A margine del Monza Rally Show, dove Valentino Rossi ha vinto per la quinta volta la gara, il pesarese, in una intervista rilasciata a Radio Deejay è tornato sulla stagione conclusa da poco, ripercorrendo un anno in cui, a suo dire, non è mai stato realmente in lotta per il titolo, in quanto funestato dalla sfortuna, culminata nella rottura del motore della sua Yamaha M1 al Mugello.
Il Dottore, pur rammaricato per un'altra stagione comunque al top che non ha però portato il tanto atteso decimo titolo mondiale, ha dichiarato che la delusione non è nemmeno paragonabile a quella provata nel 2015, l'anno del fattaccio di Sepang con Marquez e tutto cosa ne è seguito.
Il numero 46 ha poi parlato del futuro, soffermandosi sul suo compagno di squadra dei prossimi due anni, Maverick Viñales, grande protagonista dei recenti test invernali, dove ha stupito per la confidenza già dimostrata sulla Yamaha. Curiose le parole di Rossi circa l'avere al suo fianco l'ex-pilota Suzuki, che sarebbe stata una scelta del team e non sua.
Il fenomeno di Tavullia avrebbe preferito avere un pilota più maturo, al suo fianco, come ad esempio Dani Pedrosa, invece di avere un "problema" importante almeno quanto quello avuto fino al 2016, quando divideva il box con Jorge Lorenzo. Il 46 considera Viñales almeno pari al maiorchino, nel frattempo passato in forza alla Ducati.
Di positivo però, secondo Rossi, c'è la maggiore simpatia del nuovo compagno di squadra rispetto al numero 99, con il quale il rapporto, mai idilliaco, si è definitivamente deteriorato con le vicissitudini di fine 2015. Le ultime parole sono per Marquez, stimato come pilota dal Dottore, assai meno sul piano personale. Sepang e Valencia 2015 sono ferite ancora aperte, aleno quando la mente del pesarese ci torna sopra.
Valentino Rossi: "Viñales? Non l'ho scelto io. Avrei preferito qualcuno come Pedrosa, più maturo agonisticamente. Speravo di avere un problema un po' più piccolo di Lorenzo, invece Maverick sarà come minimo uguale, però più simpatico. Con Jorge i nostri rapporti si sono rovinati a fine 2015, di lì in poi non c'è più stata relazione. Dopo la gara di Valencia però è venuto e mi ha abbracciato, dicendo che mi ha sempre rispettato, è stato un bel momento.
Quanto a Marquez, fortunatamente non è mai stato mio compagno di squadra e credo che nel 2015 abbia dimostrato cosa sia davvero come persona. Però è un gran pilota, veramente forte e che non molla mai. Spinge sempre al 100% per vincere ed ha l'abilità dell'ultima generazione di piloti di tenere il gomito a terra, chiudendo molto l'anteriore, ma senza cadere. E' un po' troppo forte. Anche se lo fosse stato un po' meno, mi sarebbe piaciuto ugualmente combattere con lui!"