Le voci di una possibile cessione di Ducati, da parte del gruppo Volkswagen, si rincorrono fin dallo scoppio del diesel-gate che ha visto coinvolta l'azienda tedesca. Con l'andare del tempo, l'insistenza di queste indiscrezioni si è andata in parte affievolendo ed è stata affiancata dal rumour secondo il quale, a prescindere dallo scandalo sulle emissioni, la casa bolognese potesse essere ceduta per monetizzare l'aumento di valore che i buoni risultati ottenuti sul mercato hanno determinato rispetto al prezzo di acquisto.
Qualunque sia la ragione che potrebbe portare il marchio di Borgo Panigale a cambiare proprietario, è indubbio che sia un brand che interessa a molti, per il prestigio che il nome si porta con sé e che fa valere oggi Ducati una cifra quantificabile in 1.3-1.5 miliardi di Euro, oltre che per le 55451 mila moto vendute nel corso del 2016, la maggior parte delle quali appartenenti al segmento premium.
Per Volkswagen significherebbe vendere almeno al 50% in più del prezzo di acquisto (nel 2012 fu pagata 860 milioni di Euro al fondo Investindustrial), per l'acquirente il portare in casa uno dei brand più iconici dell'attuale panorama motociclistico mondiale. ma chi sono, in concreto, le aziende interessate ad una simile operazione? Dalle indiscrezioni che sono filtrate nell'ultimo periodo, tra quelle in pole ci sono due nomi a cui forse nessuno potrebbe pensare.
Il primo è quello di Royal Enfield, o meglio dell'azienda che controlla il noto produttore indiano di moto, vale a dire Eicher Motors, individuata come potenziale acquirente dall'istituto finanziario Evercore, incaricato della cosa dalla stessa VW. Siddhartha Lal, numero uno di Royal Enfield, marchio che assumerebbe l'attuale ruolo di Audi quale proprietario di Ducati, non ha, al momento, confermato o escluso alcuna possibilità.
Dall'altra parte del pianeta, un'altro nome storico dell'universo delle due ruote, Harley Davidson, starebbe valutando la possibilità dell'acquisizione della casa bolognese. Per l'azienda statunitense sarebbe una sorta di deja vu in quanto, nel 2008 fu già protagonista di una operazione simile e che riguardò MV Agusta. In quell'occasione il matrimonio durò poco, in quanto due anni dopo, la casa di Schiranna tornò nelle mani di Claudio Castiglioni.
Più defilate nella manifestazione di interesse per Ducati, almeno al momento, ci sarebbero anche Polaris, il colosso a stelle e strisce di quad e motoslitte e Bajaj, altra azienda indiana che attualmente detiene già il 49% di KTM, oltre ad una serie di fondi di investimento privati, di cui nessuno, a quanto è dato oggi di sapere, farebbe capo a una realtà italiana.
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