Test Dunlop D 212 GP Racer M su strada

Alessandro Bianchi

Test Dunlop D 212 GP Racer M ant M post prova su strada. L’utilizzo e il comportamento nei vari contesti di guida stradale, caratteristiche e pressioni consigliate

…………e poi arrivano loro che come un turbine ti stravolgono le carte in tavola, insidiando e facendo vacillare le tue certezze. Agilità, velocità e precisione chirurgica sono i denominatori che caratterizzano questa gomma ponendola ai vertici della categoria delle street race !!!! Sicuramente non facili da capire e dai risvolti tecnici che richiedono una certa esperienza e dimestichezza per entrare nel merito della gestione delle manovre, specialmente quando il ritmi diventano sostenuti.

Le avevo provate qualche volta su moto che mi avevano prestato e mi avevano sempre colpito in termini di reattività e prestazioni percepite. Ma rimanevano sempre dei piccoli assaggi che duravano poco senza la possibilità di testarle per bene. Finalmente dopo un pò di tempo trascorso nell'attesa è arrivato il fatidico momento di averle a disposizione per un test completo su strada montandole direttamente sul mio petardo !!!!

                                                                                            

Comincio con una doverosa premessa, al fine di fare chiarezza in merito ai test sulle gomme e nella fattispecie a ciò che scriverò in termini di comportamenti, sensazioni e prestazioni ad esse attribuite. E' sempre bene tenere a mente che la prova di una qualsiasi gomma è strettamente correlata al mezzo sul quale queste vengono testate !!

Mi spiego meglio, ogni gomma appartenente ad un determinato segmento, ha caratteristiche e peculiarità strutturali che le differenziano per disegno, intagli, mescole, rigidità della carcassa e pressioni di esercizio, dando vita così a volti e caratteri ben definiti, spesso diametralmente opposti tra loro, tanto da rendere tutt'altro che semplice la scelta dell'una rispetto ad un'altra.

Ma è proprio grazie a questa vasta gamma di diversità caratteriali che il discorso si complica ulteriormente, proprio perché dovranno poi interfacciarsi con mezzi anch'essi dotati di caratteristiche altrettanto variegate in cui si potrà trovare o la perfetta simbiosi o al contrario delle carenze e degli eccessi tali da non trasmettere il giusto feeling. 

Questo per dire che al pari delle gomme anche le moto sono diverse tra loro poichè dotate di quote ciclistiche, dimensioni, distribuzione dei pesi e impostazioni di guida che rendono unico il nostro mezzo delineandone così il carattere. Facendo un esempio : una gomma "veloce", (per veloce si fa riferimento ai profili del posteriore e dell'anteriore che in base al disegno possono dare più o meno velocità alla moto negli ingressi o nei cambi di direzione) montata su una moto ciclisticamente nervosa, il risultato potrebbe essere un eccesso di reattività tale da renderne complicata la gestione in determinati contesti.

E vista l'ormai vastissima gamma di prodotti di gomme e di moto, la scelta giusta può richiedere tempo e specialmente riservare sorprese caratterizzate da pareri discordanti e spesso diametralmente opposti in merito ad un determinato modello. Questo fenomeno dunque è imputabile alle peculiarità della gomma e del mezzo nel trovare affinità tali da potersi tradurre in prerogative o nel caso opposto in carenze nei vari contesti di guida, tali da scaturire spesso verdetti discordanti in merito alla scelta di un modello di gomme e ovviamente a complicare ulteriormente la cosa vi sarà anche la valutazione soggettiva ( non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace)

Prova su strada Dunlop D212 GP Racer M ant M post su Aprilia RSV4 1100 Factory durata della prova 1500 km pressioni 2.1 post 2.1 ant . temperature intorno ai 30°.

Dunque cominciamo con il dire che queste coperture nel segmento delle Street Race sono forse quelle che più si posizionano rispetto alle antagoniste nella zona race che street. Difatti sono coperture che nascono con una carcassa particolarmente rigida che consente una guida specialmente in pista con pressioni particolarmente basse, circa 1.6 /1.8 al post e 2.1 all'ant. a freddo.  Ovviamente in un contesto  stradale vanno tenute più alte come nel nostro caso.

