Nelle ultime settimane sono rimbalzati dal Giappone alcuni rumour secondo i quali Yamaha sarebbe al lavoro su una versione sportiva della MT-07. Qualcuno ha già battezzato questa moto R7, un nome però che sarebbe troppo "pesante", a livello di eredità e che pertanto ci sentiremmo di scartare, in favore di un meno altisonante TRX 700, ma facciamo un passo indietro.
Perché mai la casa di Iwata non potrebbe chiamare in quel modo una moto dotata di un bicilindrico parallelo di circa 700 ccc e dotata di 75 cavalli? Semplicemente perché molto difficilmente il brand dei tre diapason "riciclerebbe" uno dei suoi nomi leggendari, forse quello più iconico dell'era moderna (Yamaha YZF-R7 OW-02 nella sua interezza), appartenuto alla moto con cui ha tentato l'assalto al Mondiale Superbike dal 1999 al 2002, quando tra gli altri vide, in sella, Noriyuki Haga.
Messa da parte questa denominazione, quale dunque potrebbe essere, il nome di questo modello ma, ancora più, come potrebbe essere, la moto? In questo ci viene in aiuto Kardesign, che ha provato ad immaginarne la linea, spingendosi un po' più in là, andando cioè anche a darle un nome, TRX 700 appunto. Se così fosse, anche in questo caso si tratterebbe di una operazione di revival, ma dall'eredità assai meno ingombrante.
La TRX 850 era infatti la versione sport-tourer della ben più nota TDM, con la quale condivideva gran parte del motore bicilindrico parallelo di 849 cc, capace di 80 cv e 84 Nm di coppia. Modello poco conosciuto in Italia, è oggi una apprezzata base per special e cafè racer, anche grazie al suo relativamente basso prezzo di acquisto.
Inserita nell'universo MT-07, quella che potrebbe chiamarsi TRX 700 sarebbe una versione sport tourer della naked Yamaha che ha dato il via alla fortunata famiglia delle moderne bicilindriche della casa di Iwata. Il modello avrebbe un suo senso, molto più di una versione in stile R6/R1 di una moto che, pur dotata dell'ottimo motore CP2, vedrebbe inevitabilmente spuntate le velleità di supersportiva per i numeri di cui l'unità di Iwata è capace.
Un po' TRX dunque, nell'impostazione come nelle prestazioni ma anche, se vogliamo, un po' SZR 660 (la supermono di Yamaha equipaggiata con il motore della XTZ 660 Teneré) nella filosofia di semicarenata dal peso ridotto e dall'elevata maneggevolezza e guidabilità.
A suffragare quella che è soltanto una ipotesi, in quanto non ci sono informazioni o conferme ufficiali da parte di Yamaha, potrebbe concorrere il crescente interesse, da parte delle case costruttrici, per il filone delle medie cilindrate sportive. Dopo un lungo periodo di stasi, in cui in pratica le uniche tre rappresentanti di questa categoria sono state la Kawasaki Ninja 650, la Honda CBR 650 R e, salendo di uno step, la Ducati Supersport, si sta per aggiungere anche la Aprilia RS 660 di imminente introduzione sul mercato.
Fin qui le note positive o, per lo meno, quelle possibiliste. Appare però scontato che, nella sua eventuale versione definitiva, possa essere abbastanza diversa dal render, almeno in alcune aree. Kardesign ha infatti ipotizzato l'utilizzo di un telaio perimetrale in lega in luogo del tradizionale in tubi di acciaio della famiglia MT-07.
Idem dicasi poi per il forcellone, ben diverso da quello attualmente utilizzato sulle bicilindriche di Iwata, mentre all'anteriore è stato ipotizzato l'impiego di una forcella a steli rovesciati, quando invece tutte le Yamaha dotate di motore CP2 (eccetto la Teneré 700) impiegano una soluzione tradizionale. Infine, quello che forse è un ostacolo, non alla realizzazione della moto, ma al fatto che si chiami proprio in quel modo, vale a dire il fatto che Honda ha a listino un quad che si chiama TRX 700 XX.
L'autunno è ormai quasi alle porte e, con esso le novità che le case porteranno in dote per il prossimo anno, tra le quali potrebbe esserci una moto come quella ipotizzata dallo studio inglese e che sarebbe un ulteriore ampliamento della gamma 700 di Yamaha, la quale ormai copre la quasi totali dei segmenti di mercato che riguardano quella specifica cilindrata.
Picture by Kardesign.