Si sente talvolta qualcuno accusare i costruttori giapponesi di essere eccessivamente conservatori, ma la Kawasaki Ninja ZX-4R è l'esempio lampante che la realtà è diversa. Lo è forse ancora di più se si guarda al marchio di Akashi, quello che negli ultimi anni è stato, tra le fab four del Sol Levante, quello più innovatore e, a suo modo, folle. Sì, perché quella è la prima definizione che viene in mente pensando al modello più fuori dagli schemi che il motociclismo stradale moderno abbia visto, la Ninja H2 di cui abbiamo testato la versione SX SE (Prova Kawasaki Ninja H2 SX SE).
A otto anni di distanza dal lancio di quella moto, Kawasaki torna sugli scudi con un altro modello a suo modo altrettanto visionario. Niente compressore centrifugo come sulla cugina maggiore, ma un nuovo che profuma di ritorno al passato e che farà venire più di un brivido sulla schiena a chi, tra "anta" passati da qualche tempo e sale e pepe in testa, ha vissuto l'epopea delle 400 supersportive a 4 cilindri.
La nuova nata di Akashi non può non far tornare alla mente quella che è la sua illustre progenitrice, la ZXR 400, sogno proibito di molti motociclisti a partire dal 1989. In un momento dove le piccole e medie cilindrate si muovono praticamente all'unisono nella direzione dell'utilizzo di motori bicilindrici in linea, Kawasaki spariglia le carte ed in modo anche bello rumoroso.
Il colpo non è stato al 100% a sensazione, perché della Ninja ZX-4R se ne parla già da tempo e giusto un anno fa scrivevamo di lei (Kawasaki ZX-4R: ormai pronta l’erede della ZXR 400?), ma la sostanza rimane. 4 cilindri, 399 cc ottenuti da misure di alesaggio e corsa di 57×39,1 mm, 77 cavalli a 15000 giri (che diventano 80 con l'airbox in pressione) ed interasse molto corto (1380 mm) sono gli ingredienti principali.
Questi vengono poi mixati con altri, come ad esempio il nuovo telaio a traliccio, derivato da quello della ZX-25R, la forcella Showa SFF-BP all'anteriore (con regolazione del precarico per ZX-4R SE e ZX-4RR), il mono posteriore Showa BFRC-lite (solo sulla ZX-4RR), ed ancora traction control, quattro riding mode, quickshift bidirezionale, fari a LED e display LCD a colori da 4.3 pollici. Una delle quattro mappe, la Track, consente di visualizzare i tempi sul giro, la marcia inserita e i regimi del motore superati i 10.000 giri/min.
La Kawasaki Ninja ZX-4R, attraverso la app RIDEOLOGY può connettersi allo smartphone ed utilizzarne una serie di funzioni, tra cui la registrazione delle informazioni sul percorso GPS e quelle sulla guida del veicolo. Completano il quadro i doppi dischi anteriori semi-flottanti da 290 mm con pinze radiali monoblocco, mentre al posteriore c'è un disco da 220 mm.
I pneumatici sono da 17 pollici, nella misura 120/70-17 all'anteriore e 160/60-17 al posteriore, con il serbatoio che è in grado di contenere 15 litri di carburante. La Kawasaki Ninja ZX-4R sarà declinata in tre versioni, standard, SE ed RR ed arriverà sul mercato nel mese di febbraio, ma sbarcherà in Europa solo in autunno, ad un prezzo al momento non ancora comunicato. L'ere delle piccole bombe è tornata.