Da tempo Ducati è al centro dell'attenzione non solo per i suoi modelli, ma anche per le voci che la vogliono in vendita. L'ultima tornata di indiscrezioni risale all'inizio della primavera di quest'anno, quando Herbert Diess, appena nominato a.d. di Volkswagen, aveva paventato la possibilità di separare la casa di Borgo Panigale dal resto del gruppo tedesco, analogamente a quanto si sarebbe potuto fare con Renk (cambi e trasmissioni) e Man (veicoli pesanti).
Questo potrebbe originare un doppio scenario, che riguarda il rendere il brand bolognese un semplice spin-off di Audi, oppure la sua vendita. Nei mesi seguiti alle parole del nuovo numero 1 di VW non era apparentemente successo nulla, ma ci ha pensato una intervista fatta da Speedweek al boss di KTM, Stefan Pierer, a riaccendere i riflettori su quello che potrebbe essere il futuro del marchio italiano.
L'uomo che dal 1992 è a capo della casa di Mattighofen ha definito Ducati come "…la Ferrari delle due ruote…", soffermandosi sul mercato motociclistico, che si sta evolvendo secondo modelli già visti in ambito auto e che riguardano sempre maggiori economie di scala, il tutto senza trascurare le operazioni di acquisizione, mirate ad accorpare brand strategici e ad affermare ulteriormente i marchi più importanti.
Su questi aspetti Pierer ha definito la situazione attuale interlocutoria, ma non solo per KTM, che nel corso del 2018 ha finora venduto 265 mila veicoli, con un notevole incremento, rispetto all'anno scorso, in mercati importanti come quello tedesco. Secondo l'imprenditore austriaco la crescita in doppia cifra sarà un trend che rallenterà presto ed in quel momento occorrerà già essere pronti per nuove sfide.
Pierer ha affermato di aver tratto ispirazione, nell'applicazione del modello aziendale oggi in uso in KTM ed Husqvarna, proprio da quello Volkswagen, dove economia di scala a largo raggio permettono l'utilizzo degli stessi componenti su un ampio ventaglio di modelli. Consolidamento e razionalizzazione dei processi produttivi dunque, gli imperativi per Pierer, ma non solo, in contesto globale in cui il segmento 500-800 cc acquisirà sempre maggiore centralità, dal momento che oltre ad essere tra i più importanti sullo scenario europeo, rappresenta la gamma premium nei mercati emegenti.
Sulla base di questo, a Mattighofen si attendono grandi cose dalla piattaforma 790, che ad EICMA si è arricchita dei modelli Adventure e Adventure R e che alcune indiscrezioni vogliono in ulteriore espansione nel futuro a breve termine. Il numero uno della casa austriaca ha parlato di un interessamento di Bajaj, la consociata indiana proprietaria del 47.99% del pacchetto KTM, per Triumph, escludendo però la possibilità che l'affare possa coinvolgere direttamente il brand di Mattighofen.
Pierer ha quindi proseguito dicendo che gli unici due marchi che, secondo lui, si sposerebbero con KTM, andando a dare un valore aggiunto all'intera line-up sono MV-Agusta e Ducati. La casa varesina è però stata da lui giudicata troppo piccola, per essere interessante ed è così tornato a parlare di Ducati, che con il know-how che dispone nell'ambito dei 4 cilindri sportivi potrebbe integrarsi perfettamente all'interno del gruppo orange che ha come obiettivo quello di diventare, nel 2020, il terzo produttore di moto sportive al mondo , dopo Honda e Yamaha.
Per il numero 1 del brand austriaco il problema non è di carattere finanziario, quanto piuttosto di riassetto che potrebbe rivelarsi necessario per Audi, impegnata, come la casa madre, a fronteggiare le conseguenze del diesel-gate e ad affrontare le sfide dettate dalla e-mobility, cosa che potrebbe avere un impatto importante sulla valutazione del marchio.
Anche sul fronte delle due ruote, non mancano le sfide e Pierer cita l'imminente entrata in vigore delle normative Euro 5, cosa che avverrà nel 2020, oltre a quella dei mercati emergenti, dell'Asia in particolare, giudicata imprescindibile per assicurare un futuro ai marchi. Dalle sue parole traspare un forte interesse per la casa bolognese, ma non si sbilancia mai nell'affermare la sua ferma volontà di acquistare Ducati, ventilando però l'ipotesi che, le due case, insieme, possano essere più forti.
Il boss di KTM conclude citando il fatto che il brand di Mattighofen da anni equipaggia le sue vetture sportive X-bow con i motori Audi, quasi a dire che la trattativa con i vertici della casa dei quattro anelli sarebbe in qualche modo favorità. Chissà se herr Diess ed i vertici di Ingolstadt, che nel 2012 hanno speso 860 milioni di Euro per portarsi a casa Ducati, saranno d'accordo anche su questo punto?