Prova Suzuki V-Strom 650 XT 2018

Gianluca Salina

Abbiamo provato la Suzuki V-Strom 650 XT sulle strade della Corsica. La terza generazione della media made in Hamamatsu è un progetto che è stato in grado di evolversi nel corso tempo e migliorare, rimanendo sempre ai vertici della categoria. L’abbiamo testata sulle strade della Corsica, in una comparativa di moto dello stesso segmento.

15 Giugno 2018. La prova della Suzuki V-Strom 650 XT fa parte della nostra comparativa di crossover medie 2018. Questa moto è un classico, oltre ad essere forse quella che interpreta in maniera più completa il concetto di due ruote stradale media all-purpose. E' un mezzo che permette di fare turismo, anche in coppia, così come qualche scappatella dove l'asfalto sotto le gomme non lo si trova per tutto l'oro del mondo. Rinnovata l'anno scorso, quando ha anch'essa adottato le linee della 1000 é divenuta, così come la Versys 650 per Kawasaki, l'offerta di mediana di Suzuki per quanto riguarda la gamma V-Strom, dal momento che l'entry-level è la 250, presentata lo scorso anno.

Quella attuale è la terza generazione, della crossover made in Hamamatsu, dopo il modello originario, ed il restyling del 2011. La moto staziona stabilmente nelle prime 20 posizioni delle più vendute in Italia, a conferma della bontà di un progetto evolutosi nel tempo senza stravolgere i suoi canoni iniziali. Insieme alla SWM Superdual T è l'unica moto dotata di cerchio anteriore da 19 pollici, a conferma dell'attitudine, da parte della crossover Suzuki, anche a qualche uscita in fuoristrada.

COM'E' FATTA

Praticamente impossibile da distinguere dalla sorella maggiore, con la quale condivide telaio e sovrastrutture, la seiemmezzo di Hamamatsu presenta la stessa strumentazione della 1000, che comprende un contagiri analogico ed un doppio display che reca, nella parte superiore, l'indicatore della marchia inserita ed il tachimetro ed in quelal inferiore tutte le altre informazioni, come contakm, orologio di bordo, indicatore del livello di carburante, temperatura dell'aria e dell'olio motore ecc.

All'anteriore il gruppo ottico a sviluppo verticale, ormai tratto distintivo del modello, è sormontato da un cupolino in plexiglass, mentre sotto di esso, un cerchio da 19 pollici calza pneumatici 110/80, mentre a rallentarlo ci pensano due dischi da 310 mm di diametro. La forcella è a steli rovesciati. Al posteriore invece troviamo un cerchio da 17" con gomma 150/70 ed un disco da 260 mm, con un forcellone che ospita un monoammortizzatore regolabile nel precarico molla. L'ABS non è disinseribile.

Partendo dall'unità che equipaggiava la SV 650, i tecnici Suzuki sono più volte intervenuti, dando vita ad un propulsore che è ancora oggi un riferimento. All'epoca della celebre naked della casa di Hamamatsu era opinione comune che il bicilindrico di 645 cc fosse il migliore del segmento. Con l'andare del tempo quell'unità si è sempre evoluta, rimanendo al passo con i tempi e senza pagare dazio alla concorrenza.

Nella sua ultima incarnazione, il V2 a 90° che ha, come quote caratteristiche, lo stesso alesaggio (81 mm) e la stessa corsa (62,6 mm) del propulsore presentato nel lontano 2000, non ha perso le caratteristiche che lo hanno da sempre fatto apprezzare. Con la recente (e profonda) revisione, ha recuperato anche un paio di cavalli, che adesso sono 71 a 8800 giri, nonostante il passaggio all'Euro 4, mentre la coppia si attesta su un valore di 62 Nm a 6500 giri.

COME VA

Il comportamento su strada è ineccepibile. La sensazione di solidità che si percepisce nel comportamento su strada è da riferimento, principalmente per quanto riguarda l'anteriore. Con il my 2017 ha perso la regolazione del precarico della molla, prerogativa invece di altre competitor come Kawasaki ed SWM, ma questo non inficia più di tanto sul comportamento complessivo. La V-Strom 650 viaggia infatti sui binari nel misto e sul veloce, dove la sensazione di solidità è maggiore rispetto a quella delle concorrenti.

Le sospensioni assorbono e filtrano le asperità dell'asfalto, garantendo sempre un adeguato sostegno. Nello stretto poi é parecchio reattiva, a dispetto del fatto che sia una moto dalle dimensioni importanti (è lunga 2275 mm per 1560 mm di passo). Il manubrio non è larghissimo, ma garantisce una buona maneggevolezza, aiutato da un ottimo bilanciamento dei pesi, con i 213 kg della moto che svaniscono appena il tachimetro si muove dallo 0.

Il posteriore, dove si segnala la presenza del pomello per la regolazione del precarico molla, ha un comportamento più "nella media", supportando in ogni caso il davanti. La discesa in piega è svelta (ovviamente considerando la tipologia di moto) e la percezione di controllo è costante, anche quando si forza il ritmo, con l'ottimo supporto dell'ABS di serie che, ben tarato, non è mai invasivo ed entra in gioco solo quando realmente serve.

