La stampa 3D è sempre più presente in tutti i settori, ma sappiamo quali vantaggi può portare il suo utilizzo nel mondo delle moto? Sicuramente è già molto sfruttato da alcune case produttrici come Ducati, TM e anche Kawasaki per la prototipazione di alcune parti, così come per diversi test. La ragione più evidente, oltre alla grande scelta di materiali disponibili per la stampa, è che le case risparmiano. Infatti, se un pezzo stampato in 3D non dovesse funzionare, stamparne uno nuovo che segua le nuove specifiche risulta senza dubbio meno costoso rispetto a farne produrre un altro.
Un altro vantaggio che i costruttori stanno notando è che la stampa 3D permette di trasformare i disegni dei propri designer in realtà, a basso costo e in tempi relativamente brevi.
Oltre che presso le varie case madri la stampa 3D sta diventando sempre più centrale tra i customizzatori: dal momento che si trovano spesso a creare pezzi su misura per le loro moto, in questo modo possono ridurre il margine di errore e risparmiare, oltre che in termini economici, ore di lavoro. Un esempio diretto è la Project Z di FTG Moto Milano.
Per avere qualche idea sull'utilizzo pratico per noi motociclisti, invece, abbiamo fatto due chiacchiere con Manifattura Additiva Umbra; si tratta di una start-up nata nel 2019 da un'idea di Andrea e Pietro, specializzata proprio nella stampa 3D di accessori moto.
A far scattare la scintilla ai due ragazzi è stato un problema comune a molti motardisti durante le uscite in pista: quando la catena striscia sia sullo pneumatico che sul cerchione si va non solo a rovinare la gomma ma anche a riempirla di grasso, cosa certo non ideale per chi affronta in derapata ogni curva. Per risolvere questo "difetto" sarebbe stato utile avere un accessorio in grado di spostare la catena verso l'esterno della moto senza però rischiare che cadesse a causa di questa nuova posizione.
L'idea della stampa 3D è venuta in mente a Pietro e Andrea già in fase di test, naturalmente con la prospettiva di risparmiare i costi sui vari prototipi. Con una stampante 3D quasi giocattolo, e usando rettangoli di teflon ricavati da un tagliere rubato alle rispettive cucine familiari, si sono lanciati nei test andando a creare lo spostacatena e, immediatamente dopo, la M.A.U. Manifattura Additiva Umbra S.r.l. (umbra in onore della loro terra natia, additiva perché la stampa 3D è un processo di produzione additivo e non sottrattivo).
Il pensiero di non rischiare più di cadere in pista a causa del grasso sulla gomma è apprezzatissimo da tantissimi amanti del Super Motard, al punto che lo spostacatena arriva fino agli appassionati di Taiwan, il mercato internazionale più lontano raggiunto da M.A.U.
Galvanizzati dai primi successi, Andrea e Pietro cominciano a creare stampando in 3D un’intera gamma di prodotti dedicati alla pista come: vaschetta recupero fluidi, condotti di aspirazione, convogliatori di raffreddamento e alette aerodinamiche.
La fase di ricerca e sviluppo rimane centrale per M.A.U. che infatti stampa anche con materiali complessi (polimeri avanzati) per una qualità superiore, e unisce alla stampa 3D tecniche diverse come la laminazione del carbonio.
Manifattura Additiva Umbra sta già guardando al futuro, e conduce test per nuovi prodotti come paraleva e paramani atti a risolvere problematiche legate alla pista.
Pensando di ampliare tra breve il loro mercato anche al mondo delle moto targate, i due soci stanno anche testando prodotti come portatarga, porta faro e frecce.