Londra: le strade devono cambiare in funzione di moto e bici

Gianluca Salina

Strade e comportamenti più a misura di bici e di moto. A dirlo è l’Autorità per i Trasporti di Londra, impegnata a realizzare maggiore sicurezza sulle strade della City, sulle quali, ogni anno, perdono la vita o rimangono gravemente feriti quasi 1000 tra ciclisti e motociclisti.

Mentre in Italia le strade continuano a mietere vittime tra ciclisti e biker, con questi ultimi in perenne attesa dell'installazione dei i famosi guard rail salva-motociclisti, nel Regno Unito l’Autorità dei Trasporti Londinesi (LTP) ha redatto un documento mirato ad una maggiore attenzione e sicurezza per chi circola su due ruote.

Non si tratta però di un semplice vademecum sul comportamento da tenere quando si è in sella piuttosto che in auto in presenza di bici e moto, quanto piuttosto di direttive da applicare a partire dalla progettazione e realizzazione delle vie di comunicazione. Andy Mayo, direttore di LTP, ha affermato come qualcosa debba necessariamente cambiare, ed in fretta, rispetto ad oggi.

L'anno scorso sono infatti stati 387 i ciclisti morti o seriamente feriti sulle strade della capitale del Regno Unito, a cui si aggiungono 540 motociclisti. Il documento non pretende di eliminare totalmente gli incidenti che coinvolgono chi è alla guida di due ruote, ma può contribuire a ridurne l’impatto, andando ad interessare diversi aspetti.

Tra questi, il manto stradale, il grip, le caratteristiche delle strade e le misure da adottare per operare una reale riduzione del traffico, con benefici riscontrabili anche sulla spesa sanitaria, altro ambito, oltre alla sicurezza stradale in sé, che all’ombra del Tricolore sembra non venire considerato.

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