Era il 15 marzo 1921 quando Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli fondarono la Moto Guzzi che, per questo motivo, oggi festeggia i suoi primi 100 anni. Un secolo di vita è un traguardo abbastanza raro da raggiungere per un essere umano e forse lo è ancora di più per una azienda che fabbrica motociclette, a maggior ragione per le dinamiche di un mercato come quello odierno, che favorisce accorpamenti e conseguenti sparizioni di marchi storici.
Niente di tutto questo per la casa di Mandello del Lario, capace di scrivere pagine importanti sia nell'ambito della produzione di serie che in quello delle competizioni in quella che è divenuta una esperienza centenaria da parte dal marchio lombardo. Motociclisti fino all'anima loro stessi, i fondatori diedero da subito una spiccata personalità all'azienda ad ai suoi modelli. Molta acqua è passata sotto i ponti, dalla presentazione della Normale, la prima Moto Guzzi mai realizzata in serie e prodotta dal 1921 al 1924.
Quella moto fu anche utilizzata nelle competizioni, dal momento anche le corse hanno sempre fatto parte del DNA di Moto Guzzi fin dall'inizio, quando due "Normale" parteciparono alla Milano-Napoli, ultima prova del in calendario, proprio nel 1921, del Campionato Motociclistico Italiano su Strada. Alla prima realizzazione ne seguirono molte altre, con alcune di essere che entrarono nella storia.
Modelli come Airone, Guzzino, Falcone, Galletto, Cardellino, Le Mans, California ed altri ancora, ognuno a suo modo, è entrato nei desiderata di collezionisti ed amanti del marchio, con questi ultimi che si sono sempre rivelati estremamente legati alla casa lombarda. Moto Guzzi ha infatti sempre rappresentato una icona, per i suoi estimatori, al pari di BMW, Ducati e KTM, tanto per citare altri brand noti per la fedeltà dei propri appassionati.
L'azienda di Mandello del Lario è stata, come si diceva, sempre legata a doppio filo anche alle competizioni e, proprio per questo ambito, si rese protagonista di una delle realizzazioni tecnologicamente più ardite del motociclismo del secolo scorso, con la celeberrima V8 500, l'unica moto da gara ad 8 cilindri a V mai prodotta. Realizzata nel 1955, ebbe davanti a sé soltanto due stagioni.
Nel 1957 infatti, Moto Guzzi si ritirò dalle competizioni in virtù del famoso "Patto di astensione", siglato insieme a Gilera e Mondial. La V8 fu soltanto uno dei picchi della tecnologia del marchio lariano che, nel 1950, fu il primo brand motociclistico a dotarsi di una galleria del vento, strumento divenuto poi indispensabile per tutti i costruttori del settore.
Dopo l'abbandono delle corse, il brand comasco rimase quindi attivo soltanto nell'ambito della produzione di serie, con il passaggio fondamentale del 1965, anno della nascita, per mano dell'ing. Carcano, del motore V2 a 90°, uno degli elementi distintivi delle Moto Guzzi da quel momento in poi. La casa lombarda attraversò vicissitudini alterne, che comportarono, causa la crisi della II metà degli anni '60, il passaggio sotto la proprietà della SEIMM (Società Esercizio Industrie Moto Meccaniche).
Nel frattempo Moto Guzzi sfornerà altre pietre miliari, come le storiche V35, V50 e V65, rimaste in listino dal '77 all'89. Giusto in quel periodo (era il 1988), a distanza di sei anni dall'ultimo cambio di proprietà, ce ne fu un'altro, che vide entrare in scena De Tomaso la quale, nel 1988 riunirà sotto di sé Moto Guzzi e Benelli. Sei anni dopo ci fu il passaggio alla Finprogetti e, a distanza di altrettanto, nel 2000 iniziò l'avventura di Moto Guzzi con alla guida Ivano Beggio, che acquistò l'azienda insieme alla Laverda, formando un tris con la Aprilia già di sua proprietà.
La crisi del gruppo porta i tre marchi, nel 2004, sotto l'egida di Piaggio che, da quel momento, assicura una continuità al marchio di Noale ed a quello di Mandello che dura ancora oggi. Il new deal passa per modelli come Norge, Bellagio, Stelvio e, in tempi più recenti, di Eldorado, Audace, MGX-21, V85TT e le rinnovate V7 e V9. Queste ultime tre rappresentano la gamma di Moto Guzzi oggi in listino.
Più di qualcosa però si muove, su quel ramo del lago di Como, per citare il Manzoni. E' quanto bolle nella pentola di Moto Guzzi per il futuro, di cui probabilmente si potrà vedere qualcosa, restrizioni permettendo, all'Open House 2021. Il tradizionale appuntamento della casa lariana con i suoi estimatori, saltato causa COVID-19 nel 2020, nell'anno in corso ha un ulteriore motivo in più per essere atteso. Buon compleanno Moto Guzzi, 100 di questi giorni!