Davide Giugliano: “Senza elettronica è divertente”

Gianluca Salina

Primi test, a Cartagena, per Davide Giugliano, sulla BMW S1000RR del TYCO Team by TAS con la quale tenterà l’assolto al titolo British Superbike a partire dal 2 Aprile prossimo. pe ril pilota romano una prima presa di contatto con la nuova moto che, come da regolamento BSB, non ha alcun controllo elettronico. Il numero 34 si è detto soddisfatto dell’andamento delle prove.

Per Davide Giugliano, ex-ufficiale Ducati Superbike, è già iniziato il count-down verso lo start della sua nuova avventura, che lo vedrà impegnato nel BSB, il campionato SBK inglese, con la BMW S1000RR del TYCO Team by TAS, a partire dal 2 Aprile prossimo. Per il pilota romano, dopo un primo assaggio, ad Almeria, con la HP4 Racing, è stata la volta di provare la moto con la quale correrà.

Sul tracciato di Cartagena, in occasione dei test del British Superbike, Giugliano è sceso in pista tra i primi, per prendere contatto con le differenze esistenti tra le specifiche WSBK e quelle del British Superbike per le moto e che risiedono,fondamentalmente, in un livello un po’ meno elevato di preparazione per il motore e, soprattutto, nell’assenza di elettronica.

La centralina unica impiegata, una MoTeC, non consente infatti nessun tipo di ausilio, mettendo al centro assoluto del governo della moto il pilota. Dopo una prima e breve uscita, Giugliano è tornato ai box per operare delle regolazioni sulle pedane, per poi uscire nuovamente con la 4 cilindri in linea tedesca, per lui una novità anche sul fronte dell’architettura del motore, visto che nel recente passato ha corso con i V2 Ducati ed i V4 Aprilia. Di seguito le dichiarazioni del pilota romano.

Davide Giugliano: “E’ davvero troppo presto per tirare delle conclusioni, ma la nuova moto mi è piaciuta molto. Per me è tutto nuovo, a cominciare dalla pista. Qui ci sono stato nel 2004 con una 600. All’epoca ero abituato a guidare senza elettronica, ma adesso per me è stata la prima volta dopo tantissimo tempo. Io penso che non avere aiuti elettronic sia una buona cosa, per il campionato e per i piloti, perchè questo significa che cosa fa chi è in sella è ancora più importante. In questa uscita non abbiamo badato al tempo sul giro. L’obiettivo era prendere confidenza con la moto. E’ vero che ho guidato la HP4 Race qualche settimana fa, ma quella moto è molto diversa dalla mia.”

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