Mentre è ormai certo l'allargamento della gamma V4 con l'arrivo della nuova Streetfighter di cui a breve vi daremo dettagli, Ducati si prepara a rinnovare anche la "baby" sportiva, per quanto faccia specie il termine "piccola" quando si parla di moto come la 959 Panigale. L'attesa, per questo modello, è tanta, dal momento che in molti si attendono un V4 di circa 800 cc che… non ci sarà!
La moto, che verrà probabilmente presentata ad EICMA 2019, è stata pizzicata dai colleghi di Motorcyclenews durante quelli che sembrano i collaudi definitivi e, dalle foto, si evince chiaramente che la nuova supersportiva made in Borgo Panigale utilizza un motore bicilindrico. L'erede della 959 sarà dunque ancora un V2, in sintonia con quanto aveva detto tempo fa Claudio Domenicali.
Se il CEO Ducati, spesso tacciato di fare affermazioni, a riguardo di futuri modelli, poi smentite dalla realtà dei fatti, all'uscita dalla 1199 Panigale disse che non ci sarebbe mai stata una baby-sportiva (ma arrivò poi la 899), alla presentazione della Panigale V4, a domanda diretta su quale sarebbe stato il futuro dei bicilindrici sportivi bolognesi, l'a.d. della rossa rispose che la tradizione sportiva della casa con i 2C non sarebbe finita con la 959.
Stando alle immagini disponibili, sembra che in Ducati sia stato svolto un meticoloso "taglia e cuci" per quanto riguarda la componentistica, con la presenza di un avantreno molto simile, per non dire uguale, a quello della attuale 959. Stesso discorso per il forcellone posteriore, che sembrerebbe essere mutuato dalla 1299, cosa che segna così il ritorno del monobraccio anche sulla supersportiva entry-level del brand bolognese. A livello di sovrastrutture è invece evidente il family feeling con la V4, con linee che ricalcano fedelmente quelle della sorella maggiore.
Sarà invece Inevitabilmente diverso il motore, almeno nella cubatura, che crescerà. Impossibile, al momento, capire se l'unità di 955 centimetri cubi oggi utilizzata sulla 959 sia stata solo oggetto, ad esempio, dell'allungamento della corsa per ottenere un aumento di cubatura, oppure se il propulsore sia un qualcosa di completamente nuovo, specie in ottica 2020, quando entrerà in vigore la normativa Euro 5.
E' facile ipotizzare che la cilindrata arriverà a lambire, probabilmente senza però senza superarla, la soglia psicologica dei 1000 cc, cosa che apre una ridda di ipotesi anche sul nome della futura moto, oltre che sui suoi dati di targa. Per questi ultimi, si può immaginare una potenza di circa 160 cv, una decina in più dell'attuale 959, con un incremento coppia di 5-6 Nm (per arrivare attorno ai 112-113 Nm), mentre per il nome sono teoricamente valide tutte le opzioni ad eccezione di 996, 998 e 999. Difficile infatti che la casa bolognese si lanci in una operazione di riciclo di uno dei tre brand, divenuti ormai leggendari e la cui eredità sarebbe quanto meno pesante.
La dotazione elettronica dovrebbe crescere in qualità, integrando con ogni probabilità anche una piattaforma inerziale, oggi assente sulla 959. E' oggi prematuro pensare a quante versioni potrebbero arrivare sul mercato ma, se la casa bolognese seguitrà il canovaccio usato per la sua attuale media sportiva, si potranno nuovamente avere la standard e la Corse. Ultimo, ma non meno importante aspetto, il prezzo. Sempre prendendo come riferimento l'attuale 959, si può ipotizzare che potrà partire da poco più di 17 mila € per arrivare a quasi 20 mila € per l'eventuale modello di punta.
Pictures by Motorcyclenews