Non c'è modo migliore, per mettere a tacere le illazioni, del dare evidenza di come stiano le cose in modo preciso, circostanziato e,. soprattutto senza possibilità di replica. E' quello che ha fatto Ducati a seguito della Race of Champions dove, i tempi fatti registrare dai piloti, hanno indotto qualcuno ad affermare che le Panigale V4 my 2025 utilizzate fossero in specifica Superbike, mentre per altri sis arebbe trattato di moto totalmente standard. Il brand bolognese ha così reso pubblica la configurazione delle moto che si sono affrontate al WDW 2024.
La querelle in realtà risale ad un po' di settimane fa. Era l'inizio di giugno quando fece scalpore il tempo fatto registrare da Pecco Bagnaia durante un suo allenamento a Misano. In quell'occasione, il due volte campione del mondo MotoGP fece fermare i cronometri sull'1'35"18. Durante le qualifiche della Race Of Champions, lo stesso Bagnaia ed il poleman della gara, Andrea Iannone, sono scesi sotto a questo limite, fissato a 1'35"051 dal pilota di Vasto, un tempo di oltre 8 decimi inferiore a quello fatto registrare nel 2022.
A Borgo Panigale hanno quindi risolto il problema alla radice, rendendo pubbliche le modifiche apportate alle supersportive bolognesi che tra venerdì (prove libere) e sabato (gara) scorsi sono scese in pista nel corso del WDW 2024. La base di partenza utilizzata è stata ovviamente la nuova versione della supersportiva in rosso recentemente presentata alla Ducati World Premiere 2025, in allestimento S.
Questa è la serie di modifiche apportate al modello che sarà disponibile nelle concessionarie:
- Carene complete da pista con livrea racing del pilota (include kit eliminazione cavalletto laterale), vasca sottocarena (conforme al regolamento FIM), plexy racing, parafango anteriore e posteriore in fibra di carbonio; cover forcellone in fibra di carbonio, pinna paracatena in fibra di carbonio, protezione in fibra di carbonio per carter alternatore, sella racing, protezione leva freno anteriore, tappo rimozione portatarga e tappo benzina ricavato dal pieno.
- Frizione a secco STM-EVO SBK con cover in alluminio ricavata dal pieno (conforme al regolamento FIM), il gruppo di scarico completo in titanio Akrapovič (potenza + 12 hp, coppia + 6,9 Nm, peso – 6,6 kg) con paracalori in carbonio, Ducati Corse Performance Oil (potenza + 3.5 hp), sistema recupero sfiati carburante (conforme al regolamento FIM), griglie di protezione del radiatore acqua e olio, testa di sterzo in alluminio ricavata dal pieno e personalizzata con il nome del pilota, pedane pilota regolabili in alluminio con cambio rovesciato.
- L’impianto frenante con dischi freno ventilati Brembo T-drive da Ø 338,5 x 6,2 mm con alette di rafreddamento, pompa freno Brembo PR 17/19-21 MCS, comando di regolazione della distanza della leva del freno anteriore Brembo, pinze freno Brembo GP4-MotoGP (con pastiglie racing Brembo Z04) e condotti raffreddamento dischi freno anteriori in fibra di carbonio.
- Sono presenti infine il regolatore idraulico Öhlins del precarico del mono posteriore, pneumatici Pirelli Superbike 125/70 SC1, 200/65 SCX, software racing DAVC Race Pro e cronometro integrato con modulo GPS.
Non Superbike quindi e nemmeno moto prese dalla linea di montaggio e messe in pista. L'equipaggiamento è a disposizione di chiunque abbia la possibilità economica di dotarsene e concorre al valore delle 15 moto in livrea ufficiale dei team che corrono con Ducati nei vari campionati che, come da tradizione, verranno messe all'asta.
La nota ufficiale Ducati sull'argomento: Le moto della Race of Champions 2024