Alla fine, tra chi scriveva che la nuova supernaked di Hinckley si sarebbe chiamata Triumph Speed Triple 1200 e chi invece affermava che il nome sarebbe stato Triumph Speed Triple 1160 ci abbiamo preso tutti. A dirlo è la casa britannica, che ha da poche ore ufficializzato la sua top di gamma per quanto riguarda le moto nude sulla base di numeri che riportano il marchio britannico nell'olimpo di categoria.
Ci avevamo preso per il nome (Triumph: in arrivo la Speed Triple 1200), così come chi parlava di 1160 cc, perché questa è esattamente la cubatura del nuovo motore attorno a cui è costruita la naked più potente mai costruita dalla casa inglese. Spesso accusata, forse troppo, al cospetto del comunque assoluto contenuto del modello precedente, di non reggere il passo della più recente concorrenza, la Speed non è stata semplicemente oggetto di make-up o restyling, ma è una moto completamente nuova.
Se Triumph non è nuova a megamotori, basti pensare alla ciclopica Rocket III, un 3 cilindri di 2458 cc, sulle moto stradali non si era mai spinta così in alto nel comparto prestazioni. Qui la Triumph Speed Triple 1200 RS, rispetto alla "vecchia" 1050, segna un aumento di ben 30 cavalli. Questo significa che si passa da 150 a 10500 giri a 180 cavalli a 10750 giri, con una coppia che sale da 117 Nm a 7150 giri a 125 Nm a 9000 giri.
Il differente incremento tra questi ultimi due numeri da già una sommaria misura di come ad Hinckley abbiano lavorato alla ricerca delle prestazioni pure, puntando un po' di più sulla sportività assoluta rispetto al passato. La scelta in realtà appare quasi obbligata, almeno osservando la direzione presa dal segmento di mercato delle supernaked, sempre più lanciate verso performance vicine a quelle delle loro controparti carenate.
In questo la casa inglese è però a suo modo una eccezione, dal momento che la Triumph Speed Triple 1200 RS non deriva da una supersportiva, ma rappresenta un modello a sé, visto che il marchio inglese non ha altre supersportive in listino oltre alla Daytona 765. Cambia la cubatura ma, mai come in questo caso, restano validi i concetti tipicamente british di leggerezza, dal momento che la nuova versione della Speed pesa ben 10 kg in meno della precedente, di cui 7 risparmiati nel solo motore, i cui tagliandi sono pianificati ogni 16000 km.
Si tratta di una unità dalla corsa molto più corta che in precedenza (60.8 mm contro 71,4 mm), della quale va segnalato un regime di rotazione aumentato di 650 giri, a fronte di una inerzia che si riduce del 12%, cosa quest'ultima che si traduce in una maggiore prontezza di risposta. Sono nuovi anche la frizione ed il cambio, dove è attivo il quickshift, sia in up che in down.
Le novità introdotte dalla Triumph Speed Triple 1200 RS non si fermano qui però, dal momento che riguardano anche l'aspirazione e lo scarico, oltre al telaio, che consente un maggiore accentramento delle masse. Per questo motivo, l'aver tenuto le misure di interasse invariate ha permesso ai tecnici Triumph di allungare il forcellone, in modo da migliorare ulteriormente la trazione. Tra gli aumenti da segnalare, quello della larghezza dal manubrio, una soluzione pensata per accrescere il controllo nella guida su strada.
Se il terreno di elezione della precedente Speed 1050 era abbastanza fortemente sbilanciato verso la strada rispetto alla pista, in questo caso, almeno sulla carta (ed in attesa di poter provare la moto), il terreno di elezione della nuova supernaked di Hinckley potrebbe trovare il suo equilibrio in un 70% strada e 30% pista. In questo modo il marchio inglese intende raccogliere la sfida di competitor come Aprilia (Tuono V4) e Ducati (Streetfighter V4) in circuito, così come di KTM (1290 Superdure R) e BMW (S 1000 R) sui percorsi aperti al traffico.
Come tutte le versioni RS della casa britannica, la Triumph Speed Triple 1200 RS è dotata di sospensioni Ohlins completamente regolabili (forcella NIX30 e monoammortizzatore TTX36). Il comparto freni è Brembo, con pinze monoblocco Stylema abbinate, all'anteriore, a dischi da 320 mm e ad una pompa MCS. Al posteriore agisce invece un disco singolo da 220 mm, con pinza a doppio pistoncino.
L'ABS è ti tipo cornering e la frenata è combinata, cosa che comporta una azione frenante anche al posteriore anche quando si aziona unicamente la leva al manubrio.La moto esce, di fabbrica, equipaggiata con pneumatici Metzeler Racetec RR K3 nelle misure 120/70-17 all'anteriore e 190/55-17 al posteriore. Per le uscite in pista invece, Triumph consiglia l'impiego delle Pirelli Diablo Supercorsa SC2.
Alla gestione del veicolo pensa un pacchetto elettronico anch'esso completamente nuovo, al centro del quale c'è una piattaforma inerziale a sei assi. La centralina offre la possibilità di selezionare cinque riding mode (Rain, Road, Sport, Track e User), otto livelli di traction control, il freno motore, l'anti-wheelie e lo slide control. I parametri sono completamente settabili dall'utente in modalità User.
Le informazioni ed i vari settaggi sono riportati su un display TFT da 5 pollici che visualizza anche le funzionalità di connettività My Triumph. In ultimo, ma non meno importante, il gruppo ottico è anch'esso rinnovato ed all'anteriore campeggia un doppio faro a goccia, ormai marchio di fabbrica Triumph, dotato di LED, la stessa tecnologia che si ritrova nel fanale posteriore.
La Triumph Speed Triple RS 1200 è attesa nelle concessionarie per l'inizio di marzo, ad un prezzo di 17600 Euro franco concessionario e sarà disponibile in due colorazioni, Matt Silver Ice e Sapphire Black. Come sempre sarà ampia la possibilità di personalizzare la moto attingendo dal catalogo di componenti Triumph.