La convivenza di due galli in un pollaio non è mai semplice da gestire, ma in Yamaha sono decisamente abituati, a situazioni di questo tipo. Il factory team della MotoGP vanta infatti una continuità invidiabile nell'aver avuto, almeno negli ultimi anni, sempre due top driver alla guida della YZF-M1. Prima con Jorge Lorenzo e Valentino Rossi e, a partire dal 2017, con il pesarese e Maverick Viñales.
Come accadeva quando, insieme al numero 46 c'era il maiorchino oggi in forza alla Ducati, l'interrogativo che gli appassionati si pongono è chi, tra i due, detta le principali linee e guida nello sviluppo della moto, una domanda di non facile risposta, dal momento che spesso i due piloti hanno uno stile parecchio differente. A fugare un po' di dubbi sull'argomento, almeno per quanto riguarda il campionato che sta per iniziare, ci ha pensato Massimo Meregalli, team manager della casa di Iwata.
Il monzese, ex-pilota delle derivate dalla serie (con le quali ha anche ottenuto 5 podi nella classe Supersport) ed oggi responsabile della struttura di Yamaha che corre in MotoGP, ha dichiarato che, in azienda, si segue più Valentino Rossi che non Maverick Viñales. "Maio" ha spiegato la cosa motivandola con la maggiore esperienza da parte dell'italiano.
I 9 titoli mondiali, di cui 7 in top class del tra poco 39enne di Tavullia pesano dunque più dell'unica iride conquistata dallo spagnolo, di sedici anni più giovane, in Moto3 nel 2013. La chiosa di Meregalli ha riguardato il fatto che, nonostante il fatto che ogni pilota ha il suo stile e le proprie caratteristiche, affermando un po' a sorpresa che la M1 si può guidare in un solo modo, pertanto se la base è valida, entrambi i rider possono beneficiarne.