In attesa di sapere se le case costruttrici beneficeranno di un allungamento della deroga che consente loro di vendere moto omologate Euro 4 anche oltre il termine del 31-12-2020, Honda sarebbe al lavoro sulla NC800 o NC850, erede della NC750 (questa la nostra prova della Travel Edition 2018). Se l'indiscrezione fosse confermata, si tratterebbe della terza generazione di una moto che ha avuto come capostipite la NC700.
Sulla base di alcuni brevetti depositati recentemente in Giappone, la casa di Tokyo potrebbe seguire la tendenza all'upsizing anche per il motore che, oltre alle versioni S ed X della NC, equipaggia anche la Integra e l'X-ADV. La ragione di questo risiederebbe, come già avvenuto per la CRF1100L (la Africa Twin), nella necessità di rispettare le nuove normative Euro 5 (entrate in vigore il I gennaio di quest'anno), mantenendo almeno gli stessi livelli di performance dei modelli che si vanno a sostituire.
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La nuova unità, che dovrebbe quindi lievitare ad 800 o 850 cc (siamo nel puro campo delle ipotesi), non è però detto che sia compatibile con l'attuale telaio, cosa che porterebbe inevitabilmente a realizzare un mezzo quasi, se non completamente, nuovo. Dai disegni depositati si evince però chiaramente che la filosofia architetturale non verrebbe cambiata.
Questo significa che il propulsore della NC800 o NC850 che dir si voglia, continuerà ad essere un bicilindrico in linea, più piatto dell'attuale, da fissare ad un telaio in tubi di acciaio e con una inclinazione diversa rispetto alla attuale, particolare che si evincerebbe dalla posizione del carter, più avanzato di quanto non sia sulla NC750 oggi in commercio.
Per raggiungere l'obiettivo di non aumentare gli ingombri pur facendo crescere la cubatura, la casa di Tokyo farebbe uso di una tecnologia che ha già impiegato su altri modelli, il sistema di comando valvole Unicam. Adottato la prima volta sulla CRF 450, prevede l'utilizzo di un unico albero a camme in grado di comandare più eccentrici e bilancieri, capaci a loro volta di muovere le valvole di aspirazione e scarico.
Il vantaggio di una soluzione di questo tipo, adottata anche sulla VFR 1200 e sui due cilindri anteriori della VFR 800, risiede nella sua estrema compattezza, pur senza sacrificare le performance. Sulla base di questo e del fatto che, nei piani di Honda, ci sarebbe anche una versione a cilindrata ridotta della Africa Twin o, secondo altri, una nuova Transalp, tutto lascerebbe supporre che queste moto potrebbero condividere proprio con la NC800 – NC850 il motore o, per lo meno, attingere alla sua banca organi.
In ques'ultimo caso l'unità, come già avvenuto per CRF1000L e CRF1100L, sarebbe predisposta sia per l'utilizzo del cambio tradizionale, che per il DCT. Con un propulsore di questo tipo la famiglia NC potrebbe scrollarsi definitivamente l'immagine di moto un po' debole sul piano prestazionale, dal momento che sarebbe lecito attendersi, da questo motore, una potenza dell'ordine dei 75-80 cavalli.
Resta in ogni caso il dubbio sulla data in cui la nuova NC800 – NC850 potrà essere presentata, non tanto per i saloni autunnali (Intermot ed EICMA) al momento ancora in forse, quanto per l'incognita legata alla crisi post Covid-19, oltre che per la possibile prosecuzione delle deroga all'Euro 4, che consentirebbe ad Honda di vendere ancora le NC750 nel 2021.
Va infine detto, per tornare ai brevetti, come non sempre, i disegni degli stessi siano riferiti alla moto raffigurata e che anzi, a volte questo accorgimento serve, alle case, per depistare i curiosi. In virtù di ciò occorre, come sempre in questi casi, prendere le informazioni con il beneficio del dubbio.