Dieci domande a… Walter Sciacca, Direttore del Circuito del Motor di Tenerife

Gianluca Salina

Un circuito di oltre 4 chilometri di sviluppo ubicato a poca distanza dall’Europa, che beneficia di un clima che consente di andare in moto dodici mesi l’anno e circondato da paesaggi straordinari, che rendono il tutto una meta ideale per gli appassionati di motori, ma non solo. Utopia? No, è il Circuito del Motor di Tenerife, che sta sorgendo sulla maggiore delle Isole Canarie. A dirigerlo sarà Walter Sciacca, che abbiamo intervistato.

Il Circuito del Motor di Tenerife rappresenta probabilmente la maggiore novità, per quanto riguarda gli impianti dedicati al motorsport, dell'ultimo decennio. Con la recente revisione ed adattamento alle nuove norme del progetto originario che prevedeva la realizzazione di un circuito sull'isola di Tenerife, si è arrivati, nell'Agosto scorso, alla posa della prima pietra e, a fine 2016, all'avvio dei lavori di movimento terra.

Quello che sarà di fatto un centro polifunzionale dedicato alle attività motoristiche, sia a due e quattro ruote, graviterà attorno al tracciato di 4068 metri, configurabile secondo sette differneti layout e che verrà costruito rispettando i massimi requisiti di FIA e A FIM, cosa che permetterà, in futuro, di ospitare qualsiasi tipo di competizione.

All'interno dell'area, situata a Granadilla de Abona, a circa tre km dall'aeroporto Reina Sofia di Tenerife Sud, si svilupperà il nastro di asfalto del Circuito del Motor, che presenterà variazioni altimetriche importanti, aspetto lo renderà ulteriormente tecnico. Saranno 17 le curve, di cui 12 a sinistra e 5 a destra, con il rettilineo principale che misurerà 819 metri, per una velocità massima, calcolata sulla base delle simulazioni, di oltre 310 km/h, con medie sul giro dell'ordine dei 180 km/h.

A dirigere la struttura è stata chiamato Walter Sciacca, professionista di spicco del settore, già direttore dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola ed autore della "rinascita" del circuito del Santerno. Lo abbiamo intervistato, facendo il punto non solo sui lavori, ma anche su numerosi aspetti correlati all'impianto, per meglio comprendere un progetto che ha suscitato grande interesse da parte di addetti ai lavoro e non anche per la sua posizione, favorevole sia sul piano logistico che dal clima canario. Troverete l'intervista dopo la fotogallery.

DDG: Buongiorno Walter, come procedono i lavori?
WS: Benissimo. A Dicembre sono iniziati i lavori di movimento terra, che proseguiranno per diversi mesi ed al momento siamo perfettamente allineati al crono programma. Sarà un lavoro molto impegnativo. In riferimento al progetto che sarà effettivamente realizzato e posso dire che l'ingegner Adamo Leonzio ha fatto un eccellente lavoro di revisione. Il progetto originale è nato dalla penna di un progettista spagnolo diversi anni fa e necessitava infatti di essere attualizzato e adeguato alle nuove esigenze.

DDG: In più di una occasione, lei, scherzosamente, ha affermato di non voler sentire chiamare il Circuito del Motor come una semplice pista, quanto piuttosto di definirlo un motor park perchè?
WS: Ho sviluppato un modello di business innovativo per gli autodromi e il modello gestionale di Tenerife l’ho predisposto in questa direzione. Il Circuito del Motor di Tenerife avrà al suo interno numerose attività industriali e commerciali che stiamo definendo e che lo renderanno unico nel settore. Tra le altre cose, tanto per fare un esempio, all’interno della nostra struttura stiamo cercando di realizzare il primo Centro Internazionale Automotive e Motorsport collegato all’Università e alle tante realtà presenti in tutto il mondo, con laboratori di ricerca e metodologie di sviluppo all'avanguardia. 

DDG: Da dove parte, l'idea della realizzazione di un simile impianto a Tenerife?
WS: Per rispondere a questa domanda, una figura che ho piacere di citare è quella di Eduardo Pintado, che anni fa ha raccolto il testimone di portare avanti il sogno dell'autodromo di Tenerife, nato negli Anni 70 da un'idea di Robert Spencer. Adesso il sogno di quarant’anni or sono, grazie ad Onda Rossa e ad Axia, sta diventando letteralmente realtà.

DDG: Il mix di una location relativamente vicina all'Europa e che può contare su un meteo estremamente favorevole  garantisce un grande potenziale. E corretto?
WS: Assolutamente sì. L'obiettivo è di divenire il punto di riferimento per case ufficiali e team, che potranno svolgere i test della stagione invernale con costi, a livello logistico, decisamente più contenuti rispetto a trasportare uomini e mezzi nei circuiti ad Oriente.
I test, le prove delle Case automobilistiche, motociclistiche, di pneumatici, così come le presentazioni stampa dei nuovi modelli, gli incentive, le scuole di guida, e tutte le attività legate alla sperimentazione e allo sviluppo saranno certamente un punto importante.
Contiamo di costruire anche delle strutture permanenti per permettere alle aziende di avere la loro base all’interno del nostro autodromo. 
Tenerife e le altre sei isole dell’arcipelago delle Canarie hanno un numero di appassionati molto significativo che ci consente, numeri alla mano, di ipotizzare una loro fattiva partecipazione sia come utilizzatori del circuito sia come spettatori di gare ed eventi.
Aldilà di questo aspetto, il dato più importante è dato dal turismo dell’isola: più di 6 milioni di persone l’anno e dalle indagini da noi condotte questo numero rappresenta, in termini percentuali, una risorsa molto importante. Quindi utenza locale, utenza data dal turismo e nuova offerta per attrarre appassionati di auto e di moto da tutto il mondo. Avranno la possibilità di accedere a un pacchetto turistico completo, cioè potranno venire con la famiglia e trovare qui sul posto moto e/o auto sportive di varie marche oltre all’abbigliamento tecnico che consentirà loro di divertirsi senza pensieri mentre le fidanzate, le mogli e i figli avranno modo di fare attività turistiche già programmate.

