Ride Vision: visuale a 360 gradi per chi va in moto

Gianluca Salina

Se il limite di visuale è probabilmente quello più grande per chi si muove su due ruote, a dare una mano nel prossimo futuro ai motociclisti ci potrebbe pensare Ride Vision, un sistema basato su videocamere ed una centralina elettronica che elabora le immagini ed è in grado di attivare un allarme lampeggiante sul cruscotto della moto in caso di pericoli nelle vicinanze.

Chiunque va in moto sa di dover costantemente stare sul chi vive, dal momento che i pericoli, in strada sono sempre in agguato. Il senso più utilizzato in questi casi è la vista ma, una volta in sella, oltre alla limitazione del raggio d'azione dell'occhio umano, subentra anche quello dato dal casco. Da una startup israeliana arriva quello che potrebbe essere un grande aiuto per superare queste barriere e disporre di una sorta di visione a 360 gradi, ma non solo.

Il nome dell'azienda è Ride Vision ed ha progettato un sistema ADAS, acronimo di Advanced Driver Assistance Systems (sistema avanzato di assistenza alla guida) che si basa su una serie di telecamere posizionate attorno alla moto e che forniscono un monitoraggio in tempo reale dello spazio circostante ad essa, con il tutto collegato ad un avvisatore visivo.

Il dialogo tra videocamere e allarme avviene per mezzo di una ormai onnipresente centralina, dotata di un software che analizza le immagini e, nel momento in cui maturano delle condizioni di rischio, attiva un segnale lampeggiante che attira l'attenzione del guidatore sul pericolo imminente. La compagnia, specializzata in soluzioni per le quattro ruote, ha deciso di espandere la sua sfera di influenza anche alle moto, avviando una campagna di crowdfunding che l'ha portata finora a raccogliere più di 2 milioni di € per finanziare il progetto.

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