In moto verso Capo Nord – Giorno 5, Finlandia

Gianluca Salina

Pioggia, sole, pioggia, ancora sole, ancora pioggia. Il nostro quinto giorno di viaggio verso Capo Nord non è però stato caratterizzato solo dalle (prevedibili e previste bizze del tempo). Siamo stati a Rauma, Tampere e Mikkeli, per arrivare infine ad Hermolantie, nella regione dei Mille Laghi, in uno scenario incredibile.

Prima di addormentarci avevamo variato l'ora della ormai odiata sveglia, in modo che, invece del "Sono le 7,30", il messaggio fosse "Sono le 6.00". In aggiunta, dal momento che l'arrivo del traghetto a Turku è previsto per le 7.00 (e da queste parti sono puntuali), avevamo anche settato la sveglia della cabina un'ora prima dell'attracco.

Tutto inutile. Alle 5,30 una componente della squadra di pulizia di bordo entra in camera e, in finlandese, articola un po' di vocali e consonanti che a noi senbrano buttate a caso, ma che un loro senso ce lo devono per forza avere. La sostanza dovrebbe essere: "Muovetevi, che tra un po' si scende". Ringraziamo fantozzianamente dell'umanità dimostrata e ci spostiamo sul ponte, per goderci l'ingresso in porto.

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Un cielo plumbeo come pochi e goccioloni da mezzo litro sui vetri della nave fanno sventolare nel nostro cervello la bandiera bianca con sopra la croce di S.Andrea. E' tempo che le antipioggia, a riposo dal lavaggio fatto sull'Isola di Rugen, smettano di poltrire. Per evitare una sauna, anche se le zone sono quelle giuste, decidiamo di indossarle una volta scesi dalla nave.

Partoriamo questa idea senza pensare che, una volta sbarcati, non è detto che ci sia una pensilina sotto alla quale fermarci. Ci arriviamo dopo, pensando che molti dei porti dove siamo stati finora non offrivano ripari. Se c'è una cosa fastidiosa, è il mettere l'antipioggia quando si è già zuppi. Per fortuna però, qualcuno ci vuole bene e la pensilina c'è.

Bardati come Bibendum che ha fatto indigestione di stufato di renna, ci avviamo sulla E8 alla volta della prima location da raggiungere, la Vecchia Rauma. Si tratta di una zona, oggi quartiere della nuova città, che ha edifici tipici, alcuni risalenti a 500 anni fa. Nel frattempo ha smesso di piovere. Grazie a precedenti viaggi in terra scandinava abbiamo imparato che, specie nei piccoli centri, dove si lasciano ancora aperte le porte delle abitazioni, è possibile evitare di lucchettare e blindare ogni cosa sulla moto.

Se si vuole fare un giro, si mollano giubbotto, casco, guanti ecc, e state pur certi che, al vostro ritorno, nessuno avrà toccato nulla. Questo perché, se non avete bisogno di un qualche aiuto, nessuno vi fila di pezza, che siate vestiti con un costume da giraffa gialla a pois viola, piuttosto che in tutù amaranto a chiazze verdi fluo.

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Inutile dire che ci siamo fidati e, abbandonato un peso non indifferente sui mezzi, abbiamo fatto un giro in questo angolo congelato dal tempo, che tra l'altro è patrimonio dell'UNESCO. La coreografia è carina, anche se il sito è fortemente turistico, ma vale la pena farci un salto. Tra l'altro, sui banchi del mercato della piazza principale si trovano ottimi mirtilli di zona ed Alessandra non si fa sfuggire l'occasione di prenderne l'equivalente di un bauletto da 30 litri che spazzolerà prima di arrivare nel vicino Sali Cafè dove pranziamo (circa 20 € a testa).

Solito caffè non lungo, di più… e di nuovo in sella, sulla Strada Nazionale 12, con destinazione Tampere. Camminata cittadina, sosta al Cafè Europa e purtroppo ripartenza. La città meriterebbe una visita più lunga, così come una sosta nel ristorante Villisika, che colpisce la nostra attenzione per avere, come logo, un cinghiale che sta cucinando un pollo. Purtroppo però, il tempo stringe. Per fortuna il cielo si sta aprendo ma, al grido di "Nun ce freghi" rivolto al meteo, teniamo le antipioggia.

