Il tormentone sulla possibile cessione di Ducati da parte di Volkswagen è giunta al capolinea. A dirlo sarebbe stato Rupert Adler, amministratore delegato di Audi in una lettera inviata a Claudio Domenicali, presidente della casa bolognese e che verrà probabilmente ufficializzata nel corso dei prossimi giorni. Il brand di Borgo Panigale resta quindi centrale nel business del gruppo tedesco.
La scelta pare essere stata di mero carattere finanziario e di opportunità, oltre che caldeggiata dai sindacati e dai vertici di Volkswagen stessi, dal momento che le offerte di acquisto non sono mancate. Evercore Partners, incaricata di sondare il terreno con i possibili compratori ha infatti ricevuto le proposte di Eicher Motors (Royal Enfield), Polaris (Brammo), della famiglia Benetton, del fondo Investindustrial della famiglia Bonomi (precedente proprietario proprio di Ducati), oltre ad altri fondi di private equity ed all'aver raccolto interessa da parte di altre aziende come Harley Davidson.
Tutto inutile, quindi? No, perché è servito a dare un valore reale al nome Ducati che è certamente molto più alto degli 860 milioni di Euro sborsati dalla casa dei quattro anelli nell'Aprile del 2012 ma, semplicemente, non se ne farà nulla, almeno al momento. Considerando il trend in continua ascesa per quanto riguarda le vendite della casa bolognese, che nel 2016 ha venduto oltre 55 mila moto, è probabile che in futuro il marchio possa avere un valore ancora maggiore di quello di 1,5-1,6 miliardi di Euro che rappresenterebbe la valutazione odierna.
Il profondo riassetto dell'intero gruppo Volkswagen voluto dal suo numero uno, Matthias Muller, anche per limitare finanziariamente l'esborso che l'azienda tedesca ha sostenuto e dovrà sostenere per il Dieselgate, non toccherà per il momento la casa bolognese, che nell'esercizio 2016 si è resa protagonista del 7% degli utili di Audi che, in questo modo, garantisce continuità a Ducati e, implicitamente, ai suoi lavoratori, oltre agli appassionati.