Mugello, 2 Giugno 2018. Jorge Lorenzo vince la sua prima gara in MotoGP da quando è approdato in Ducati e subito dopo annuncia il suo passaggio, per il 2019, in Honda HRC al fianco di Marc Marquez, dove resterà per due anni. Il maiorchino ha spiegato che una delle principali ragioni di questa vittoria è il migliorato feeling in sella alla Desmosedici GP18, maturato con l'adozione di un serbatoio dalla diversa conformazione rispetto al passato e che lui richiedeva da tempo.
A due settimane di distanza, il numero 99 ha replicato il risultato al Montmelò, nel GP di Catalunya. Che sia merito del serbatoio o che, anche in funzione di quello, nella sua mente si sia sbloccato qualcosa, il succo sono due vittorie di fila ed un salto deciso in avanti nella classifica del mondiale, un qualcosa di parzialmente inatteso forse anche per gli uomini Ducati.
E proprio a Borgo Panigale oggi si ritrovano due piloti con le stesse chance in ottica campionato, anche se la corsa al titolo sembra almeno in parte compromessa, dal momento che Marc Marquez, attuale leader, è avanti a loro di 49 punti. A proposito di punti mondiali, maiorchino e forlivese sono esattamente a pari, a quota 66, entrambi dietro a Danilo Petrucci, che di punti ne ha 71 e che il prossimo anno prenderà il posto proprio di Lorenzo.
D'accordo che le ultime due gare si sono disputate su circuiti tradizionalmente amati da "por fuera", ma cosa ci si può attendere da lui, nelle ultime 12 gare di campionato, che equivalgono in pratica a due terzi del mondiale MotoGP 2018? La risposta a questa domanda può essere tutto ed il contrario di tutto, ma l'aver trovato competitività potrebbe avergli fatto venire in mente l'idea meravigliosa di provare a vincerlo, il titolo.
Questo sarebbe forse in sfregio, più che alla casa bolognese che non ha creduto in lui fino in fondo, alle innumerevoli critiche ricevute. Tutto ciò posto per inciso che la sistemazione in Honda potrebbe essere stata trovata da Lorenzo prima ancora delle ormai famose parole di delusione pronunciate da Claudio Domenicali a proposito del maiorchino.
La premessa solita che si fa in questi casi è che ci si sta addentrando nel campo delle ipotesi, dove si può dire tutto ed il contrario di tutto, compreso l'ipotizzare l'invasione degli alieni esattamente tra 36 secondi. Le dodici gare che rimangono, insieme alle due che ha già vinto, fanno quattordici. Nessuno ha mai vinto tanti round, in un mondiale MotoGP (il record è di Marquez con tredici), ma la matematica lascia margine.
Questo vuol dire che con 14 vittorie del ducatista ed altrettanti secondi posti di Marquez, il titolo andrebbe al numero 99 per 11 punti. L'ipotesi è però solamente la combinazione forse più fantasiosa, delle innumerevoli esistenti. State arricciando il naso? Ovvio, ma lo si è detto: teoricamente possibile non vuol dire probabile. Il campionato è ancora molto lungo e tutto può succedere, inclusa la vittoria finale esterna al duo spagnolo (con questo che non significa per forza di Valentino Rossi), invasione degli alieni compresa, anche se i 36 secondi sono già trascorsi.
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