Dopo la presentazione delle nuove Suzuki GSX-R 1000 (qui la nostra prova in pista) e GSX-R 1000 R ad EICMA 2016 e l'iscrizione di due moto al campionato mondiale Superstock da parte del team Phoenix Racing, in molti si attendono un ritorno della casa di Hamamatsu in Superbike, categoria dalla quale il marchio giapponese manca dalla scorsa stagione, dopo il ritiro del Team Voltcom a fine 2015.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato però Daniel Carrera, direttore SBK che, in una intervista rilasciata ai colleghi di MCN, ha affermato come ad oggi non esistano piani dell'azienda in blu per un ritorno nel 2018. La ragione di questa scelta sarebbe fondamentalmente legata al regolamento tecnico, attualmente in evoluzione.
Sono infatti previsti cambiamenti, come quello di una ipotetica centralina unica, e Suzuki, che in Superbike ha vinto nel 2005 con Troy Corser ed il Team Alstare, sembrerebbe voler attendere gli sviluppi in questo ambito, prima di prendere una decisione. Carrera ha già avuto un incontro informale con i vertici di Hamamatsu, che non avrebbero manifestato interesse a scendere in campo nel 2018.
Secondo il direttore SBK, anche BMW (oggi presente in griglia con le due S1000 RR del Team Althea), sarebbe sulla stessa lunghezza d'onda, in attesa di tornare nel 2019 con il nuovo modello, che alcuni darebbero già in arrivo ad EICMA di quest'anno. Uno spiraglio rimarrebbe ancora in ogni caso aperto, per la casa di Hamamatsu.
Al mondiale Superbike con la nuova GSX-R 1000 R sarebbero infatti interessati due team. Uno è lo Yoshimura USA, che sta guidando la classifica nel campionato MotoAmerica con Toni Elias, mentre l'altro è l'IDM German Superbike, entrambi però alle prese con i problemi della maggio parte delle squadre, vale a dire la difficoltà di trovare il budget necessario a disputare una stagione intera in WSBK.