Il campionato Superbike 2016 è finito da poco più di tre settimane, ma team e piloti sono già immersi nella stagione 2017, grazie alla sessione di test, in concomitanza con la MotoGP, attualmente in svolgimento sul tracciato di Jerez del la Frontera, che segue quella della settimana scorsa di sul circuito di Motorland Aragon e che chiude l'attività, prima della fermata invernale.
Molti i temi di interesse, a cominciare dalla sfida, che si preannuncia stellare, tra Johnny Rea, campione del mondo 2015 e 2016, il compagno Tom Sykes e Chaz Davies, dominatore dello scorso finale di stagione. Occhi puntati anche sulle moto, sulla carta sempre più imbrigliate da un regolamento tecnico modificato l'ultima volta lo scorso Ottobre, in nome di sempre maggiori restrizioni. Come cambieranno dunque, le SBK nel 2017?
La riduzione dei costi è un mantra che risuona ormai da diverso tempo nel paddock delle derivate di serie e le variazioni delle norme continuano ad incidere in modo sempre maggiore sulle performance delle moto, obbligando i produttori a realizzare mezzi di serie quanto più possibili vicini al concetto "ready to race", data la progressiva riduzione delle aree su cui intervenire a livello di preparazione.
Il 2017 porterà in dote, tra le altre cose, la fine della deroga per quanto riguarda la presenza del ride-by-wire nel caso in cui la moto di serie non ne sia dotata, con il risultato che tutti i modelli impegnati nel campionato Superbike ne saranno equipaggiati già nella versione stradale.
E' stata poi limitata la capacità delle batterie, motivata da difficoltà logistiche derivanti dal trasporto in aereo di unità più grandi, ed introdotto un alternatore che ne possa garantire la tenuta in carica. Inoltre gli alberi motore tornano ad essere quelli standard e, nell'ottica di avere moto quanto più simili alla serie, sarà vietato lo split dei corpi farfallati per tutte quelle moto che non ne dispongono sul modello regolarmente in vendita nelle concessionarie.
Questa particolare configurazione consente di utilizzare i dispositivi in modalità modulare, permettendo, ad esempio, di tenerne attivi due su quattro (nel caso di un motore a quattro cilindri) a moto piegata e fino ai primi momenti dell'uscita dalla curva, per poi utilizzarli tutti quando serve full gas, ottenendo così una risposta più rotonda da parte dell'acceleratore, con benefici in termini di trazione ed usura gomme.
Nonostante tutto questo, le Superbike in configurazione 2017 hanno già dimostrato di essere veloci come se non più di quelle della scorsa stagione. Resterà da valutare la bontà del lavoro lontano dalle piste, quello che inizierà dalla fine di questa settimana e proseguirà fino al 17 Gennaio per Kawasaki, che sarà la prima a scendere in circuito nel nuovo anno per una due giorni di prove ad Aragon, seguita poi da tutti gli altri team che, il 28 e 29 Gennaio saranno a Portimao, dove la Honda dovrebbe far debuttare la CBR 1000 RR SP2.
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