio convenzionato, presso il quale i privati cittadini possono svolgere esami specialistici.

Il direttore della struttura è, come già detto, il dottor Berardi. Il suo ruolo prevede anche il visitare i piloti, così da permettere (o non permettere loro) di prendere parte all’evento, in caso di rischi per la salute del pilota. Altri dei suoi compiti sono poi la ricognizione del circuito, l’organizzazione della sicurezza e la presenza in direzione gara. Egli è infatti tenuto a presiedere e dirigere gli interventi in pista dei medici durante le gare; inoltre, può dare dei consigli al direttore di gara sul da farsi in caso di gravi situazioni o emergenze.

La ricognizione del circuito, che potrebbe sembrare "inutile", è invece di vitale importanza. Poco prima della gara, la medical car percorre un giro di pista, durante il quale si controllano le condizioni del circuito e la presenza dei marshall e dello staff medico lungo il circuito. Al termine di questo giro, la medical car si accoda al gruppo di piloti e completa il primo giro di gara dietro di loro. Ciò serve, in caso di gravi incidenti in partenza, a permettere ai medici di intervenire il più rapidamente possibile. Al termine del primo giro di gara, l’auto rientra ai box e il dottor Berardi si precipita in direzione gara. Ovviamente egli ha pochissimo tempo (si parla di circa mezzo minuto, non di più), durante il quale deve correre e fare molto in fretta.

Questa organizzazione riguarda, però, sololamente la sicurezza e la gestione dei piloti. Dico questo, perché bisogna mettere in piedi un altro piano per la gestione del pubblico: ci devono essere i controllori dei biglietti, delle ambulanze per intervenire, medici, forze dell’ordine e tanto altro. Si tratta di un lavoro molto difficile e impegnativo, che però, come mi ha raccontato lui stesso, concede molte soddisfazioni.

Un grazie particolare va al dottor Eraldo Berardi ed a sua moglie Elena Trotsenko, che sono stati gentilissimi e molto disponibili, rispondendo con pazienza ed esaustivamente a tutte le mie domande.

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