Ducati 2022 MotoGP, Superbike e CIV SBK: l’anno perfetto

Gianluca Salina

Il 2022 è stata una stagione incredibile per Ducati, asso pigliatutto in MotoGP, Superbike e nel CIV SBK, sia nel campionato piloti che in quello costruttori, realizzando un triplete mai riuscito a nessuna casa in epoca moderna e che, nella realtà, corrisponde a quattro titoli mondiali e due nazionali.

Con le vittorie nella SP-Race e in Gara 2 a Phillip Island, ultimo round del mondiale Superbike 2022, Alvaro Bautista aggiunge il titolo costruttori per Ducati al suo già conquistato in precedenza. Si chiude così quello che per la casa bolognese può essere definito l'anno perfetto. Se la vittoria di Michele Pirro nel CIV Superbike non fa "quasi" più notizia, visti i sei campionati conquistati dal 2015 ad oggi, il risultato in ogni caso si somma a quelli su scala internazionale.

Uno è quello del pilota di Talavera de la Reina sulla Panigale V4R nelle derivate di serie e l'altro è l'alloro conquistato in MotoGP, dove Francesco Bagnaia ha riportato l'iride a Borgo Panigale (Francesco Bagnaia Campione del Mondo MotoGP su Ducati). A voler giocare con i numeri, la casa bolognese festeggia nel miglior modo possibile i primi dieci anni trascorsi sotto l'ala di Audi.

Tanto è infatti passato da quando venne reso noto il passaggio dalla cordata guidata da Investindustrial all'azienda del gruppo Volkswagen. Da allora, l'azienda dei quattro anelli, protagonista di assoluto rilievo nei rally e nell'endurance a quattro ruote, ha avviato un intenso lavoro di condivisione di know-how, così come ha anche messo a disposizione risorse lavorative ed economiche per lo sviluppo delle moto di Borgo Panigale.

Parallelamente, la gestione sportiva ha beneficiato dell'iniezione di nuovi cervelli, primo tra tutti Gigi Dall'Igna, "strappato" all'Aprilia e nominato direttore generale di Ducati Corse. Le vittorie raccolte quest'anno rappresentano il coronamento di un percorso che ha visto le "rosse" conquistare gli ultimi tre titoli costruttori in MotoGP e, in generale a raggiungere risultati che premiano le varie squadre ed il marchio, oltre che i singoli uomini.

Se si vanno a spulciare gli annali delle tre classi, si scopre che il triplete nei piloti in MotoGP, Superbike e CIV SBK è la prima volta che riesce ad un costruttore, ancora più se si considera che a questi tre allori si aggiungono quelli relativi ai costruttori, per un totale di sei titoli. Tra GP e SBK sono invece tre, i precedenti che hanno visto i piloti della stessa casa trionfare nel medesimo anno in entrambe le categorie.

Nel 2002 fu Honda a centrare la doppietta grazie alla RC 211V con Valentino Rossi nell'anno di esordio della neonata categoria MotoGP ed alla VTR 1000 SP2 con in sella Colin Edwards in Superbike. In quell'anno il CIV SBK fu vinto da Ducati, con la 998 RS e Lucio Pedercini. Nei costruttori prevalse ancora la casa di Tokyo tra i prototipi, mentre in SBK fu Ducati a spuntarla sul marchio dell'ala dorata.

Si dovettero attendere 7 anni per un nuovo double che, questa volta, fu appannaggio di Yamaha. Valentino Rossi e la M1 vinsero in MotoGP, mentre Ben Spies e la R1 fecero loro l'iride in Superbike. La casa dei tre diapason completò il filotto vincendo anche il titolo costruttori in entrambe le categorie. Il brand di Iwata replicò nel 2021, trionfando nella classifica piloti dei prototipi e delle derivate di serie, con il titolo costruttori anche in quest'ultima categoria, ma non in GP, dove Ducati si aggiudicò il titolo.

Quello stesso titolo, il secondo consecutivo tra i costruttori nei prototipi, era il prologo alla stagione trionfale vissuta dalla casa bolognese nella stagione appena finita, irrorata da nuovi record di vendita ed a livello finanziario (Ducati da record non solo nelle competizioni. Ricavi al Top per il 2022), per un anno che definire da incorniciare è poco. In passato ci sono stati casi, nel motorsport, dove un costruttore, dopo aver vinto in ogni categoria in cui ha partecipato, finì con il ritirarsi.

World_Ducati_Week_2022_press_conference

Fortunatamente per gli estimatori del marchio, non sarà questo il caso di Ducati, che ha invece sposato la filosofia opposta, quella di considerare il 2022 come la base di partenza per un ciclo vincente. Se ci riuscirà o meno è un'altra storia. C'è poi già chi pensa, per la prossima estate, ad una edizione straordinaria del World Ducati Week che, in teoria, dovrebbe tornare solo nel 2024 ma, dopo un anno del genere, a Borgo Panigale tutto è possibile.

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