                        

Cominciamo con il dire che la gomma rispetto a molti altri modelli è dotata di un anteriore particolarmente appuntito che la rende nel complesso generale di guida molto veloce, specialmente negli ingressi e nei cambi di direzione, tanto da spiazzarmi letteralmente al punto di dover riparametrare la guida in termini di comandi impartiti, al fine di gestire e capire l'estrema reattività di queste coperture. Dunque parliamo di una gomma che si discosta dalle altre coperture in termini di velocità di esecuzione, il che la rende quasi, passatemi il termine, funambolica ( poi spiegherò anche meglio il perché).

Appena montate e dopo i primi chilometri percorsi ho percepito immediatamente una propensione ad eseguire i comandi e a girare con estrema disinvoltura e velocità, tanto da trasmettermi inizialmente un percezione di instabilità. Sicuramente le annovero come le coperture più nervose mai provate, specie se paragonate a Pirelli o Michelin. Quindi da parte mia i primi chilometri sono stati percorsi in un clima di diffidenza, poichè oltre ad essere velocissima ad impostare gli ingressi, nella discesa inizialmente non mi trasmettevano una gran stabilità e sicurezza, ciò dovuto sicuramente anche al disegno di una spalla del posteriore che non mi trasmetteva un gran senso di appoggio, specie se paragonato alle Pielli che montavo prima .

Insomma delle gomme che richiedevano una guida molto diversa se paragonate alle antagoniste. Quindi appena uscito dal traffico cittadino nel primo tratto di misto aperto della via Salaria, nei primi ingressi degli ampi curvoni, la moto mi cadeva letteralmente verso la corda, tanto da dover dosare con estrema precisione e cautela i comandi impartiti. Proseguo cauto cercando di trovare la chiave di volta che mi permettesse di capire come guidare cercando il giusto feeling. Ma ahimè i curvoni della Salaria trascorrono tutti in un clima di diffidenza senza trovare la giusta confidenza. 

Misto stretto:

Mi ritrovo sulla Licinese, tratto di misto medio e stretto molto serrato che procede per parecchi chilometri fino ad Orvinio. Comincio a capire che se voglio cambiare la situazione mi devo fidare di queste gomme anche se le sensazioni non mi ispirano. Comincio ad aumentare il ritmo ed a entrare più deciso, prima curva a sinistra a ferro di cavallo, applico poca forza e l'avantreno cade in picchiata verso la corda, a questo punto ho aperto il gas più deciso aumentando l'inclinazione, l'anteriore da che sembrava incerto, ha cominciato a divorare la traiettoria con una precisione chirurgica malgrado poi l'ultima parte chiudesse sensibilmente .

Rimango basito dal cambio di carattere e mi compare un bel sorrisone sotto al casco ……….comincio a vedere la luce in fondo al tunnel, bisogna fidarsi !!!!Ho capito la chiave di volta e finalmente comincio a serrare il ritmo, sempre con le dovute cautele aumento velocità e angoli di inclinazione e più aumento e maggiore è la risposta di precisione e direzionalità dell'anteriore che comincia letteralmente a solcare le traiettorie come un bisturi trasmettendo ora un'inedita sicurezza.

Mi rendo conto di aver a che fare con una gomme da tratti distintivi tecnici più race che stradali, noto che rispetto a Pirelli o Michelin i tempi per mandarle in temperatura sono più alti, ma quando ciò avviene il grip che offrono è decisamente sbalorditivo. La giostra comincia a prendere piede e la cosa mi piace ……….. finalmente si comincia a scendere sul serio e più aumento angoli e percorrenze e maggiore è la risposta di queste gomme in termini di grip e velocità, la moto nei cambi di direzione è fulminea, vengono eseguiti senza sforzo e/o impegno fisico.

Premetto che l'Aprilia è una moto molto stabile e con un avantreno ben piantato ma rispetto al modello 2020 soffre un pochino di pesantezza e minore agilità specie nei veloci cambi di direzione e negli ingressi, ma con questa gomma la moto ha cambiato indole e carattere!!! Ora mi fido !!! Capisco che le D212 sono dotate di un'inedita reattività rispondendo con velocità e precisione disarmante. Finalmente entro nel merito di una guida serrata, affrontando un tratto di misto stretto dove il susseguirsi dei cambi di direzione è senza tregua … quasi ossessivo.

