Dopo due mesi in cui, causa Covid-19, l'abbiamo sognata forse più di quanto non si faccia in inverno, siamo arrivati al dunque. Per qualcuno di noi è arrivato anche l'assaggio invernale o di febbraio-inizio marzo, probabilmente tutti siamo andati in garage a rimirarla, pulirla, lucidarla fino a rasentare la compulsività ancora più spesso rispetto alla stagione fredda ma, adesso, finalmente, è tempo di usare la moto.
Ok, abbiamo ancora il vincolo, giusto o sbagliato che sia (non spetta a noi occuparcene e/o giudicare), del rimanere entro i confini regionali, ma ognuno di noi sa quanto sia bella l'Italia che, oltre ad offrire cibo sopraffino ovunque si vada, ha anche paesaggi e belle strade in ogni sua zona.
C'è poi anche chi ha avuto la possibilità di salire in sella una settimana prima in alcune regioni ma, da oggi, il mototurismo ritorna tra le attività che tutti possono svolgere, dalla Vetta d'Italia a Pantelleria, senza più dover ricorrere a parentele a decine di km di distanza, piuttosto che a fantomatiche passeggiate in montagna, lago o mare, anche se da 20 anni a questa parte la camminata più lunga fatta era stata quella settimanale nei corridoi dei supermercati.
In questo frangente abbiamo una fantastica occasione, quella di rivalutarci agli occhi di chi, forse per superficialità, forse perché un manubrio tra le mani non lo ha mai tenuto e, per qualcuno, anche a causa di un pizzicolo di chiusura mentale, ci considera dei pericoli. Noi, che spesso veniamo tacciati di essere alla stregua di criminali della strada, da oggi torniamo operativi, con però e come sempre, gli occhi di altri utenti della strada puntati addosso.
Sarebbe bello se riuscissimo ad essere consapevoli e, nei limiti, rispettosi delle regole che abbiamo peraltro seguito in questi due lunghi mesi. Sarebbe ancora meglio se riuscissimo a sfogare la nostra gioia semplicemente andando in moto, con il sorriso che fa il giro della testa dentro al casco, senza però magari gli eccessi che ogni tanto a qualcuno scappano.
Sarebbe fiko… sì, scritto con la "K", se dopo questi primi giorni di via libera per i biker italiani, niente e nessuno avesse nulla da poterci recriminare, per continuare così su questa strada anche dopo. Il bigottismo motociclistico sta a zero ed è vero, come lo è che molte, troppe volte, i motociclisti (così come pedoni e ciclisti) pagano le conseguenze di automobilisti i quali, le regole, in concreto, non le seguono proprio.
Per questo motivo però, qualcuno la ragione la deve mettere. Non sarebbe spaziale se fossimo noi ad usarla, questa ragione, riservandoci così il piacere di ammutolire i nostri detrattori e ripagando chi invece ci considera già adesso, al pari degli altri utenti della strada?