Il Mercato 2020 è stato, per il settore moto, un anno molto difficile ma contraddistinto da momenti felici, con mesi caratterizzati da buoni incrementi. Esempio calzante, l'incremento delle vendite del 8,42% sul mese di dicembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019.
Un altro segno positivo che porta a chiudere il mercato 2020 in controtendenza rispetto ad altri settori e alle previsioni poco incoraggianti fatte durante la prima ondata di contagi da coronavirus. Sebbene permangano molte incognite sul 2021, in un anno molto difficile come quello appena trascorso, il mercato delle due ruote ha subito meno di altri le conseguenze della pandemia, che è stata in parte causa dell'interesse che gli italiani hanno riservato alle due ruote. Una tendenza positiva che abbiamo riscontrato in modo universale, sia quindi per quanto riguarda i segmenti più strettamente legati alla mobilità individuale urbana, come ciclomotori e scooter, che quelli tradizionalmente riconducibili alla passione e agli spostamenti di più ampio raggio come le moto.
Nell'ultimo mese del mercato 2020, i veicoli immatricolati fanno segnare una crescita del 23,98% rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolar modo, le moto registrano un incremento del 46,03%; segno positivo anche per gli scooter, che crescono del 6,07%. L'esaurimento degli incentivi destinati ai veicoli elettrici provoca una brusca frenata d'arresto, segnando una flessione di oltre il 30%; malgrado questo, l'incidenza di motorizzazioni a emissione zero è ormai superiore al 20%. Il rinnovo degli incentivi, approvato in Legge di bilancio, potrebbe comportare un'ulteriore espansione di questo settore nel 2021.
L'anno 2020, tirando le somme, registra un calo del 5,76%. Il settore delle moto è quello che meglio riesce a contenere il gap rispetto allo scorso anno, chiudendo con un -4,86%, mentre gli scooter congelano la flessione a -6,43%. Nel complesso il 2020 si chiude immettendo sul mercato 238.372 veicoli a due ruote, pari ad una flessione del 5,54%.
Il 2021 sarà l'anno della ripartenza, con molti eventi per gli appassionati, oppure l'anno della resistenza, con concessionari costretti a svendere le loro moto e le case madri dovranno posticipare l'uscita di nuovi modelli? Ad ora, i numeri non sono affatto incoraggianti, ma speriamo vivamente di sbagliarci.