                      

La facilità e la velocità con la quale vengono fagocitati è impressionante, non c'è sforzo e  fatica, malgrado i continui "pif-paf" l'anteriore è sublime, sopporta i continui sbattimenti destra e sinistra senza scomporsi con precisione millimetrica, chiude e segue qualsiasi traiettoria senza mai allargare o sbavare !! Comincio a prenderci la mano e malgrado gli angoli e le velocità aumentino, sento chiaramente la mescola entrare in temperatura trasmettendo finalmente l'agognato feeling.

Nelle aperture più decise sotto la sferza delle badilate della corposa coppia del Petardo, il posteriore non si deforma, non accenna a perdite di aderenza e non si scompone, la rigidità della carcassa unita ad una mescola quasi total racing fanno la differenza rispondendo schiacciandosi al suolo regalando un grip fenomenale che iti porta ad osare fino ad angoli inverosimili !!!! In poco tempo mi sono ritrovato a gestire queste gomme in totale confidenza assaporando il potenziale e le straordinarie doti dinamiche di cui sono capaci. l'handling è incredibile e con la giusta confidenza ti permettono una guida da fun bike !!

Ovviamente, almeno nel mio caso, ho dovuto dedicare tempo ed attenzione per capirle ed entrarci in confidenza !! Insomma è una gomma superlativa che mi ha portato a viaggiare quasi costantemente ad angoli elevatissimi con estrema disinvoltura e specialmente con poco impegno fisico. Per quanto riguarda la sensazione di appoggio del posteriore alle massime inclinazioni diciamo che c'è chi ne ha di più, ma parlo solo di sensazioni trasmesse.

Pirelli come anche Michelin sono gomme più rigorose e meno svelte, la velocità di discesa è più costante ed omogenea ed il posteriore grazie ad un profilo diverso e ad una spalla ben pronunciata trasmettono più sicurezza in appoggio senza però nulla togliere in termini di grip alle D212 anzi, il livello quì è decisamente più elevato, bisogna solo abituarsi ad una gomma molto reattiva e veloce nella gestione delle manovre. Il posteriore e l'anteriore delle Dunlop infatti sembrano più contenuti ed avere una spalla meno pronunciata, ma questa è solo una mia sensazione, di fatto però ho notato che l'anteriore si chiude intorno ai 55° mentre con le Pirelli Supercorsa V3 l'anteriore si chiude intorno ai 56°. Anche se poi con le D212 si raggiungono in piena disinvoltura i 57°gradi ed oltre.

Quindi ricapitolando e concludendo il mio personalissimo giudizio, le D212 su strada sono gomme stratosferiche capaci di offrire prestazioni funamboliche e strabilianti unite ad una precisione ed una direzionalità fuori del comune, grazie ad un'anteriore che rimane sempre ben presente e capace di incidere letteralmente qualsiasi traiettoria. Ma ovviamente sono gomme più tecniche, dotate di una carcassa molto rigida che le rende poco confortevoli su strada, inoltre necessitano di maggior tempo ed attenzione per andare in temperatura e a primo impatto non sono molto intuitive. 

Inoltre la loro reattività trova giusto riscontro su ciclistiche un pelino lente e fisiche ma su mezzi estremamente reattivi le componenti potrebbero sommarsi andando a generare nervosismi di difficile gestione . Inoltre la durata è ovviamente paragonata al battito d'ali di una farfalla, specialmente se usate con guida allegra, chiaramente le temperature esterne saranno un altro fattore a determinare la longevità di queste magnifiche coperture !!!

Concludo dicendo che il gradimento o meno di una gomme appartiene generalmente alla valutazione di un insieme di fattori o peculiarità che trovano riscontro in un appagamento soggettivo, ossia diciamo che è un po come scegliersi un paio di scarpe, facendo però sempre molta attenzione alla valutazione delle caratteristiche oggettive della gomma che scegliamo, in modo da aver consapevolezza di non interferire con l'equilibrio ciclistico nella guida della nostra moto.

Mi viene di fare un esempio concreto: le D212 le ho trovate perfette per la ciclistica dell'Aprilia RSV4 dal 2021 in poi, proprio perché la reattività di cui sono dotate va ad intervenire compensando quella lieve mancanza di agilità propria della moto, apportando un netto miglioramento oggettivamente apprezzabile e degno di nota. 

Buona strada a tutti Biker's !!!

Link al sito del produttore: Dunlop D 212 GP Racer

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