Complice l'essere reduce da questtro stagioni, considerando quella in corso, in cui è stato messo in ombra dal compagno squadra, Tom Sykes, campione del mondo Superbike 2013 e vicecampione nel 2012, 2014 e 2016, dopo che è stata annunciata la fine del suo rapporto con Kawasaki al termine dell'attuale campionato, si ritrova ancora senza una sella per il prossimo anno.
Con le moto ufficiali praticamente tutte occupate e l'incertezza che regna per gran parte delle altre, l'inglese è una delle pedine più importanti di un mercato che, senza squilli di trombe e grandi scossoni, ha comunque già delineato gli assetti del 2019. Due le opzioni a disposizione del pilota di Huddersfield. Cercare una sistemazione nel mondiale delle derivate di serie, oppure "parcheggiarsi" per una stagione o due nel BSB, in attesa dell'occasione propizia per un rientro degno del suo palmares.
Questa seconda opzione sarebbe in realtà il cammino percorso da Leon Haslam che, dopo un biennio passato proprio nel British Superbike, nel prossimo anno siederà nel box Kawasaki ufficiale con Jonathan Rea. Per Sykes ci sarebbero contatti in corso da parte della squadra Be Wiser Ducati nel caso in cui non venisse fuori nulla di interessante in WSBK dove, come da lui stesso affermato, "… si stanno concretizzando opzioni interessanti e so che, con il giusto pacchetto posso avere un gran bel potenziale, cosa che mi tiene molto motivato."
Quali sono dunque, queste opzioni? L'ipotesi più verosimile riguarda il suo accasamento in Honda, con il team Red Bull Racing, dove andrebbe a fare coppia con Leon Camier, visto l'ormai praticamente certo ritorno di Jake Gagne negli USA. La seconda possibilità, per Sykes, è quella di far parte del nuovo progetto del team GRT Yamaha, che prevede l'impiego di altre due moto ufficiali al pari di quelle di vd Mark e Lowes.
Questo forse garantirebbe all'inglese una maggior competitività, dal momento che la YZF-R1M è, al momento ed insieme alla Panigale R di Ducati, la seconda forza del mondiale Superbike. Inoltre, per Sykes ci sarebbe stato anche un contatto con Genesio Bevilacqua, patron del team Althea e che il prossimo anno dovrebbe abbandonare BMW per passare, forse, ad una GSX-R 1000 che però non godrebbe del supporto ufficiale da Hamamatsu.
Per rimanere in ambito Suzuki, se invece dovesse arrivare il placet dal Giappone per la Superbike, Sykes potrebbe trovarsi a condividere il box con Bradley Ray, astro nascente del BSB, che farebbe il suo esordio nel mondiale insieme al team Hawk Racing che lo sta supportando nel campionato inglese. Ultima, ma non meno importante porta aperta, per l'ormai quasi ex-pilota Kawasaki è quella di BMW.
La casa tedesca, che dovrebbe separarsi dal team Althea a fine stagione, potrebbe affidare una o due nuove S1000RR alla struttura di Shawn Muir, dal momento che il team dell'inglese, il Milwaukee Racing, a dispetto dell'ottimismo di Aprilia delle scorse settimane, non sembra aver raggiunto un accordo con la casa di Noale, che il prossimo anno rischia di mancare dalla griglia di partenza.
E' verosimile attendersi l'ufficializzazione circa il futuro di Sykes già nel prossimo week-end di gare, che sarà a fine mese a Magny Cours. Di ncerto c'è che sarebbe un peccato se il mondiale delle derivate di serie perdesse un nome come il suo, per sei stagioni (dal 2012 al 2017) costantemente nelle prime tre posizioni della classifica finale.