Mentre i motori a V cercano di farsi largo anche tra le medie cilindrate, dopo aver avuto per anni il loro unico baluardo i Ducati e Suzuki, il segmento high-end, tradizionalmente appannaggio di Aprilia, ancora Ducati e KTM, si appresta a dare il saluto ad una creazione molto particolare che proviene da Oltremanica, la Ace. L'azienda che la produce, la Ariel, una piccola realtà con 150 anni di storia nella produzione di biciclette e moto (con diverse vicissitudini, cessazioni di attività e passaggi di proprietà del marchio), ha visto uscire dalla fabbrica del Somerset l'ultimo esemplare, chiamato The Last One.
Basata sul V4 di 1237 cc della Honda VFR 1200 F (utilizzato anche, con opportune modifiche, sulla Crosstourer), la Ariel Ace è una muscle bike che si può considerare l'avversaria della Ducati Diavel, dalle linee futuristiche che è stata prodotta per 10 anni sia in versione standard (con motore da 173 cv) che in alcune versioni speciali come Ace of Diamonds, Iron Horse, Black Edition e la R.
La particolarità maggiore di questa moto è la sospensione anteriore, caratterizzata da una soluzione a quadrilatero deformabile con unico monoammortizzatore centrale su cui scorre le forcella rigida ed il telaio, interamente realizzato inalluminio con parti prodotte a CNC e dotato di finitura superficiale Cerakote. Questi due elementi sono i principali artefici di una linea che fa sembrare la mot proveniente da un qualche universo distopico degno dei migliori titoli sci-fi.
Se l'aspetto estetico la fa da padrone sulla Ariel Ace, la componente meccanica non sta propriamente a guardare. Il V4 Unicam Honda infatti, con tanto di trasmissione finale ad albero, garantisce velocità massimo dell'ordine dei 265 km/h, che salgono fino a 298 per la R. Su di essa i tecnici Ariel hanno maggiorato di 1 mm l'alesaggio, portato a 1267 cc, per una potenza di 203 cavalli.
Pur rimanendo aperta all'ipotesi di produrre, in futuro, un altro modello di moto, con l'ultima Ace il marchio Ariel si aggiunge a quelli che hanno contribuito in qualche modo, alla produzione motociclistica mondiale, restando attivo in quello delle quattro ruote grazie ad Atom e Nomad.