La luce intensa che filtra dalle tende della camera mi fanno svegliare di soprassalto. Che ore saranno, le nove? Nemmeno per sogno. Sono le 6,18 e nell'attesa di riaddormentarmi per quell'ora abbondante che separa me ed i miei compagni di viaggio dal fastidiosissimo "Sono le 7,30" che lo smartphone blatera ogni giorno, la mia mente bacata si ritrova a ragionare sul fatto che non ci sarà tempo per visitare Stoccolma, dalla quale questa sera ci imbarcheremo per la Finlandia.
Dopo un rapido consulto, abbiamo infatti deciso di fare un giro per Jonkoping prima di rimetterci in strada, rimandando invece la visita alla capitale svedese, che richiede certo più di qualche ora di tempo, ad un successivo week-end lungo, arrivandoci in aereo. Nell'attesa che la sveglia compia il suo cinico rituale quotidiano, la mia mente bacata si sofferma a pensare a quanti fanno cadere particolarmente dall'alto il viaggio verso Capo Nord.
Con molti sforzi riesco a convincere il mio neurone a tenere per sé fino alla fine del viaggio l'idea che si è fatto sull'argomento e preparo le fauci per l'imminente colazione, fatta a suon di tre diversi tipi di aringhe, pane nordico, cetrioli in agrodolce, formaggi e salumi, il tutto accompagnato da acqua naturale. Sapete, non vorrei mai che i succhi di frutta producessero acidità…
Dopo aver occupato per intero il locale bagagli dell'albergo, usciamo in esplorazione, rigorosamente a piedi, un qualcosa ci che porta via qualche ora. Vediamo il porticciolo turistico e facciamo un giro per la parte vecchia della città, che si trova ad Ovest della stazione ferroviaria e dove, tra gli altri, ci imbattiamo in un improbabile negozio di specialità italiane che di Tricolore non hanno nemmeno il nome, con una vocale diversa, una consonante in meno e via così.
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La chicca è stata il vedere, su uno scaffale, i celeberrimi grissini piemontesi al pesto. Come? Non li conoscete? Ma dove vivete, su…
Lasciamo il negozio di delikatessen e proseguiamo il tour, che ci porta a descrivere una sorta di cerchio che alla fine ci riconduce in albergo. L'uscita dalla sala bagagli è degna della sequenza madre di Armageddon…
Avremmo in teoria acquisito gli automatismi per caricare in brevissimo tempo, ma siccome non amiamo le banalità, finiamo ogni volta per disporre in maniera diversa le corde di sicurezza dei vari sacchi e sacchini che sono comparsi come bagaglio aggiuntivo. Con Tom già impaziente di mettersi in marcia, facciamo rifornimento di carburante (costo circa 1,4 €/litro, che strano… anche in questo caso meno che in Italia…) e puntiamo le prue, ops, le forcelle verso nord.
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La tabella di marcia prevede tre ore e mezzo di viaggio sulla E4, con l'imperativo di arrivare a Stoccolma entro le 18.45, termine ultimo per l'imbarco sul traghetto per la Finlandia. Trascorreremo la notte in navigazione, recuperando quindi tempo e sbarcheremo a Turku alle 7.00 di domani mattina, pronti e riprendere la marcia.
La strada scorre via veloce, anche grazie al poco traffico e l'asfalto ai limiti della perfezione consente di notare qualche vibrazione della GS 800 su pedane, sella e manubrio al di sopra dei 110 km/h. Nulla di fastidioso, ma comunque percettibile e che cresce ad un ulteriore aumento del ritmo. Non si tratta pertanto della cosiddetta "velocità critica", ma di un comportamento della moto.
Il Sole, pur se intervallato da nuvole, garantisce temperature dell'ordine dei 20°C e ci consente di tenere ancora in naftalina l'armamento pesante che, lo sappiamo, è solo questione di tempo, ma ci servirà, dal momento che in viaggi passati abbiamo già sperimentato come, salendo più a Nord, il termometro si avvicini, e di molto allo zero, oltre ad oscillare, con particolare facilità, tra la pioggia persitente ed il nubifragio semi-perenne.
Arriviamo con buon anticipo, trovando anche il tempo di fare acquisti per la cena in un supermercato Kiwi di strada verso il porto. Con il biglietto acquistato in precedenza via Internet (71 € a testa per una cabina con cuccetta ed il passaggio per le due moto incluso con la compagnia Viking Line), saliamo a bordo e sistemiamo le moto, scambiando un saluto con altri motociclisti che condivideranno con noi lo spazio della nave dedicato alle due ruote.
Saliamo sul ponte per goderci la partenza, la vista su alcuni quartieri della capitale svedese ed il tramonto all'orizzonte, occasione buona per qualche scatto. La rotta che il traghetto percorre in direzione di Turku è, prima di arrivare in mare aperto, un quasi interminabile zig-zag tra isole ed isolotti, con passaggi a poche decine di metri dalla costa, al punto che si distinguono nitidamente gli arredi delle case.
L'uscita dall'area metropolitana di Stoccolma ed il Sole ormai calato ci convincono a rientrare in cabina, per dare ai nostri stomaci il loro momento di gloria. Un rapido giro nello shop di bordo, letteralmente assaltato da gente che porta via cartoni di birra, poi un dolce preso in extremis nel ristorante ormai in chiusura, due chiacchiere ed una occhiata alle notizie sfruttando la connettività di bordo ed il ritorno negli inferi della cuccetta, sistemata sulla prua della nave, sotto i garage dove si trovano i mezzi e dove non solo non c'è modo di navigare in Internet, ma anche il telefonare è una chimera.
Poco male comunque. Per fortuna il mare è calmo ed il percorso di domani lo abbiamo già tracciato. Ci porterà a Juva passando per Rauma, Tampere e Mikkeli in uno zig-zag che ci farà addentare nella regione dei Mille Laghi. Per oggi è tutto e, siccome siamo ancora in Svezia e mi sono preparato… god natt! 😉
Giorno successivo: In moto verso Capo Nord – Giorno 5, Finlandia
Vi siete persi le tappe precedenti? Niente paura! Utilizzate i link che trovate qui sotto. 🙂