Se non puoi batterli, unisciti a loro. Potrebbe essere questo, il filo conduttore di una voce che sta girando nel paddock della Superbike, a proposito di Ducati e Jonathan Rea, che hanno avuto dei contatti in vista del biennio 2019-2020. Sulla base del fatto che le dichiarazioni da entrambe le parti gettano acqua sul fuoco, proviamo a ragionare su questi rumour, tenendo a mente che di qui in poi saranno pure speculazioni.
Il pilota nordirlandese della Kawasaki, campione del mondo per tre volte di seguito nella top class delle derivate di serie e detentore del record assoluto di vittorie in WSBK (59) in coabitazione con "King" Carl Fogarty, insegue il primato di 4 titoli dell'inglese. In caso di successo, il filotto sarebbe consecutivo e si trasformerebbe in una impresa mai riuscita a nessuno.
Rea ha lasciato Imola da leader del mondiale con 47 punti di vantaggio su Chaz Davies e con 72 sul compagno Tom Sykes. La conquista del poker potrebbe in effetti costituire, per il rider di Larne, uno stimolo a misurarsi con sé stesso e con un clamoroso cambio di casacca, che da verde potrebbe (il condizionale è d'obbligo), divenire rossa.
Nel recente passato, come ha affermato lo stesso Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, ci sono state delle converrsazioni tra le parti, a dimostrazione dell'interesse di almeno una di esse, per l'altra. Borgo Panigale insegue un titolo dall'ormai lontano 2011 e, portando Rea sulla nuova Panigale V4 che esordirà in Superbike il prossimo anno, si assicurerebbe un dream composto dal campione del mondo e da Davies, anche se la convivenza tra due galli in uno stesso pollaio non è mai semplice, senza contare che questo significherebbe la partenza di Marco Melandri dalla squadra bolognese.
Il campione del mondo non ha fatto mistero dell'impressione che ha destato in lui la 4 cilindri di Borgo Panigale incrociata di recente durante dei test, anche se quella incontrata in pista era la V4-S 1100 (mentre in WSBK correrà la V4-R 1000). Fin qui gli aspetti a favore di un eventuale passaggio. A mettere in dubbio la fattibilità del tutto ci ha pensato lo stesso Ciabatti, datando i colloqui al passato, affermando di pensare che Rea sia contento di dove è adesso, gratificato anche da un trattamento economico interessante.
Dal canto suo, il nordirlandese aveva detto, qualche mese fa, di essere intenzionato a chiudere la carriera in Kawasaki, ipotizzando di vestire la casacca del brand di Akashi nel prossimo biennio, per poi ritirarsi e dedicarsi alla famiglia. Dalla sua ha una moto che si è cucito addosso in questi tre anni e con la quale forma un pacchetto che nemmeno le limitazioni imposte dal regolamento 2018 hanno rallentato più di tanto.
Inoltre, proprio in virtù della penalizzazione subita (-1100 giri motore) e sulla base del fatto che l'attuale moto è, almeno esteticamente, pressochè invariata dal 2011, ad Intermot o EICMA potrebbe arrivare, a sorpresa, ma nemmeno tanto, una nuova ZX-10 RR, dotata di un motore capace di girare, in configurazione di serie, decisamente più in alto dell'attuale.
In tutto questo tourbillon di ipotesi, si incastra anche lo scambio di piloti tra il KRT ed il team Pata Yamaha che riguarderebbe Sykes e Alex Lowes. Il numero 66 in verde potrebbe averne le tasche piene di prendere paga dal compagno di squadra, mentre il 22 che oggi guida la R1M non sembra più, causa le numerose cadute, in rapporti idilliaci con la squadra. Mistero sull'eventuale futuro di Melandri il quale, altra ipotesi, grazie anche ai passati trascorsi proprio con il brand di Akashi e, nell'ultimo anno di MotoGP della ZX RR, con il team Hayate, potrebbe accasarsi nel team spagnolo che gestisce le Ninja ufficiali.
Anche in questo caso, non mancano però gli elementi in grado di smontare le varie ipotesi, a cominciare dalla partenza di Sykes. Se, realmente, Rea approdasse in Ducati, il 32enne di Huddersfield tornerebbe, con ogni probabilità, ad essere la prima guida della Kawasaki, come quando vinse il suo titolo mondiale ed arrivò secondo in altre due occasioni.
Inoltre, sfruttando da un lato un pacchetto conosciuto, la Ninja, e dall'altro gli eventuali problemi di gioventù della Ducati V4, che a quel punto riguarderebbero sia Davies che Rea, i suoi principali avversari degli ultimi quattro anni, potrebbe puntare con maggiori chance al secondo titolo mondiale. L'impressione è che, salvo clamorose smentite, Rea possa restare dov'è condizionando, con questa scelta, molti altri ipotetici movimenti di mercato. Non resta che attendere.