DDG: La notizia della costruzione dell'Autodromo ha avuto una eco decisamente importante, tra gli appassionati. E' stato così anche per i costruttori?
WS: Sì, senza ovviamente fare nomi, posso dire che ci sono già stati contatti da parte di molti player, sia del comparto auto che di quello moto, per discutere circa la possibilità di svolgere, in futuro, attività di sviluppo e test di nuovi veicoli.

DDG: Parlando del tracciato in asfalto, la convivenza di auto e moto su una stessa pista è da sempre problematica. Sono noti i problemi di deformazione del manto, a causa del passaggio delle quattro ruote in alcuni impianti che ospitano sia competizioni, ad esempio, di F1 e MotoGP/WSBK. Sarà così anche per il Circuito del Motor?
WS: Ci siamo più volte confrontati su questo aspetto e su una miriade di altri e, anche se la domanda è più di pertinenza dell'ing. Leonzio, sono preparato sull'argomento e posso dire che questo rischio non ci dovrebbe essere.

DDG: Grado 1 FIA e Grado A FIM significa la possibilità di far correre sia le F1 e MotoGP/Superbike. Avete già dei piani al riguardo?
WS: L'obiettivo primario è l'ottenimento dell'omologazione. Il circuito sarà costruito su specifiche che consentono di ottenerla e, una volta messa a posto quella tessera del puzzle, si procederà alla fase successiva. Ovviamente ci sono già stati incontri con le Federazioni Auto e Moto Canarie oltre al Real Automobil Club di Tenerife.
A breve verrà istituito un tavolo di confronto con le Federazioni Canarie, il Real Automobil Club di Tenerife, le scuderie, i team, i piloti, gli appassionati e tutte le realtà che a vario titolo potranno essere interessate. È decisivo ascoltare le idee degli abitanti dell'isola e, in un secondo tempo, coinvolgere anche realtà internazionali.

DDG: La sicurezza è un aspetto fondamentale, in un tracciato. Come si colloca, sotto questo aspetto, il Circuito del Motor?
WS: Il Circuito del Motor rappresenta lo stato dell'arte quanto a modernità e rispondenza ai requisiti (n.d.r. i già citati Grado 1 FIA e Grado A FIM), che peraltro si evolvono rapidamente. Il progetto originario è stato rivisto a livello di andamento altimetrico e per quanto riguarda le vie di fuga, proprio per adeguarsi ai criteri di sicurezza attualmente esistenti.

DDG: Un circuito e le gare sono solo la parte maggiormente in evidenza, in un impianto, ma c'è molto altro.
WS: Assolutamente sì. A cominciare dal personale, da chi si occupa dell'organizzazione e gestione ai commissari, passando per il personale di soccorso e quello di servizio, con ognuno che ha il suo ruolo ed è ugualmente importante per il buon funzionamento del sistema. Questo purtroppo non viene sempre ricordato, ma il capitale umano è sempre estreamente importante, specie in un progetto di questa portata. Ho sempre detto che i servizi di pista (commissari di percorso, servizio sanitario, servizio antincendio, manutentori, servizio di controllo e tutte le figure che collaborano a vario titolo)sono il vero cuore dell’autodromo. A tal proposito vorrei  sottolineare la calorosa accoglienza riservata dagli abitanti dell'isola e da tutte le istituzioni. Abbiamo un ottimo rapporto con il Cabildo di Tenerife, con le Federazioni Auto e Moto, con il Real Automobil Club e con tutti gli appassionati. Il presidente del Cabildo, Carlos Alonso, è il primo tifoso di questo progetto e siamo molto contenti di avere l’appoggio di tutti. Quello che ci attende, è un lavoro molto complesso, innanzitutto perché questo impianto nasce in un luogo atipico: sarà il primo e unico costruito su un’isola dell’oceano Atlantico e per questa ragione sarà necessario innanzitutto formare tutte le figure professionali necessarie.
E’ nostra intenzione dare la priorità agli abitanti di Tenerife generando così nuova occupazione oltre a contribuire ad aumentare l’indotto economico dell’isola stessa.

DDG: Quando si potranno effettuare i primi giri di pista a circuito ultimato?
WS: Il Cronoprogramma indica in 21 mesi il tempo necessario alla costruzione dell'impianto. Dal momento che, come detto, siamo allineati sulle tempistiche prestabilite, il fine lavori e la conseguente operatività potranno esserci per metà 2018.

 

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