Il motore è corposo e regolare ai bassi al punto da sembrare un parallelo e, grazie alla sua architettura riesce a conservare un tiro agli alti lievemente migliore rispetto ai concorrenti. Il cambio è ben spaziato ed il suo azionamento è morbido e preciso, mentre il comparto freni garantisce decelerazioni importanti, con l'anteriore che offre ottimo mordente, coadiuvato da un posteriore in grado di assicurare il suo contributo, dal momento che l'unità, anche grazie al diametro generoso (260 mm) garantisce una buona potenza.

La V-Sstrom 650 è l'unica moto del lotto dotata di sistema Low RPM Assist che, alzando lievemente il minimo del motore, facilita le partenza da fermo e, in generale, aiuta la guida quando si rilascia la frizione senza dare il necessario gas per mettere in movimento la moto, un ottimo aiuto, specie per i neofiti. Altra chicca della crossover made in Hamamatsu è il controllo di trazione. Mai invasivo, al pari dell'ABS (non disinseribile), interviene solo quando realmente se ne presenta la necessità.

La protezione offerta dal cupolino è più che buona. Manca la possibilità di regolarlo senza dover ricorrere agli attrezzi ma, anche senza questo dettaglio, il comfort di bordo è realmente ottimo, per il guidatore, che può contare anche sui paramani, presenti sulla versione testata, come per il passeggero, per le cui valutazioni vi rimandiamo poco sotto.

Una nota positiva arriva anche dai consumi. La corposità del motore consente di snocciolare le marce senza dover arrivare per forza nella zona rossa del contagiri, sfruttando la guida di coppia e permettendo così consumi decisamente interessanti e prossimi ai 25 km con un litro promessi da Suzuki. Di certo c'è che i saliscendi corsi non sono certo lo scenario ideale per un economy run ma, nonostante questo, la V-Strom 650 se l'è cavata alla grande anche in questo ambito.

Ormai l'avrete capito… l'ultima parte relativa ad ogni modello è quella che riserviamo al cosa vorremmo chiedere di cambiare, alla casa costruttrice. Nel caso della V-Strom 650 chiederemmo ad Hamamatsu la possibilità di regolare altezza ed inclinazione del cupolino mediante una manopola, mentre adesso servono necessariamente gli attrezzi, che peraltro ed ovviamente sono forniti nella dotazione di bordo.

IL GIUDIZIO DEL PASSEGGERO

La Suzuki V-Strom 650 é dannatamente comoda, sia a detta dei piloti che dei passeggeri coinvolti nella nostra prova, al punto da essere considerata la migliore, sotto questo aspetto. La sella ampia, morbida e lunga ma snella, permette di restare adesi alla moto senza doversi produrre in posture che, alla lunga, incidono sulla fatica.

Il corretto dimensionamento della sella stessa, che garantisce una ottima abitabilità, unito ad una ideale spaziatura delle pedane garantisce, a chi siede sul sellino posteriore della crossover di Hamamatsu, la possibilità di stare in moto anche per lunghi tratti senza sentire la necessità di una pausa per sgranchirsi, con buona pace delle medie di percorrenza giornaliere, che si innalzano inevitabilmente, un plus non da poco, visto che la V-Strom 650 è pensata principalmente per viaggiare.

A CHI SI RIVOLGE?

La Suzuki V-Strom 650 XT, come le altre moto oggetto della nostra comparativa crossover di media cilindrata, è un mezzo per ed adatto a tutti. Va bene per chi è alle prime armi, ma ha nel comfort di marcia una necessità da subito imprescindibile, così come per chi, pur avendo mire "turistiche", non vuole impeganrsi cpon cilindrate superiori. Questo senza contare che chi la impiega per viaggiare può contare su una comodità, per sé ed il passeggero, insuperabili in questo segmento.

La bicilindrica di Hamamatsu non manca di soddisfare il motociclista di ritorno, così come anche chi ha qualche velleità di off-road. Non è che con la moto che esce dal concessionario si possa pensare di partecipare alla Hell's Gate, ma la V-Strom 650 è tra le medie che hanno più propensione fuoristradistica, anche se nasce per un impiego fondamentalmente stradale. Il costo di acquisto, di 9090 Euro, è sostanzialmente allineato alla concorrenza e congruo con i contenuti di una moto il cui progetto è ormai giunto a piena maturazione che, offre, tra l'altro, il controllo di trazione.

Si ringraziano Suzuki Italia per aver messo a disposizione le moto oggetto della prova ed i seguenti partner per aver fornito materiale ed abbigliamento tecnico:

INFO

Luogo: Corsica (Francia)
Tester: Alessandra Meschia, Elisabetta Gianotti, Rosa Palmieri, Fabio Di Tella, Gianluca Salina, Marco Cantamessa, Maurizio Giargia, Vincenzo Gagliano

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