Sembra strano e sicuramente ben pochi avrebbero mai pensato di ascoltare una simile notizia soprattutto all’interno del contesto della MotoGP, ma i progressi della tecnologia hanno suggerito l'idea che il motore a due tempi potrebbe ben definire il futuro della categoria di punta del motociclismo.
Come tutti sappiamo i due tempi hanno costituito la base tecnica per il motore delle varie categorie impegnate nel motomondiale, 125, 250 e 500, fino all’anno 2002, quando la classe regina fu rinominata MotoGP introducendo i motori a quattro tempi.
Questo netto cambio di rotta fu basato sul fatto che i motori a due tempi erano semplicemente troppo "sporchi" per entrare nel nuovo millennio; decisione controversa che ha fatto storcere il naso a molti puristi innamorati sia della colonna sonora emessa da questi motori, ma anche e soprattutto dai caratteristici aromi.
Tuttavia, sembrerebbe proprio che i due tempi non siano stati relegati completamente nei libri di storia perché tale motore è stato preso in considerazione dagli ingegneri in Formula1 che attualmente stanno lavorando per sviluppare le norme che costituiranno la base per lo sviluppo dei motori di prossima generazione, dal 2025 in poi per intenderci.
Questo improvviso nuovo appeal che i due tempi hanno guadagnato e che potrebbe farlo rientrare come protagonista nel mondo del motorsport, è dovuto principalmente alle nuove tecnologie sviluppate negli ultimi anni, come ad esempio innovativi tipi di carburante.
Infatti, carburanti sintetici di ultima generazione, in grado di ridurre le emissioni utilizzando una miscela a base di idrogeno, sistemi di iniezione ad alta pressione ed impianti di scarico particolari, sono alcune tra le principali innovazioni attraverso le quali il "2 stroke" potrebbe essere "resuscitato".
In parole povere, gran parte della negatività che circonda i motori a 2 tempi, in particolare le emissioni e i fumi prodotti, non saranno più un problema e quegli aspetti più emotivi, come il sound e l’erogazione molto “particolare” ad esempio, potrebbero essere riconquistati.
Senza ombra di dubbio un 2 tempi così strutturato suonerebbe sicuramente in maniera più accattivante degli attuali sistemi ibridi F1 V6 anche se difficilmente avranno lo stesso urlo rabbioso e la stessa fragranza di una 500 GP della metà degli anni '90.
Indipendentemente da ciò, la MotoGP è in un momento critico in quando deve decidere quale direzione prendere per la prossima generazione.
Sicuramente non passerà ad un modello di “carburante” eco-consapevole come quello adottato dalla MotoE in quanto la MotoGP è e sempre sarà impegnata nel dimostrare che la sua base tecnica, ovvero il motore endotermico, è la più efficiente e duratura.
Basandosi su questo presupposto possiamo ragionevolmente dire che verranno prese in considerazione tutte le forme di sviluppo del motore che non siano full-electric ovviamente.