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Ovviamente non pioverà più ma, viaggiando, gli indumenti aggiuntivi non danno fastidio, anche perché la temperatura si è abbassata. Procediamo più o meno spediti sulla SN12 dove, a lunghi tratti scorrevoli e quasi senza traffico, si intervallano alcuni cantieri. Arrivati a Lahti, riconosciamo in lontananza i trampolini della stazione sciistica invernale. Una sosta per il rifornimento di carburante ci fa conoscere un altro aspetto della società nordica. In quasi ogni supermercato, grande o piccolo che sia, c'è la possibilità di conferire bottiglie di plastica, vetro e metallo, ricevendo in cambio denaro, il tutto in modo automatizzato e con accredito diretto su carta di credito o app su smartphone. No, non fatevi del male come abbiamo fatto noi pensando all'Italia…

Cambiamo direzione e ci immettiamo sulla E75, che lasciamo una cinquantina di km più tardi, a Lusi, dove prendiamo la SN5 che ci porterà a Mikkeli. La pioggia nel frattempo fa la sua umida ed abbondante ricomparsa, ma noi siamo già attrezzati e proseguiamo. Arrivati in città, facciamo il solito giro. Non c'è un granchè da vedere, a parte un museo sulla II Guerra Mondiale, una voragine di origine glaciale e delle pitture rupestri poco fuori la città.

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La zona è però rinomata come meta vacanziera. Tranquillità e possibilità di fare passeggiate e pescare sono un richiamo fortissimo, per i finlandesi. Qualche pesce lo porteremmo volentieri a casa per cena, ma decidiamo di procurarcelo in un supermercato Kiwi, di cui, vista la fedeltà, credo a breve diverremo soci. Dal momento che stasera alloggeremo in una dacia isolata, è bene essere adeguatamente forniti di cibarie e noi non ci facciamo mai pregare, per quello.

La pioggia, che nel frattempo aveva smesso di cadere, mentre siamo in viaggio ricomincia la sua cosa verso il suolo. Arrivati a Juva, prendiamo la strada 434 e ci ritroviamo nel mezzo del nulla. Chilometri e chilometri di strada tra boschi e laghi ai lati del nastro di asfalto, con la surreale luce della notte artica (sono passate le 21 ed è ancora molto chiaro).

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Arriviamo alla Dacia Juva (costo 80 € totali) in località Hermolantie. Senza TomTom sarebbe stato parecchio difficile trovare il bivio di ingresso nella strada sterrata che ci conduce a destinazione. La location è da panico. Una casetta a due piani, immersa nel verde e nella quiete assoluta, rotta solo dal rumore del vento che agita gli alberi, per di più dotata di griglia esterna e sauna e che sembra uscita da un racconto di Mark Twain.

La struttura, di proprietà di una coppia di russi che la affittano, è uno spettacolo, almeno per chi ama il genere, il posto ideale per disintossicarsi dalla frenesia quotidiana, dal rumore e da tutto quanto mina la tranquillità. Per gli amanti del restare connessi con il mondo è disponibile l'accesso ad Internet, ma non se ne sente troppo il bisogno. Certo, dopo due settimane di soggiorno immagino salga a cannone il desiderio di suicidio, ma per un periodo limitato deve essere un toccasana.

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Questo tempo noi purtroppo non ce l'abbiamo. Domani ci attendono 520 chilometri che ci porteranno a Kemi, nella terra dei Sami. Ah, a proposito, oggi ne abbiamo fatti 540 di km e, per la consueta rubrica "Quanto costa la benzina?" abbiamo registrato prezzi compresi tra 1,35 ed 1,4 € al litro, meglio pensare ad altro. Una buona e sostanziosa cena è quello che ci vuole, poi a letto, avendo cura di chiudere bene le tende alle finestre.

Sono passate da un pezzo le 23 e, nonostante il cielo grigio e l'inquinamento luminoso pari a zero, si può passeggiare all'aperto senza problemi, come se fossero le 20 in Italia. Buonanotte, per questa sera non ho guardato Google per augurarvelo in finnico, ma so che mi perdonerete. A domani! 🙂

Link al giorno precedente: 

Vi siete persi le altre? Niente paura! Utilizzate i link che trovate qui sotto. 🙂

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